Eccoci tornati con il sedicesimo appuntamento della stagione con FP Analysis, la nostra rubrica di approfondimento del venerdì e che analizza l’andamento delle prime due sessioni di prove libere. Vettel è chiamato a rimontare i 40 punti di svantaggio che ha accumulato nei confronti di Hamilton, un obiettivo tutt’altro che semplice da raggiungere, e questa prima giornata di prove non è stata certo incoraggiante per il tedesco, quasi mai al livello del rivale in campionato, ma andiamo con ordine come sempre. La Pirelli per l’ultimo weekend europeo della stagione ha scelto le stesse mescole di gomme portate a Singapore, ossia Soft, UltraSoft e HyperSoft. Le squadre invece hanno optato per una soluzione diversa: la Ferrari per esempio aveva portato solo un set di gialle per entrambi i piloti in Oriente, mentre questa volta Raikkonen ha potuto provare la Soft anche al venerdì avendo scelto due treni di gomme di questo compound.
Lewis Hamilton è stato il pilota più veloce per quanto riguarda la simulazione giro di qualifica, fermando il cronometro in 1:33.385 e staccando di 199 millesimi il compagno di squadra Bottas. A sorpresa, dietro le Mercedes non ci sono le Ferrari ma bensì le due Red Bull di Verstappen e Ricciardo, ma è come se non ci fossero, perché entrambi andranno in penalità per la sostituzione della power unit. Solo quinto e a mezzo secondo da Hamilton c’è Sebastian Vettel, che ha rifilato altri cinque decimi al compagno di squadra Kimi Raikkonen. La Ferrari è sembrata in difficoltà con le gomme più morbide, e questo potrebbe essere un problema, perché anche nella simulazione passo gara la faccenda non sembra molto diversa. Chiaro è che la partenza a Sochi è molto particolare, e solitamente chi parte in seconda fila è più avvantaggiato per il gioco delle scie (vedi la partenza dello scorso anno), ma questo non significa che la Ferrari stia puntando a qualificare le sue vetture al terzo e al quarto posto. C’è anche l’incognita asfalto, visto che hanno rifatto solo la prima fila e la parte dove saranno appoggiate le ruote anteriori della seconda, ma questo lascia il tempo che trova.
Andiamo alle simulazioni passo gara: teniamo conto che daremo più risalto a Ferrari e Mercedes visto che la Red Bull non sarà della partita a meno che non succeda qualcosa di clamoroso in partenza. Dei quattro top quindi, Hamilton è l’unico a essere partito con UltraSoft. L’inglese è partito stampando un 1:38.5, stabilizzandosi poi sul 38 alto (non consideriamo ovviamente i giri lenti dovuti al traffico). Dopo essere entrato ai box, Lewis ha montato le HyperSoft, girando sempre sul 39 medio, con un picco sul 39.0, ma niente di eccezionale (siamo sempre e solo a venerdì, domenica potrebbe farne una caterva di 39.0, potrebbe andare anche sotto, facciamo valutazioni in base a quello che vediamo e non alle supposizioni). Bottas è sembrato molto più in difficoltà con le Hyper all’inizio, tant’è che non è riuscito ad andare sotto l’1:40. Con le Ultra invece, a parte un 38.9 si è mantenuto anche lui sul 39 medio. Sembra essere questo dunque il passo della Mercedes con le gomme viola. Capitolo Ferrari: Vettel ha fatto un solo giro con le HS in 1:39.1, dopodiché si è girato in curva 15 e allora ha deciso di rientrare subito per montare le Ultra. A parte un 38.8 e un 39.5, Seb non è più andato sotto il 40, girando tra il 40 basso e il 41 basso. Le UltraSoft non sembrano funzionare granché sulla Ferrari, così come accaduto a Singapore. Raikkonen con le HyperSoft ha fatto un disastro: 1:40.0, 41.8, 42.7, 42.2, 42.7. Non sappiamo se questi tempi sono stati dovuti tutti al traffico, fatto sta che sono improponibili, girava più veloce Perez. Con le Soft, unico ad averle provate in simulazione passo gara la musica è cambiata radicalmente: 1:38.8, 38.9, 38.8, 39.5, 39.8, 39.0 e 39.3 nell’ordine. Passo buono per Raikkonen, da tenere in forte considerazione in vista della gara. Le Red Bull hanno iniziato con US su tempi non eccezionali, sempre alla soglia del 40 e oltre per entrambi i piloti, mentre con HS hanno registrato dei 38 e 37, specialmente Verstappen assolutamente niente male, ma sappiamo che la Red Bull al venerdì tende sempre ad essere veloce, salvo poi rivelarsi un fuoco di paglia.
L’impressione è che Mercedes e Ferrari abbiano giocato molto a carte coperte, così come detto da Vanzini e Chinchero in telecronaca. Il campionato è giunto probabilmente alla sua gara decisiva, e questo fa sì che i team giochino un po’ per non scoprire troppo le carte, e sembra che Ferrari sia andata in pista molto giù di motore. Domani nelle FP3 dovremmo saperne decisamente di più, ma questo venerdì, dati alla mano, non è stato certo entusiasmante per la Rossa. Ma appunto, è solo venerdì.
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