Il GP del Messico è il diciannovesimo appuntamento del mondiale di Formula 1 2016. Per il terzo anno consecutivo la lotta per il titolo piloti si è limitata semplicemente a un confronto interno fra i due piloti della Mercedes, Nico Rosberg e Lewis Hamilton. Forti di una vettura superiore alla concorrenza, i due portacolori delle Frecce d’Argento hanno lasciato agli avversari solamente due vittorie, mentre nelle altre gare hanno fatto man bassa di successi. In campionato Rosberg è primo con 26 punti di vantaggio su Hamilton. Nel caso in cui il pilota inglese vincesse le ultime tre gare stagionali, al tedesco basterebbero comunque due secondi posti e un terzo per laurearsi aritmeticamente campione del mondo.
Nel weekend dell’Hermanos Rodriguez Rosberg è in difficoltà e non riesce a trovare il feeling con la monoposto. Hamilton non ha problemi, e conquista in scioltezza la pole position. Rosberg rischia di non centrare la prima fila, ma con una zampata nell’ultimo giro del Q3 ottiene il secondo tempo a due decimi di distacco dal compagno di squadra. In seconda fila ci sono le Red Bull, con Verstappen davanti a Ricciardo. Quinto Hulkenberg, davanti alle Ferrari di Raikkonen e Vettel, entrambi autori di diversi errori nel Q3. Ottava e nona posizione per Bottas e Massa: decimo Sainz. Fuori nel Q2 Alonso, undicesimo, e l’idolo locale Perez, dodicesimo. Eliminato nel Q1 l’altro pilota messicano, Gutierrez, che prende il via in diciassettesima posizione.
LA POLE DI HAMILTON – GP MESSICO 2016
GARA – Le Mercedes e le Ferrari prendono il via con le gomme soft, avendo superato il Q2 con quella mescola, mentre la Red Bull ha una strategia aggressiva e può contare sulle Pirelli super soft. Al via Hamilton non ha un grande spunto, ma riesce a tenere la posizione su Rosberg e Verstappen, mentre Hulkenberg passa Ricciardo e Vettel è ottavo dietro a Massa. Alla prima curva però il pilota inglese arriva lunghissimo e taglia sull’erba, rientrando davanti a tutti. Alle sue spalle Verstappen tocca Rosberg, che taglia la chicane e si riallinea in seconda posizione, davanti al pilota olandese. Nelle retrovie Wehrlein finisce a muro dopo un contatto con Gutierrez, e a sua volta Wehrlein tocca Ericsson. Per questa ragione viene mandata in pista la safety car. Ricciardo ne approfitta per rientrare ai box e montare subito le gomme medie.
Alla ripartenza Hamilton detta subito il ritmo e guadagna a ogni passaggio dei decimi sul compagno di squadra Rosberg. Verstappen è sempre minaccioso alle spalle del pilota tedesco, e anche Hulkenberg tiene a bada senza troppi patemi Raikkonen. Vettel nel frattempo è inchiodato dietro a Massa, e non riesce mai a sferrare un attacco alla Williams, che sui rettifili è velocissima. Attorno al decimo giro chi è su gomma SuperSoft, come Verstappen e Hulkenberg inizia a soffrire il degrado delle gomme. Nelle retrovie Sainz viene penalizzato di cinque secondi per aver spinto Alonso sull’erba sul secondo rettifilo. Al tredicesimo giro la Red Bull chiama ai box Verstappen e gli monta gomme medie: l’olandese è decimo dietro a Ricciardo. Nel giro successivo effettua il pit stop anche Hulkenberg, seguito da Massa. Le Ferrari ora sono libere, e sia Raikkonen che Vettel migliorano sensibilmente i loro tempi. Al diciassettesimo passaggio si ferma Hamilton per mettere le Pirelli a mescola media, mentre Rosberg e Raikkonen restano in pista fino al giro 20, scelta che permette loro di rientrare in pista rispettivamente terzo e sesto.
Vettel è in testa, e continua a girare su tempi buoni con gomme Soft usate. Hamilton e Rosberg gestiscono e non si avvicinano al ferrarista, che macina passaggi al comando. Intanto Verstappen prende Ricciardo e la Red Bull chiede all’australiano di lasciar strada al compagno di squadra; al giro 22 Ricciardo obbedisce alla direttiva del muretto box. Bottas si prende l’ottava posizione, superando Massa. Alle loro spalle c’è Perez, che sembra più veloce della Williams, ma non ha mai lo spunto necessario per provare un affondo in curva 1. La Ferrari chiama Vettel ai box, ma il tedesco decide di proseguire. Dopo il trentesimo giro i suoi tempi cominciano ad alzarsi sensibilmente, e al trentatreesimo passaggio si ferma per montare gomme medie.
Hamilton è leader indisturbato della gara, e il suo unico problema sono i doppiaggi. L’inglese ne trova diversi sul suo cammino contemporaneamente, ma è bravo a sbarazzarsi del traffico. Rosberg ha qualche difficoltà in più, e Verstappen gli è piuttosto vicino. I primi tre hanno però un passo più lento di quello delle Ferrari, che da dietro recuperano in pochi giri 7 secondi. Raikkonen al giro 46 viene fatto rientrare ai box per passare su un nuovo set di gomme medie, per evitare un team order nei suoi confronti, dato che aveva Vettel in scia. Al giro 50 Rosberg ha un’incomprensione con un doppiato in curva 1: Verstappen ne approfitta per porsi alle sue spalle, e in curva 4 si getta all’interno e tenta il sorpasso. Il pilota della Red Bull sbanda e finisce lungo, con Rosberg che mantiene la seconda posizione. Nello stesso giro Ricciardo rientra ai box e mette gomme soft per provare l’assalto al podio nel finale di gara.
Dopo essersi velocemente sbarazzato di Hulkenberg, Ricciardo spinge come un martello e guadagna secondi su secondi nei confronti dei primi quattro. Le Mercedes sono indisturbate al comando, mentre Verstappen comincia a fare fatica con gomme medie ormai alla frutta, e Vettel gli si fa sotto. Raikkonen invece è impegnato in un duello durissimo con Hulkenberg, e al giro 67 lo supera e si prende la sesta posizione, mentre il tedesco deve gestire il settimo posto dopo essere finito in testacoda nell’intento di resistere a Raikkonen.
A quattro giri dalla fine Vettel è incollato a Verstappen: l’olandese resiste in curva 1, ma blocca l’anteriore destra e finisce lungo tagliando tutta la pista. Verstappen però non cede la posizione a Vettel, e lo tiene dietro permettendo a Ricciardo di annettersi alla lotta per il podio. Vettel via radio è infuriato, e ribadisce che Verstappen deve cedergli la posizione. A due giri dalla fine Ricciardo prova il sorpasso in curva 4, ma Vettel chiude la porta in modo molto deciso e resta in quarta posizione.
Hamilton vince il GP del Messico davanti a Rosberg e si porta a -19 punti nel mondiale piloti. Verstappen taglia il traguardo in terza posizione davanti a Vettel e Ricciardo. Sesta posizione per Raikkonen, poi Hulkenberg, Bottas, Massa e Perez.
Subito dopo la gara Verstappen viene punito con cinque secondi di penalità sul tempo complessivo per aver tagliato la prima chicane traendone vantaggio. Il più giovane vincitore della storia della F1 scivola in quinta posizione: sul podio ci va Vettel. Ma qualche ora dopo il pilota della Ferrari viene punito con dieci secondi di penalità per essersi mosso in fase di frenata nel tentativo di difendersi da Ricciardo al penultimo giro. Vettel scende così al quinto posto, dietro a Verstappen. Il podio va a tavolino a Ricciardo.
CLASSIFICA DEL GP DEL MESSICO 2016
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