Puntuale come la Ferrari più veloce di tutti sui rettilinei, torna l’appuntamento ormai classico del sabato con Time Attack. Quest’oggi verranno analizzati i tempi, con relativi miglioramenti e peggioramenti, del Red Bull Ring di Spielberg. A differenza di quanto visto negli ultimi due Gran Premi, in cui ogni team era riuscito a migliorare la propria prestazione rispetto al 2017 e al 2018, questa volta alcuni hanno peggiorato. Tra questi, a sorpresa, la Mercedes.
Questa volta a contare maggiormente sono sicuramente le prestazioni del motore dati i tre lunghi rettilinei, oltre ad una buona efficienza aerodinamica che possa permettere buone velocità di punta.
TOP TEAM – Mercedes, Ferrari e Red Bull
Come anticipato i campioni del mondo in carica, la Mercedes, con la loro arma di distruzione, la W10, questa volta non sono stati perfetti. Ebbene sì, anche i migliori non migliorano. Dopo aver migliorato di oltre un secondo la passata stagione, quest’anno i piloti della Freccia d’Argento hanno girato circa un decimo più lentamente rispetto alla pole position di Valtteri Bottas. Inoltre, per la prima volta da quando corrono per lo stesso team, il finlandese ha ottenuto un tempo peggiore del suo team mate.
Posizione esattamente opposta per la Ferrari. Se gli avversari tedeschi sono i terzultimi per miglioramento, gli uomini di Maranello sono i terzi, con oltre quattro decimi e mezzo guadagnati. La pole position di Charles Leclerc è stata più rapida di 461 millesimi del terzo tempo di Sebastian Vettel, ottenuto dodici mesi fa.
Una posizione sotto c’è la Red Bull che ha ottenuto il terzo tempo in qualifica con Max Verstappen. Per la compagine che qui gioca in casa, questa è la miglior posizione ottenuta nel proprio circuito. La RB15 è stata quattro decimi più veloce rispetto alla vettura precedente.
ALTRI TEAM – McLaren, Renault, Alfa Romeo, Racing Point, Haas, Toro Rosso, Williams
Dopo un doppio primo posto ottenuto tra Canada e Francia, questa volta il team rivelazione di questa stagione non è stato il migliore di tutti. In McLaren hanno guadagnato 866 millesimi in solo un anno, piazzandosi così alla seconda posizione per il miglior lavoro fatto.
Se nella gara di casa sembravano aver trovato un minimo di quadra, in Austria torna a sprofondare la Renault che oggi ha mancato la qualificazione al Q3. I piloti peggiorano quanto fatto l’anno scorso, quando partirono in nona e decima posizione. Non peggiorano i tempi che rimangono quasi invariati. Solo 45 millesimi guadagnati tra il tempo 2018 di Sainz e il 2019 di Hulkenberg.
Situazione inversa in Alfa Romeo che dalla Francia ha ritrovato un trend positivo che culmina con il premio Time Attack Austria. Questa volta le vetture di Hinwil sono quelle che hanno migliorato maggiormente in un anno. Ben 911 millesimi guadagnati da Raikkonen, rispetto a quanto fatto da Leclerc un anno fa. Questa è inoltre la prima volta in questa stagione, in cui un team che è stato il migliore nel 2018, si è replicato anche l’anno dopo. Come Ferrari, qui l’Alfa Romeo ringrazia le doti del propulsore di Maranello, una vettura che lavora al meglio sui rettilineo, oltre al miglioramento generale del telaio di Raikkonen e Giovinazzi, rispetto a quello avuto da Leclerc ed Ericsson.
La Racing Point, invece, prosegue la sua spirale di decrescita iniziata già la passata stagione. Le pantere rosa sono partite da un 2017 con doppio Q3, a un 2018 con eliminazione nel Q2 a quest’anno con qualifica terminata nel Q1. Questa involuzione, così come in Renault, porta però a uno stallo delle prestazioni. Perez, rispetto ad Ocon, ha migliorato di soli 56 millesimi.
In casa Haas si festeggia il quinto tempo di Kevin Magnussen, che regala così la miglior qualifica del team a Spielberg. Anche se il danese è entrato nel Q3, il suo tempo non è stato migliore rispetto a quelli registrati dodici mesi fa, ma peggiore di quasi due decimi. Una situazione simile a quella della Mercedes. In questo caso, a differenza dell’Alfa Romeo, il motore Ferrari non basta per migliorare il tempo, anche se nel team di Kannapolis sono sicuramente soddisfatti. In questo caso peggioramento di tempo è equivalso a miglioramento della posizione. Un caso più unico che raro.
Una qualifica non del tutto soddisfacente per quanto riguarda casa Toro Rosso. Il miglior piazzamento è quello di Alexander Albon che ha ottenuto il tredicesimo tempo in classifica. Una posizione in meno rispetto a quanto fatto un anno fa da Pierre Gasly, ma in questo caso quello del thailandese ha mostrato che la STR14 è stata due decimi più rapida della monoposto antecedente.
Capitolo conclusivo per quanto riguarda la Williams che dopo due Gran Premi in cui era riuscita a migliorare quanto fatto nelle passate stagioni, questa volta perde ben sei decimi e mezzo, dimezzando quanto aveva guadagnato l’anno scorso rispetto al 2017.
MIGLIORAMENTI COMPLESSIVI
Come anticipato in precedenza, Alfa Romeo è stata la migliore sia nel 2018 che nel 2019, di conseguenza è anche la migliore dal punto di vista complessivo. Ben 2.8 secondi guadagnati in appena due anni, nove decimi in più rispetto alla Ferrari che si piazza in seconda posizione con ben 1.9 secondi tagliati dal 2017. La terza per miglioramento complessivo è McLaren con 1.5 secondi, contro gli 1.4 della Red Bull.
Uno solo è il secondo tagliato da Mercedes in due anni, mentre la peggiore in assoluto è la Williams che ha migliorato di 630 millesimi.
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