L’ultima curva. “The Last Corner“, per gli anglofoni. Ancora una volta lei, la protagonista. In una gara satura di tensione, di tatticismi, di finte, ma soprattutto di velocità pura. Rins e Marquez oggi hanno fatto un altro sport. Un altro livello, sbloccabile solo con due requisiti: la pulizia e la morbidezza, o l’aggressività e il genio. Entrambi hanno pagato, facendoci assistere, in uno stimolante remake di due settimane fa, ad un’altra orgasmante battaglia all’ultima curva.
“Punto al podio“, queste le parole di Alex Rins per la gara. E sin da subito si è notato quanto il podio, in realtà, fosse l’obiettivo minimo. Pulito, efficace, e per nulla affaticato dallo stare dietro a un mastino quale Marquez. In una delle rare volte che accade, è stato qualcun’altro, in questo caso Rins, a controllare il #93, a gestirlo, studiarlo, per poi tentare un attacco felino nel momento meno sospettabile. Qualche avvisaglia c’è stata: un mezzo sorpasso, un “vai tu e poi ti passo di nuovo“, un “ti stacco al limite per innervosirti“, un salvataggio funambolico e poi lì. Alla Woodcote, all’ultimo giro. Un sorpasso preparato già alla Luffield, la penultima. Traiettoria larga in entrata, tanta percorrenza in uscita, e poi…vittoria. Un capolavoro, per nulla scontato.
Su un Marc Marquez che oggi ha recitato la parte della lepre, indifesa. Forse sorpreso di trovarsi alle calcagna Rins, e non una Yamaha, ha oscillato fra il tranquillo andante e il tiratore folle. Ma niente: il #42 azzurro non mollava, recuperando vergognosamente nei curvoni veloci. La ruota posteriore alzata in staccata, in gergo “stoppie“, alla Vale, lo stile di guida oltre il limite fisico anche stavolta, come in Austria, non è bastato: un approccio meno attento all’ultima curva lo ha fregato, di nuovo. Ma il Mondiale, a meno di cataclismi, è suo.
Grazie, o causa, del brutto incidente occorso ad Andrea Dovizioso, scontratosi con Fabio Quartararo alla Copse alla partenza. Il francese, scivola, Dovi sopraggiunge, centra la moto e viene sbalzato in aria, ricadendo un po’ su tutto il corpo. Al momento si parla di un dolore all’anca destra: sperando che il dolore minore possa essere quello di essere di fatto estromesso dalla lotta mondiale. Tornando ai piani alti, Maverick Vinales centra un brillante podio, recuperando gran parte dello svantaggio nella seconda parte di gara. Non acceca Valentino Rossi, risucchiato giro dopo giro in 4° posizione. 5° è Morbidelli, seguito da Crutchlow, Petrucci, Miller, Pol Espargaro e Iannone, che centra una prestigiosa top 10. A punti anche Bagnaia, 11°, e Lorenzo, 14°.
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