Dov’eravamo rimasti? Ah sì, alla schiacciante e incontrastabile vittoria di Lewis Hamilton; alla prima pole di Max Verstappen; al podio ad oltre un minuto della rossa di Sebastian Vettel; alla clamorosa prestazione di Carlos Sainz; al canto del cigno di Pierre Gasly in Red Bull; alla caparbietà di George Russell. Questi i punti chiave che dovranno essere sviscerati, e dai quali dovremo ripartire per il prossimo Gran Premio, quello di Spa-Francorschamps. Delineiamo il quadro della situazione.
Il punto su piloti e squadre
A quasi un mese dall’ultima gara, disputatasi sul circuito dell’Hungaroring, i motori tornano ad infiammare i cuori dei tifosi. Quelli di fede rossa, in particolare, sperano di poter tornare a gioire dopo un periodo di recessione statistica ed emotiva. Le caratteristiche del circuito belga suggeriscono un buon feeling con la SF-90, sin dall’inizio a suo agio in contesti di lunghi rettifili e curve veloci, ancora più conciliabili grazie alla nuova specifica di motore dotata di 20 cavalli in più. L’incognita risiede nel secondo settore, particolarmente tecnico e sulla carta incompatibile con quelle che sono le doti aerodinamiche della vettura, e in che misura le avversarie si armeranno per primeggiare su un terreno, ipoteticamente, amico alla Ferrari.
Mercedes di certo non reciterà il ruolo dell’astante. Nonostante una minor potenza di motore rispetto al competitor italiano, la casa anglo-tedesca può vantare la vettura più efficace nei tratti guidati, forte di un carico aerodinamico esorbitante. Sarà quindi fondamentale per Hamilton e Bottas, sempre più vicino alla riconferma (come pilota alla pari o come secondo?), dover sfruttare i punti forti della vettura, e capitalizzare al massimo il teorico vantaggio nel secondo settore. In particolare, l’inglese è chiamato ad estendere ancor più il vantaggio nel Mondiale, con Bottas su cui aleggia un dubbio in merito al suo effettivo ruolo all’interno della squadra.
Sarà interessante, inoltre, capire come Albon si adatterà ai nuovi automatismi in Red Bull. Troppo al di sotto delle aspettative le prestazioni di Gasly: di certo, non una novità per la scuderia austriaca. Il punto certo della squadra, il faro, Max Verstappen, dovrà confermare quanto di buono fatto vedere in Ungheria, mostrandosi ancora una volta come jolly cristallino e stella dall’indubbio talento. Da capire, inoltre, cosa potrà offrire in termini di prestazione la McLaren, team rivelazione del 2019. Il motore Renault non gode certo di potenza infinita, per questo vale il discorso di Mercedes: sfruttare le peculiarità telaistiche, come già fatto ben vedere 1 mese fa in Ungheria.
Historic On Board Lap / 2018 Fastest Lap
Il circuito
Spa-Francorchamps è sicuramente uno dei monumenti più antichi e affascinanti della Formula 1, il circuito per eccellenza sul quale qualunque pilota desidera mettersi alla prova. Quella belga è, insieme a Monza, Silverstone e Monte Carlo, una quelle quattro piste presenti fin dalla prima edizione del campionato del mondo di F1, anche se nel passato si è spesso alternata con Nivelles e Zolder nell’ospitare il Gran Premio del Belgio.
Il circuito nasce negli anni Venti, presentando una configurazione piuttosto diversa da quella attuale. Il tracciato, infatti, si snodava tra le tre strade statali che collegavano le cittadine Malmedy, Stavelot e Francorchamps e aveva una lunghezza complessiva di circa 14 chilometri. Agli inizi degli Anni Trenta iniziarono le prime modifiche a questa fantastica pista naturale, una delle più veloci del vecchio continente. Proprio in questo periodo venne introdotta la combinazione di curve destra-sinistra in salita (in 240 metri di pista si affronta un dislivello di 24 metri, ndr), l’Eau Rouge Raidillon.
Alla fine degli anni Settanta, la direzione del circuito belga pensò di realizzare un nuovo circuito semi-permanente, che continuasse comunque a usare alcuni tratti di viabilità ordinaria dalla curva di Blanchimont sino alla fine del rettilineo del Kemmel, uniti dal vecchio tornante de La Source e da una nuova bretella permanente che collegava le altre due estremità rimaste del vecchio tracciato. In quegli anni, nuovi box per la Formula 1 furono costruiti poco prima dell’ultima curva, conseguenza della creazione di una linea di partenza per le monoposto della massima categoria automobilistica i cui regolamenti, nel frattempo, richiedevano ai circuiti che la zona di partenza fosse situata in piano. Nel 1980, invece, fu introdotta la chicane Bus Stop, così denominata perché si collocava proprio nei pressi di una fermata di autobus di linea. Questa chicane fu rivista nel 2002 e nel 2004, fino ad assumere la configurazione attuale durante l’ultimo rinnovamento del circuito datato 2006.
La parola a Pirelli
Mario Isola, responsabile F1 e Car Racing: “Spa-Francorchamps è un circuito molto impegnativo per i piloti ed è altrettanto per i pneumatici, sottoposti a carichi tra i più elevati della stagione. Per questa gara abbiamo nominato le tre mescole più dure della gamma, una scelta leggermente diversa rispetto al 2018 che dovrebbe permettere ai piloti di spingere al massimo in ogni stint e minimizzare la necessità di gestione del passo gara. Con la stessa nomination più dura, quest’anno abbiamo visto a Silverstone una battaglia molto serrata con Lewis Hamilton che ha ottenuto il nuovo record assoluto in gara su pneumatici C1 hard usati per 32 giri. Spa è un tracciato che conosciamo bene, grazie anche alla nostra esperienza quali fornitori unici della 24 Ore. La gara, disputatasi lo scorso mese, è stata interrotta per diverse ore a causa della pioggia. Anche le qualifiche del gran premio dello scorso anno si erano disputate sul bagnato, a sottolineare la variabilità del meteo, un fattore importante da considerare. Questo circuito favorisce i sorpassi, così in determinate circostanze è possibile optare per strategie aggressive“.
Orari TV
Il Gran Premio sarà disponibile in diretta ed in esclusiva sulla piattaforma satellitare e digitale Sky, ai canali Sky Sport MotoGP HD e Sky Sport Uno HD; in chiaro, in differita, sul canale TV8.
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