Dopo la lunga (per gli appassionati) pausa estiva torna il Mondiale della Formula 1 e lo fa sulla pista che viene definita l’Università della Formula 1: Spa-Franchorchamps. Il Gran Premio del Belgio non si è corso sempre sulla mitica pista delle Ardenne ma è indubbiamente Spa che ha regalato le corse più spettacolari viste in terra belga. Oggi mandiamo le lancette dell’orologio indietro di undici anni e torniamo al Gran Premio del Belgio 2008, corsa vinta in pista da Lewis Hamilton ma per gli almanacchi da Felipe Massa, scopriamo perché.
La Formula 1 arriva in Belgio con la lotta per il Titolo Mondiale che entra nel vivo: Massa ed Hamilton sono ormai gli unici a poter realisticamente ambire alla vittoria del Mondiale e Ferrari e McLaren, dopo una prima parte di stagione in cui anche la BMW-Sauber era stata capace di impensierirle, sono le uniche contendenti alla vetta del Mondiale Costruttori. Le qualifiche del Gp del Belgio vedono Lewis Hamilton (McLaren) ottenere la pole-position con il tempo di 1.47.338 davanti a Massa (Ferrari), Kovalainen (McLaren), Raikkonen (Ferrari), Heidfeld (BMW) e Alonso (Renault).
La gara inizia con i nuvoloni neri che minacciano di scaricare acqua sulle Ardenne ma che, almeno per la prima parte di gara, decidono di rimanere buoni. La corsa è quindi asciutta e alla partenza Hamilton e Massa mantengono le proprie posizioni con Raikkonen che invece scavalca il connazionale della McLaren. Il Campione del Mondo in carica è una furia e supera subito anche il compagno di squadra portandosi in scia al leader Hamilton. L’inglese fa un errore e così Kimi può avvicinarsi e superare Lewis prendendosi la testa della corsa. Raikkonen ed Hamilton sono i più veloci in pista e nella prima parte di gara scavano un solco rispetto al resto del gruppo. La situazione di classifica non cambia dopo la prima girandola di pit-stop e anche dopo la seconda sosta la situazione di classifica rimane invariata.
Tuttavia sia Hamilton che Massa iniziano a recuperare terreno sul leader Raikkonen e, a 6 giri dalla fine, la pioggia inizia a cadere nel tratto conclusivo del tracciato, dal curvone Pouhon in poi. Raikkonen ed Hamilton sono attaccati ma Kimi sembra riuscire a controllare la situazione fino a 3 giri dalla fine: l’inglese attacca il finlandese alla Bus Stop ma arriva lungo e taglia la chicane rientrando in scia alla Ferrari del Campione del Mondo. Grazie a questa mossa arriva lanciatissimo a La Source e affonda così un attacco all’interno guadagnandosi la posizione. Intanto la pioggia si intensifica sempre di più e per i piloti è sempre di più un’impresa tenere le macchine in strada, soprattutto nel velocissimo curvone Blanchimont . Proprio Raikkonen va in testacoda in quel punto e termina la sua corsa impattando contro il muro a 2 giri dal termine, sotto la bandiera a scacchi transita così per primo Lewis Hamilton che precede la Ferrari di Massa e la BMW di Heidfeld. Ma la gara non è ancora finita perché gli Steward decidono di punire la manovra di Hamilton su Raikkonen (taglio di chicane e successivo sorpasso alla prima curva) con 25 secondi di penalità sul tempo finale di gara. La vittoria così passa a Massa con Hamilton che scala in terza posizione, dietro anche ad Heidfeld.
Una penalità del genere oggi farebbe gridare allo scandalo ma fino a una decina di anni fa era assolutamente normale e nessuno si scandalizzò più di tanto per quella decisione. Ciò dovrebbe farci riflettere su come la Formula 1 sia cambiata negli ultimi tempi e si stia muovendo sempre di più su un modello di gare in cui i piloti (fatta eccezione per le manovre che mettono a repentaglio l’incolumità altrui) sono liberi di darsi battaglia senza troppe regole da seguire. Ora è arrivato il momento di concentrarci sul presente e sulle emozioni che il Gp del Belgio ci saprà regalare fino a TheLastCorner!
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