Gli sport elettronici sono il futuro a detta di molti, specialmente per quanto riguarda il motorsport: questa disciplina è una delle più costose e poche famiglie possono permettersi di far praticare al proprio figlio queste attività. A questo punto vengono in aiuto gli esport: comprarsi una console o un PC per poter giocare in questo caso a F1 2019 in totale non viene a costare più di 300€ (per quanto riguarda PS4 e Xbox One, il PC da “gaming” ovvero capace di sostenere i giochi costa molto più della console). Ad ogni modo poter gareggiare in maniera virtuale costa decisamente meno che farlo nelle piste vere con una macchina da corsa.
La F1 Esports Series è alla sua seconda edizione dopo il successo dell’anno scorso, ma vi starete chiedendo: “In che cosa consiste questo sport?” Molto semplicemente è un campionato che si svolgerà in quattro date, la prima il prossimo 11 di Settembre, nel quale i migliori piloti virtuali al Mondo scelti dai vari team di Formula 1 dovranno competere per totalizzare il più alto punteggio possibile e vincere il montepremi di 500.000$.
Partecipare alle qualificazioni per l’esport è semplice, basta possedere un account PlayStation Network, Xbox live o Steam ed una copia del nuovo F1 2019. Vi saranno due eventi di qualificazione su ogni piattaforma di gioco con le stesse condizioni per ogni partecipante. Alla fine della prova il gioco assegnerà un punteggio al candidato. Il punteggio è dato in base agli aiuti usati, alla difficoltà utilizzata dall’utente contro l’Intelligenza Artificiale ma soprattutto alla guida pulita (senza tagli curva o contatti con altri piloti). Quest’anno la prima prova aveva come scenario il GP di Germania, con la Haas di Romain Grosjean. La seconda prova invece ha luogo all’Hungaroring con la Ferrari di Sebastian Vettel. I migliori 16 punteggi per ogni piattaforma (PS4, Xbox One e PC) avanzeranno al prossimo turno di qualificazione.
La seconda fase è detta “Challenger Series“, consiste in un mini-campionato di sei gare, in questo caso: Spa, Monza, Sochi, Suzuka, Austin e Interlagos. Durante queste sei gare i piloti dovranno totalizzare il maggior numero di punti. Alla fine delle sei contese i primi 7 piloti in classifica per ogni piattaforma verranno invitati al Pro-Draft (21 piloti in totale). Vi saranno altre tre possibilità, dette “playoff qualification“: la prima con la McLaren di Norris a Monza, la seconda con l’Alfa Romeo di Kimi Raikkonen a Suzuka ed infine con la Racing Point di Sergio Perez ad Interlagos. I primi 16 piloti del primo evento ed i primi 8 piloti per gli altri due eventi (per piattaforma) si sfideranno negli “online playoff“.
Gli “online playoff” consistono in tre gare, a Singapore, in Messico ed infine ad Abu Dhabi. Le tre gare verranno disputate su ogni piattaforma, le gare saranno il 50% delle gare ufficiali, quindi 25/30 giri circa. Per chi fallisce lo speedtest della propria connessione di rete ci sarà una prova a tempo, ad Abu Dhabi con la Mercedes.
Pro Draft: ed eccoci qua, dopo mesi di sfide e preparazioni siamo finalmente giunti al Pro Draft. I 10 team di Formula 1 sceglieranno a turno un pilota virtuale con l’ordine inverso rispetto al campionato costruttori dell’edizione precedente. Saranno 30 i piloti eleggibili dai team, 10 per piattaforma: 21 piloti accedono dalle Challenger Series, 6 piloti accedono dagli “online playoff” mentre gli ultimi 3 piloti accedono dalle prove a tempo. Ogni team selezionerà un pilota, per un totale di 10 piloti, gli altri 20 riproveranno l’anno prossimo.
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