Analisi tecnica: a Monza con ali completamente scariche!

Dopo il GP del Belgio, il circus della F1 sbarca a Monza, nel “tempio della velocità” dove ciò che conta ai fini della prestazione, oltre ai cavalli, è la bassa quantità di resistenza aerodinamica. Vediamo insieme come si sono preparati i vari team per affrontare il Gran Premio d’Italia.

Partendo dai padroni di casa, la scuderia del cavallino ha portato una soluzione di ala posteriore che prevede l’utilizzo di un profilo principale più alto e dotato di un’ala mobile con una distanza tra bordo di attacco e bordo di uscita cortissima, efficace soprattutto al curvone del Serraglio ed ovviamente nel rettilineo principale.

Le frecce d’argento, durante le operazioni di scrutineering, montavano un’ala posteriore da medio carico, che probabilmente verrà cambiata durante le prove libere mentre all’anteriore erano presenti (momentaneamente) soltanto tre elementi orizzontali in attesa di essere installati i due rimanenti.

La soluzione più estrema riguarda la Red Bull: i discepoli di Adrian Newey, come da tradizione a Monza, hanno equipaggiato un’ala posteriore completamente scarica dotata di un flap mobile delle dimensioni utili ad attaccare la decals del brand Aston Martin! Segnaliamo inoltre un mainplane di bassissimo spessore, tale da garantire un basso valore di resistenza aerodinamica.

Per quanto riguarda le ali anteriori, Ferrari testerà durante le prove libere la specifica normale e quella già utilizzata a Spa, con l’ultimo elemento superiore.

Nuova l’ala anteriore della Toro Rosso STR 14, anch’essa con l’ultimo elemento superiore particolare: partendo dalla radice l’elemento ha un andamento lineare per poi curvarsi verso l’alto in modo da direzionare il flusso nella maniera desiderata, grazie agli studi compiuti tramite CFD e poi testati in galleria del vento.

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