Qualifiche a Monza: spieghiamo il caos dell’ultimo giro

La FIA ha messo sotto investigazione l’ultimo giro delle Q3, con particolare attenzione per Hulkenberg, che ha tagliato senza apparenti ragioni la prima variante

La FIA ha messo sotto investigazione l’ultimo giro delle Q3, con particolare attenzione per Hulkenberg, che ha tagliato senza apparenti ragioni la prima variante

Il giro di lancio per l’ultimo time attack della Q3 a Monza è stato abbastanza caotico per i nove piloti in pista, con sette di loro che hanno superato la linea del traguardo con la bandiera a scacchi già esposta. 

Tutto il caos è stato creato da Nico Hulkenberg che, uscito prima di tutti, ha cercato di farsi superare per inserirsi nel gruppone e prendere il beneficio di qualche scia. 

Usciti dalla pit lane praticamente in fila indiana, i piloti hanno iniziato a seguire i primi due della carovana: Hulkenberg e Stroll. Resosi conto di essere primo, Hulkenberg è andato dritto alla prima variante, sperando che almeno Stroll passasse davanti. 

Il canadese, a sua volta, ha rallentato, lasciando davanti Hulkenberg. 

Dietro Hulkenerg, Stroll e Sainz, c’era Vettel, con il quarto tempo. Il tedesco sbraccia per dire agli altri di aumentare l’andatura, ma rimane imbottigliato nel traffico creato da Sainz e Hulkenberg. 

Leclerc riesce a superare alcuni piloti e a mettersi alle spalle di Sainz, cosa che non riesce a Vettel. Lo spagnolo ed il monegasco potrebbero effettuare il giro lanciato, ma Leclerc rinuncia e festeggia la pole position. In radio esclama: “Che pasticcio! Ma comunque è pole position!”

Durante le interviste post qualifiche, arriva l’annuncio che la FIA e la Race Direction hanno messo sotto investigazione tutto l’ultimo giro. 

Premesso che in Formula 3, con una situazione analoga, è stata esposta la bandiera rossa ed in Formula 2 sono arrivate una pioggia di penalità, non è da escludere che anche in Formula 1 vengano presi seri provvedimenti. 

Mentre i nove piloti sono a riferire in Race Direction, noi non possiamo far altro che basarci sui documenti e sulle immagini che rientrano nella nostra disponibilità.
Vincolante e arbitro di tutta questa vicenda, dovrebbe essere proprio uno dei documenti rilasciati dalla Race Direction, e precisamente il numero 15. Secondo questo documento, infatti, i piloti non possono impiegare più di 1’45” per percorrere il giro di lancio. 

Il documento recita: “Per essere sicuri che che le monoposto non siano guidate lentamente senza nessuna utilità nei giri di rientro delle qualifiche o durante i giri di ricognizione quando l’uscita della pit lane è aperta, i piloti devono stare al di sotto del tempo di 1’45” tra le linee della Safety Car mostrate nella pit lane map”.

Il documento della FIA che indica il tempo massimo di percorrenza

Le linee della Safety Car, sono poste una all’entrata della pit lane ed una all’uscita, proprio sotto il semaforo che indica l’apertura o la chiusura della pit lane stessa. 

A questo punto, ci viene in soccorso un fotogramma preso dal video che la Formula 1 ha diffuso sui social network per raccontare questo incredibile ultimo giro di qualifiche a Monza. 

©Formula1

Dal fotogramma si vede come Leclerc stia attraversando la linea proprio quando mancano un minuto e 45 secondi al termine della sessione.
I quattro piloti davanti a lui, quindi, dovrebbero automaticamente essere penalizzati per aver sforato il tempo limite, mentre Leclerc (che è passato sotto il traguardo prima dello scadere del minuto e 45 secondi concessi) sarebbe automaticamente scagionato da questa investigazione. Come il monegasco, anche Vettel, Hamilton, Ricciardo e Albon sarebbero automaticamente scagionati. 

Ad essere penalizzati, invece, dovrebbero essere quei piloti che hanno effettuato il giro sforando il tempo limite, e cioè Bottas, Hulkenberg, Stroll e Sainz. Quest’ultimo, pur non avendo preso la bandiera a scacchi, ha impiegato un minuto e 49 secondi per percorrere il proprio giro di lancio. 

Adesso non ci resta che attendere la decisione della Race Direction per capire quale sarà l’epilogo ufficiale di questa assurda vicenda.

Immagine in evidenza: ©Formula1.com

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