Già vedere la neve a Barcellona è un fatto che potremmo catalogare come ‘anomalo’, se poi si considera che la neve è arrivata proprio durante una delle poche giornate di test a disposizione dei piloti e dei team di Formula 1, allora potremmo quasi pensare che ci sia una congiura messa in pratica contro la Formula 1 da qualcuno molto più in alto di noi.
Per team e piloti la terza giornata di test è stata letteralmente buttata, dal momento che le rigide temperature e le avverse condizioni climatiche non hanno permesso ai piloti di scendere in pista se non per qualche installation lap.
Per avere dati attendibili, infatti, è necessario avere almeno una ventina di gradi centigradi sull’asfalto e, dopo anni in cui il tracciato spagnolo si è rivelato il luogo ideale per i test invernali, quest’anno le cose non sono andate come previsto.
Alcuni team hanno quinti proposto di prolungare per un’altra giornata questa sessione di test, ma si sono scontrati con la maggioranza degli altri team che si sono opposti fermamente a questa proposta. Molti team hanno infatti un intenso programma di lavoro da portare avanti fino al 19 marzo, data in cui le monoposto partiranno per l’Australia. Inoltre, anche l’aspetto economico ha influito pesantemente su questa decisione, visto che i team avevano già prenotato i voli di ritorno alle factory e successivo ritorno a Barcellona e hanno prenotato alberghi vicino alle factory di riferimento per poter rimanere a stretto contatto con gli altri membri del team.
Purtroppo, oltre alla mancanza di volontà delle squadre, il regolamento è ferreo nell’affrontare l’argomento relativo ai test: il primo impedimento regolamentare è rappresentato dal vincolo massimo di giornate di test consecutive, che è fissato a 4.
Sul numero di giorni di test, è chiaro che la FIA non ha intenzione di derogare, quindi si cercherà di forzare la Federazione a concedere almeno un’ora in più ogni giorno, dal momento che il limite di ore di lavoro giornaliere non è fissato. Il regolamento infatti impone orari di entrata e di uscita dagli impianti durante il weekend di gara ma non durante i test. E questo potrebbe giocare a favore dei team che potrebbero tentare di ottenere un pò di tempo in più in pista per i giorni rimanenti.
Il fatto che la terza giornata sia andata praticamente perduta, porterà le squadre ad intensificare i programmi del quarto giorno e ad intensificare il lavoro al simulatore ed alla successiva sessione di test. Il tutto sperando che fili tutto liscio, altrimenti la giornata persa potrebbe rappresentare l’inizio di un disastro.
Inoltre saranno da rivedere le line up per la seconda sessione di test, dal momento che piloti come Lewis Hamilton hanno all’attivo solo una ventina di giri.
Non sappiamo nemmeno cosa deciderà di fare la Ferrari nella quarta giornata, dal momento che Vettel e Raikkonen hanno affrontato una giornata di test ciascuno: una possibilità sarebbe quella di sdoppiare la giornata assegnando la mattina ad un pilota ed il pomeriggio a un altro.
Molto probabilmente, inoltre, non ci sarà la pausa tra le 13 e le 14, con i team che potrebbero decidere di sfruttare quel tempo per recuperare un pò di lavoro.
In questo clima di confusione (è proprio il caso di dirlo), diversi altri circuiti si stanno facendo avanti per ospitare i test della prossima stagione, anche se il tracciato di Barcellona fu scelto proprio per la sua conformazione.
Il tracciato di Jerez si è fatto avanti, accettando di perdere i test di alcuni campionati a due ruote, così come le direzioni dei tracciati Manama e di Yas Marina, situati rispettivamente in Bahrain e ad Abu Dhabi.
Non sappiamo se team e Federazione decideranno di optare per un cambio di sede dei test, ma sembra chiaro che in caso di cambio non si andrà fuori dall’Europa per motivi logistici: tutte le factory sono in Europa ed i tracciati praticabili in questo periodo dell’anno sono un numero molto limitato.
Inoltre, i tracciati praticabili sono tutti molto vicini alle factory, con i team che ogni sera fanno partire un TIR verso Barcellona per trasportare ricambi e pezzi aggiornati. Proprio la vicinanza di Barcellona con la sede della Williams, ad esempio, permise a Stroll di non perdere la seconda giornata di test della passata stagione quando, dopo un violento incidente, un intero TIR di ricambi partì da Grove in direzione Barcellona.
Questo metterebbe Abu Dhabi automaticamente nella lista dei ‘non papabili’ circuiti che potrebbero sostituire Barcellona. A dare man forte alla scelta di un impianto in Europa, ci ha prontamente pensato Gunther Steiner, team principal della Haas: “Per noi come per altre scuderie, affrontare i test fuori dall’Europa sarebbe insostenibile. Invece dei TIR avremmo bisogno di jet privati, e questo farebbe crescere i costi a dismisura”.
Non sappiamo cosa cambierà nella prossima stagione e come i team sfrutteranno la giornata finale di questi primi test prestagionali, quello che però non si può fare a meno di dire è che non è possibile che lo sport più visto al mondo, in cui il giro di soldi ha talmente tanti zeri da far confondere chiunque, venga sorpreso così da un’ondata di maltempo che tutto era tranne che improvvisa.
E ora la risposta alla domanda del titolo
Dati i vincoli di ore di lavoro per la galleria del vento e per i CFD (Computer Fluid Dynamics), i team sfruttano i test per avere raffronti tra galleria del vento e pista e, cosa molto importante, per risparmiare le ore di lavoro al CFD, ore che verranno poi utilizzate durante la stagione nel momento in cui servirà sviluppare le monoposto. Un lavoro simile a quello dei test può essere effettuato solo durante le prove libere dei weekend di gara. Una giornata di test dura nove ore e, se consideriamo che i team lavorano per tutta la giornata, viene facile comprendere che servono dalle tre alle sei sessioni di prove libere per recuperare una giornata di lavoro.
Il tutto ipotizzando che fili tutto liscio.
Quindi si, una brutta giornata può pesare come un macigno sul campionato.
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