La Race of Japan del Mondiale Turismo continua a regalare un’intensa sfida al vertice per la conquista finale del titolo. Se nella gara di ieri, Esteban Guerrieri aveva ottenuto la vittoria e la testa del campionato, quest’oggi Norbert Michelisz ha risposto con la stessa moneta, conquistando il successo di Gara 2 e riprendendosi quanto perso.
La gara è iniziata con un brivido che ha visto protagonista proprio l’ungherese. Il pilota Hyundai, nel tentativo di mantenere la vetta della corsa, ha ostacolato Rob Huff (partito secondo) a tal punto da entrare nella corsia di accelerazione al termine della pit-lane (quella tratteggiata, ndr).
Il magiaro ha così ben difeso la sua posizione, mentre alle sue spalle un ottimo Gabriele Tarquini ha rivestito fin da subito i panni da scudiero nei confronti del suo compagno di squadra. Il ‘Cinghio’, infatti, dalla terza posizione ha mantenuto alle sue spalle una serie di piloti agguerriti, tra i quali Kevin Ceccon su tutti, ma anche Thed Bjork e Tiago Monteiro.
Nelle fasi iniziali la gara ha avuto un andamento lineare, con quale azione che ha infiammato per lo più la zona centrale e bassa della classifica. Tra queste, un errore di Attila Tassi che, andando lungo all’ultima curva, è scivolato dal dodicesimo posto al ventunesimo. Il pilota magiaro è passato dalla lotta per i punti con le Lynk&Co, a una lotta serrata con i piloti in fondo alla classifica generando un po’ di caos. Daniel Haglof, infatti, ha più volte tentato di sopravanzare Tom Coronel, per andare poi a prendere il pilota della Honda, salvo poi finire per essere sopravanzato a sua volta. Poco più dietro una sfida tra Augusto Farfus e Niels Langveld ha portato i due al contatto, con il belga finito fuori pista e in fondo alla classifica.
Solo negli ultimi cinque giri, la lotta nelle posizioni di vertice ha iniziato ad accendersi. Da un lato, Rob Huff ha condotto gli ultimi 10 chilometri della gara annusando gli scarichi della Hyundai di Norbert Michelisz. Dall’altro, Kevin Ceccon ha fatto lo stesso, ma con la i30 di Gabriele Tarquini. Il britannico non ha mai avuto modo di impensierire il leader della classifica, ma lo scudiero di Alfa Romeo, ha più volte tentato di sopravanzare, all’esterno di curva 1, il campione in carica del WTCR.
La battaglia tra Tarquini e Ceccon ha visto diverse sportellate tra i due, al termine delle quali ad uscirne vincitore è sempre stato il ‘Cinghio’. Nel mentre a metà classifica, Jean-Karl Vernay, dopo essersi sbarazzato in un sol boccone Nestor Girolami e Benjamin Leuchter, ha iniziato una rimonta che lo ha portato a prendersi anche il nono posto di Guerrieri e ad arrivare a ridosso del gruppetto che lottava per il quinto posto, durante l’ultima tornata.
La gara ha quindi visto Norbert Michelisz transitare per primo sotto la bandiera a scacchi. Per il pilota ungherese è la quarta vittoria stagionale. Dietro di lui Rob Huff e Gabriele Tarquini a chiudere il podio. A una manciata di decimi l’Alfa Romeo di Kevin Ceccon conquista il quarto posto.
Più staccato Thed Bjork giunto quinto, il quale continua a rosicchiare punti nella sfida interna contro Yvan Muller. Dietro allo svedese Tiago Monteiro sesto, Johan Kristoffersson settimo, Mikel Azcona ottavo e Jean-Karl Vernay nono sono tutti racchiusi in 1.7 dal portacolori della casa cinese.
Decima posizione per l’ex leader della classifica Esteban Guerrieri, il quale ora paga un ritardo di 6 punti dalla vetta. Dietro di lui Nestor Girolami, il quale ha guadagnato l’undicesima piazza successivamente alla penalità di 1.5 secondi data a Benjamin Leucther, arrivato quindi 12°. L’infrazione che ha portato a questa decisione è legata al contatto tra il tedesco e l’argentino, dopo che il pilota Volkswagen ha cercato volontariamente il contatto per concludere la manovra di sorprasso.
Tredicesima piazza per l’Audi di Frederic Vervisch, seguita dalle Lynk&Co di Yvan Muller e Yann Ehrlacher, il quale chiude la zona punti, e quella di Andy Priaulx che ha chiuso 16° al traguardo.
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