MAVERICK VINALES, 10 e lode – “Aprendo l’anima così, lasciando emergere in noi spontaneamente quel che c’è nascosto in fondo“. Un fondo dove perivano, impolverate e desuete, le capacità di azzeccare la partenza e di sostenere un ritmo impressionante per tutta la durata della gara. Stavolta, invece, una serie di “spazzolate” ha rinvigorito tutto l’argento vivo, parzialmente ammirato a Phillip Island, insito nell’animo di Top Gun, Semplicemente, “questione di feeling“.
MARC MARQUEZ, 9 – “Così per scherzo fra di noi, improvvisando un po’, ti seguo pure, vai“. Si definisce campione chi eccelle su tutti gli altri, e al tempo stesso chi tenta di tutto per conservare tale supremazia. C’è chi cambia capo-tecnico, chi stile di guida, chi moto. E c’è chi prende, saltuariamente ma sfacciatamente, la scia dal più veloce di turno. Memori dei trascorsi, calza a pennello “Non fate come faccio, fate come dico“, come anche “Mamma Ciccu mi tocca; Tòcchimi Ciccu ca a mamma non c’è“.
ANDREA DOVIZIOSO, 8.5 – “Questione di feeling“? Tra lui e la pista, la moto, le qualifiche, la fortuna, gli astri? Un plauso deciso per la rimonta, ma l’obiettivo era stare davanti a Marquez, come da lui stesso riferito.
VALENTINO ROSSI, 8 – “Cantiamo insieme in libertà, lasciando andar la voce dove va“. Il Valentino di Sepang è tornato a rassomigliare a quello competitivo di perlomeno due anni fa. Seppur cauto nelle dichiarazioni e nelle aspettative, la gara ha trasmesso una certa voglia di divertimento, di spensieratezza, di spregiudicatezza nei sorpassi. Tutto, forse, “questione di feeling“.
ALEX RINS, 7.5 – Lontani anni luce gli squilli di Austin e Silverstone, ci si “accontenta” di un solido quinto posto.
FRANCO MORBIDELLI, 7 – Eccezionale la prima fila, un po’ meno il prosieguo della gara, dove si prende, in ogni caso, la soddisfazione di sopravanzare il ben più sponsorizzato e blasonato compagno di team.
FABIO QUARTARARO, 6.5 – Che cade, nel giro di un giorno, dalle stelle alle stalle. Anomala la partenza a rilento dalla pole position, anomala la mancata rimonta. Per un rookie, però, è (quasi) tutto giustificato nell’anno zero.
JACK MILLER, 6.5 – Senza infamia e senza lode.
DANILO PETRUCCI, 5.5 – “Io sono Danilo, sono un uomo, sono in Ducati, sono ternano, non mi scollo dalle posizioni a ridosso della top 10, e non mi importa di essere pilota 1 o pilota 2“.
JOAN MIR, 5.5 – Davvero troppo aggressivo l’attacco su Zarco. Per il resto normale amministrazione.
POL ESPARGARO, 6.5 – Spinge il più in alto possibile una KTM dal rendimento tutt’altro che incoraggiante. Di più non può fare.
FRANCESCO BAGNAIA, 6 – Pecco, con quel 4° posto mo’ ci hai ingolositi. Ci rivediamo a Valencia.
ALEIX ESPARGARO, 6 – La carrozza Aprilia è ri-diventata, di botto, una marcia zucca.
JORGE LORENZO, 5 – Un calvario senza fine, senza logica, senza ritorno se non in volo…meglio di no. L’unica soluzione, plausibile e soddisfacente, per il blasone di una casa e un pilota iper-titolati, è la separazione.
MIKA KALLIO, 6 – Traghettatore stile allenatori di calcio.
HAFIZH SYAHRIN, 4 – Gran premio di casahahahah.
KAREL ABRAHAM, 4 – Inco, inco, incomentable.
JOHANN ZARCO, 8.5 – Che schiaffo morale del francese, a KTM, alla Honda, a Lorenzo e a tutti coloro che si son mostrati critici nei suoi confronti. Un buffettino se lo merita, però, anche lui, testardo a sposare, in pectore, un progetto ad alto rischio, invece di approdare in un lido più sicuro, quello Honda.
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