La 4 ore di Shanghai ha sancito la prima vittoria sul campo della Rebellion Racing, squadra svizzera che con la R13 motorizzata Gibson #1 di Senna-Menezes-Nato ha battuto nettamente le Toyota TS050 Hybrid. Anche a Silverstone lo scorso anno ci fu la vittoria degli elvetici, ma il tutto fu frutto della squalifica post-gara delle vetture giapponesi. In Cina è invece cambiato qualcosa, ovvero la Rebellion era effettivamente la macchina più veloce siglando pole e vittoria e dominando la corsa dalla seconda ora in poi.
Il Success Ballast ha penalizzato le Toyota di ben 2,7 secondi al giro, rendendo possibile anche il riavvicinamento delle meno blasonate Ginetta alle LMP1 nipponiche. Andando ad analizzare l’andamento delle qualifiche si scorge un dato ancor più interessante. Al netto di temperature differenti del 2018, la media sul giro della #7 di Kobayashi e Conway in qualifica è stata pari ad 1’47”235, prestazione che è valsa il quarto tempo. Lo stesso equipaggio fece segnare la pole position un anno fa, ma con una media di 1’42”931, vale a dire di oltre quattro secondi più bassa del 2019. Anche la Rebellion è stata nettamente più lenta, ma qui si parla di due secondi e mezzo di differenza.
Nelle varie conferenze stampa tenute a Shanghai, anche i piloti di LMP2 e GT sono rimasti stupidi dall’insolita lentezza delle Toyota, che da quasi due anni dominano inesorabilmente questo campionato. Interpellato durante la gara, il leader di classifica e campione del mondo in carica Sèbastien Buemi ha detto: ”Sarà divertente per chi segue la corsa da casa, ma per noi dall’abitacolo non lo è affatto”. Era evidente come le TS050 facessero fatica sui rettilinei a tenere dietro anche le vetture Gran Turismo, cosa che ha complicato molto la vita specialmente nelle fasi di doppiaggio.
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