Dopo oltre un mese di attesa il mondiale endurance riaccende i motori per il quarto appuntamento della seconda superstagione, l’ultimo del 2019. Il FIA WEC torna in azione in Bahrain, dove si era sempre corso dal 2012 al 2017 fino all’appuntamento saltato dell’anno passato. Dopo il debutto del format delle 4 ore messo in atto a Silverstone e Shanghai, sul tracciato di Al Sakhir la durata sarà invece di ben 8 ore di gara. La più lunga in calendario dopo Le Mans e Sebring. Ecco la nostra anteprima per il week-end.
In Bahrain si arriva con una situazione di classifica molto interessante dopo la vittoria della Rebellion Racing #1 in Cina. Al comando c’è comunque la Toyota #8 di Buemi-Hartley-Nakajima a quota 62 punti, seguita dalla #7 di Kobayashi-Conway-Lopez attardata di 3 lunghezze. La vettura elvetica di Senna-Menezes-Nato è a -19 ma punta in alto visto il rendimento mostrato nell’ultimo appuntamento. Anche nel prossimo fine settimana il rendimento delle TS050 Hybrid non sarà facilitato dalle penalità inflitte dall’EoT, dunque ci possiamo attendere un’altra gara molto combattuta in cui anche le Ginetta diranno la loro.
Tra le GTE PRO la situazione di classifica vede le Porsche in controllo delle operazioni, con la #92 di Christensen-Estre a quota 62 ed a +10 sulla #91 di Bruni-Lietz. Quinti Pier Guidi-Calado che hanno all’attivo solo 25 punti e pagano la squalifica di Shaghai, appuntamento che era stato dominato. Il Bahrain si tratta di un’ultima chiamata per tenere aperti i sogni di gloria, su una pista che ha sempre sorriso al Cavallino e dove nelle ultime due edizioni sono arrivati i titoli costruttori ed anche il piloti nel 2017.
Dando un’occhiata alla storia del FIA WEC a Sakhir, si evince un grande equilibrio per quanto riguarda l’albo d’oro. Nella prima edizione del 2012 il successo andò all’Audi R18 e-tron quattro di Fassler-Lotterer-Treluyèr. La Toyota ottenne la prima vittoria con la TS030 Hybrid nel 2013, grazie all’equipaggio composto da Buemi-Davidson-Sarrazin. L’anno successivo è stata ancora la Toyota a dominare la scena, con Wurz-Conway-Sarrazin vincitori e Buemi-Davidson campioni del mondo. La Porsche ha vinto una sola volta in Bahrain, con Dumas-Jani-Lieb nel 2015. Il deserto è stato teatro dell’addio dell’Audi al mondo dell’endurance nel 2016, con le R18 che chiusero la propria avventura con una bella vittoria firmata da Duval-Di Grassi-Jarvis. L’anno successivo è arrivato il terzo trionfo della Toyota con Buemi-Davidson-Nakajima.
IL CIRCUITO – Il tracciato è lungo 5412 metri ed è stato inaugurato nel 2004. Il primo evento è stato il Gran Premio del Bahrain di quell’anno, diventando man mano sempre più frequentato anche dalle altre categorie. Dal punto di vista tecnico è una pista che esalta le qualità motoristiche, essendo ricca di lunghi rettilinei. Presente anche una parte centrale dove conta molto la precisione in inserimento e la trazione, punti dove le Toyota ibride potranno fare la differenza nei confronti dei rivali.
GLI ORARI – Le qualifiche andranno in scena a partire dalle 14:40 di venerdì pomeriggio. La gara scatterà sabato alle ore 13 in Italia e le ultime due ore saranno visibili sia su Eurosport che su Sportitalia. Per seguire qualifica e gara in diretta sul sito ufficiale del WEC bisogna sottoscrivere un abbonamento acquistando l’intera stagione a 43.99€ oppure il singolo evento a 4.49€.
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