La 8 ore del Bahrain ha visto un vero e proprio dominio della Toyota, tornata così alla vittoria dopo un week-end di sofferenza a Shanghai. Il team nipponico ha piazzato una netta doppietta con la TS050 Hybrid #7 di Mike Conway, Kamui Kobayashi e Jose Maria Lopez che ha ottenuto il secondo successo stagionale. Al secondo posto la gemella #8 di Buemi-Nakajima-Hartley che concludono doppiati, cedendo ai compagni di squadra la leadership del mondiale. Grande sfortuna in casa Rebellion Racing, con la vettura #1 di Senna-Menezes-Nato che completa il podio dopo aver sofferto un problema al cambio prima di metà gara.
Il via ha offerto subito dei grandi colpi di scena, con la vettura elvetica che partiva dalla pole che è stata toccata dalla Ginetta #5 di Charlie Robertson. Bruno Senna si è girato portando fuori pista anche Sèbastien Buemi. Tutto ciò ha portato in testa l’altra Toyota di Mike Conway, che da quel momento in poi ha condotto la corsa dal primo all’ultimo giro. La rincorsa del brasiliano di casa Rebellion è stata eccellente, ritrovandosi al secondo posto dopo la prima ora con un bel sorpasso proprio sulla #8.
In classe LMP2 la vittoria dell’Oreca 07 Gibson #22 dello United Autosports non è mai stata in discussione, con l’equipaggio di Filipe Albuquerque, Paul Di Resta e Phil Hanson che non ha avuto rivali sin dalle libere del venerdì. La lotta nella categoria cadetta dei prototipi è sempre stata riservata alla seconda posizione, conquistata alla fine dalla #38 del Jota Sport con il trio Felix Da Costa-Gonzales-Davison davanti alla #37 del Jackie Chan DC Racing affidata a Tung-Aubry-Stevens. Gara sfortunata per la Dallara #47 del Cetilar Racing che ha chiuso in ultima posizione con Sernagiotto-Lacorte-Belicchi. L’equipaggio tutto tricolore ha accusato un paio di forature e non è mai stata in corsa per le prime posizioni anche a causa di un telaio troppo inferiore all’Oreca.
Tornando alla battaglia in LMP1, il ritmo della Rebellion ha permesso a Gustavo Menezes di avvicinarsi notevolmente a Kamui Kobayashi, ma nel corso della quarta ora si è deciso tutto: la Rebellion è stata ritirata all’interno del garage a causa di un problema al cambio che le ha fatto perdere quattro giri dalla vetta. Norman Nato e compagni hanno recuperato molte posizioni ed approfittando dei problemi delle Ginetta sono riusciti a concludere sul podio.
Da quel momento in poi le Toyota hanno dovuto soltanto gestire la situazione con la #7 che ha sempre avuto un passo decisamente superiore alla gemella. Jose Maria Lopez ha condotto la TS050 Hybrid sotto la bandiera a scacchi ottenendo la seconda vittoria stagionale dopo Silverstone. I giapponesi allungano così in classifica sulla Rebellion, che con il trionfo in Cina si era fatta sotto alle rivali. Il prossimo appuntamento è fissato per il 23 febbraio con la 6 ore di Austin in Texas.
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