Fastback | F1, GP Olanda 1966: la schiacciante vittoria di Jack Brabham

© Scuderia Alpha Tauri - Twitter

Jack Brabham infila la terza vittoria consecutiva in stagione, rifilando un gap di almeno un giro a tutti gli avversari

Facciamo un passo indietro nel tempo di oltre 50 anni. Andiamo alla stagione 1966, più precisamente al Gran Premio d’Olanda disputato il 24 luglio sul tracciato di Zandvoort.

La Formula 1 arriva dalla tappa di Brands Hatch, in Gran Bretagna, svoltasi appena otto giorni prima. A farla da padrone fu la Brabham-Repco che con Jack Brabham e Denny Hulme rifilò un giro ai padroni di casa Graham Hill e Jim Clark, giunti rispettivamente terzo e quarto.

Con questo trionfo, l’australiano si portò a distanza di sicurezza in classifica piloti con 10 punti di vantaggio su Jochen Rindt e 11 sul team-mate Hulme e su Lorenzo Bandini. In classifica costruttori, la Brabham agganciò la Ferrari in testa alla classifica, mettendo inoltre otto lunghezze tra sé e la BRM in terza piazza.

Il pilota della Rossa non poté però lottare per guadagnare punti in Inghilterra, a causa della mancata partecipazione del team alla gara. Questo fu dovuto a uno sciopero dei metalmeccanici in corso in Italia durante quel week-end

Qualifiche

La prima parte delle qualifiche fu compromessa da un meteo incerto che caratterizzò la giornata dal venerdì. La pioggia riversatasi sul tracciato olandese, non permise ai piloti di ottenere tempi importanti.

Al termine della seconda sessione fu ancora una volta Jack Brabham il pilota con il miglior tempo. L’australiano fermò il cronometro su un 1:28.1 che gli permise di avere un vantaggio di sei decimi sul compagno di squadra Denny Hulme, andando così a ottenere la seconda pole stagione. In prima fila con i due Brabham si piazzò Jim Clark con la prima delle Lotus, anche lui a sei decimi dal battistrada.

Il primo rivale in campionato Jochen Rindt ottenne solamente il sesto tempo, che ai tempi equivalse all’apertura della terza fila dello schieramento (le file erano disposte a 3 e 2 piloti alternate, ndr). L’austriaco della Cooper non riuscì ad andare oltre gli 1.1 secondi di ritardo dallo sfidante.

La Ferrari non andò oltre il quinto posto (seconda fila) con Mike Parkes e il nono (quarta fila) di Lorenzo Bandini, attardato di quasi due secondi dal leader della graduatoria.

Gara

Al calare della bandiera verde, che segnò il via del Gran Premio d’Olanda, fu Jim Clark il più reattivo, il quale balzò subito in testa alla corsa sopravanzando le due Brabham. La gioia del britannico durò appena qualche centinaio di metri, dato che alla Tarzan (la prima curva), Jack Brabham si riprese quanto perso.

Lo scozzese, insieme ai due portacolori della Brabham-Repco, ne ebbero più degli altri, distaccando da subito Graham Hill al quarto posto alla conclusione della prima tornata.

Al terzo giro il primo colpo di scena della gara vide come protagonista il contendente al titolo Jochen Rindt. L’austriaco, successivamente a un cambio di marcia, finì fuori pista insabbiandosi e concludendo così la sua gara dopo nemmeno 15 chilometri.

Nel mentre, Denny Hulme conquistò la seconda piazza sbarazzandosi di Jim Clark e configurando così la seconda doppietta consecutiva per il team. Il tentativo di fuga delle vetture anglo-australiane non ebbe i risultati sperati, dato che la Lotus di Clark si mostrò comunque molto competitiva nel tratto centrale del circuito.

Nel corso del giro numero 10 si verificò il secondo ritiro della gara. Questa volta ad abbandonare fu Mike Parkes con la sua Ferrari, il quale concluse la sua corsa in modo molto simile a quanto accaduto precedentemente con Rindt. L’inglese, oltretutto, finì per colpire la Cooper dell’austriaco parcheggiata, causando danni sia alla sua 312, sia alla T81 dell’avversario.

Doppietta infranta e vittoria a rischio

Il primo terzo di gara proseguì regolarmente nelle posizioni di testa, con le due Brabham-Repco a comandare davanti a Jim Clark e Graham Hill, replicando un po’ quanto accaduto appena una settimana prima.

Alla trentasettesima tornata si infranse il sogno di una seconda doppietta consecutiva. Denny Hulme fu costretto a fermarsi al suo box per un problema sulla sua BT20. Questo costrinse Jack Brabham ad accelerare il suo passo, per tentare di mettere più gap tra sé e Hill e Clark ora entrambi sul podio.

Il ritmo sostenuto dai primi fu però talmente simile da rendere impossibile una fuga. Talmente tanto vicini che a un certo punto della gara Clark riprese la vetta della corsa. Il sorpasso fu agevolato anche dai doppiaggi di Siffert, Bandini e Spence che crearono un po’ di scompiglio, sopratutto nelle curve più strette.

Carte rimescolate per il trionfo

Lo scozzese della Lotus rimase in testa alla corsa per circa metà della sua distanza, ma ad un certo punto il suo motore Climax iniziò a mostrare segni di cedimento, portando a pensare ad un eventuale ritiro per il 30enne. Il sorpasso decisivo arrivò al giro 65, ovvero a 25 tornate dal traguardo, proprio mentre Clark si apprestava a doppiare Graham Hill.

Dieci giri più tardi lo scozzese, tornò ai box per un rifornimento d’acqua rapido, ma alla sua ripartenza, la Lotus perse ulteriore potenza, lasciando a Clark la sola speranza di tagliare il traguardo. Sorpasso che avvenne all’ottantaduesimo giro, poco prima che la Lotus effettuasse l’ennesimo rifornimento di acqua, dovuto proprio alla rottura della pompa avvenuta diverse tornate prima.

Nelle fasi finali, infatti, questo problema portò Clark a perdere circa dieci secondi al giro dal connazionale Hill che occupava la terza piazza. Nel mentre, a centro gruppo, un testacoda di Lorenzo Bandini permise a Mike Spence di prendersi la quinta posizione, lasciando al pilota Ferrari l’ultimo posto in zona punti.

La terza vittoria consecutiva

Sotto la bandiera a scacchi Jack Brabham transitò con un vantaggio di un giro, il quale rese il GP d’Olanda 1966 la vittoria più schiacciante dell’australiano in Formula 1. Dietro di lui, con solo 89 dei 90 giri completati, arrivò Graham Hill, seguito ad un ulteriore giro di gap, da Jim Clark. Jackie Stewart, Mike Spence e Lorenzo Bandini chiusero la zona punti.

Dopo la gara di Zandvoort, Brabham allungo il vantaggio in testa alla classifica a 16 lunghezze su Graham Hill. Un importante distacco frutto delle tre vittorie consecutive dell’australiano. Al terzo posto salì Jackie Stewart con soli 12 punti, diciotto in meno del leader.

Per quanto concerne la classifica costruttori, la Brabham-Repco ottenne la leadership in solitaria con 30 punti, staccando di otto lunghezze la Ferrari e di undici la BRM.

Immagine in evidenza: © Scuderia Alpha Tauri - Twitter

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