La Season 4 del Campionato ABB FIA Formula E fu l’ultima per la prima generazione di vetture, note con il nome SRT_01E. Quelle vetture erano diverse rispetto alle attuali SRT05e, avevano una potenza inferiore, una batteria di minore durata ed infatti, in quegli anni, si svolgevano ancora i pit-stop a circa metà gara per la sostituzione della vettura, con il FanBoost che era disponibile solo sulla seconda vettura.
Nelle prime sei gare della stagione si erano alternati alla vittoria quattro piloti diversi: Sam Bird, Felix Rosenqvist, Daniel Abt e Jean-Éric Vergne, che è arrivato a Roma in testa al campionato con 30 punti di vantaggio rispetto al secondo in campionato, Rosenqvist.
Il 14 aprile 2018, la serie arriva alla primissima gara in Italia sul Circuito Cittadino dell’EUR, un complesso tracciato di 21 curve lungo 2.86km lungo la zona dell’EUR, con partenza da Via Cristoforo Colombo.
Fin dalle qualifiche, l’atmosfera si è fatta competitiva, con un contatto in pit lane tra Antonio Félix Da Costa ed José Maria Lopez a causa di un errore di comunicazione per il portoghese. Da Costa, infatti, è ritenuto responsabile e gli vengono comminate dieci posizioni di penalità in griglia. A sorpresa di ben pochi, Felix Rosenqvist conquista la pole position davanti a Sam Bird e Mitch Evans, con Sébastien Buemi che, nel suo giro, stava facendo segnare un tempo migliore di Rosenqvist, ma commette un errore in curva 13, andando lungo e partendo quinto.
Gara
Al via, Alex Lynn (DS Virgin) colpisce Vergne, danneggiandosi l’ala anteriore ma non provocando danno eccessivo a Vergne. Lynn è poi costretto a rientrare ai box per sostituire l’ala, tenendolo fuori dalla competizione per la vittoria. Mentre la gara procede, Rosenqvist continua ad aumentare il suo distacco nei confronti del diretto inseguitore Bird, arrivando a circa tre secondi di vantaggio prima che l’inglese di casa DS trovi un buon ritmo e, a colpi di giri veloci, risponda allo svedese.
Al giro 16, le bandiere gialle vengono esposte per un contatto multiplo al tornante di curva 13. Nick Heidfeld ed Oliver Turvey, infatti, si sono toccati nella frenata di curva 13, con Heidfeld finito nelle barriere. Turvey non lo ha potuto evitare, e quindi si è ritrovato anche lui fermo. Ad aggiungere problemi, l’arrivo di Luca Filippi e di Edoardo Mortara a gran velocità, con l’italiano che ha una manovra di sorpasso sullo svizzero. Quattro vetture quindi sono finite bloccate al tornante, ma tutte sono riuscite a ripartire per arrivare ai box senza l’ingresso di una safety car.
Altro caso particolare, sempre al giro 16, il ritiro di Nelson Piquet jr. Il brasiliano di casa Jaguar, infatti, subito dopo aver cambiato la vettura si è fermato in pit lane, seppur non nella fast lane, perché… aveva le cinture non correttamente allacciate. Un problema non risolvibile, dato che il brasiliano è costretto al ritiro.
Subito dopo i pit stop, viene esposta la Full Course Yellow a causa di Lynn che si ritira dopo un contatto in curva 10. La FCY dura per un giro e, alla ripartenza, tutte le vetture mantengono la propria posizione, ad eccezione di uno scatenato Mitch Evans che sorpassa Buemi per il terzo posto.
Al giro 22 si consuma il disastro per Felix Rosenqvist, con lo svedese che salta troppo aggressivamente sul cordolo di curva 17 e rompe la sospensione posteriore sinistra, ritirandosi e cedendo il comando della gara a Sam Bird, il quale non lo cederà più fino alla vittoria. Il ritiro di Rosenqvist comporta l’attivazione per la seconda volta della Full Course Yellow. Prima della FCY, Di Grassi usa il suo FanBoost per attaccare Buemi e sorpassarlo. Alla ripartenza, Abt nota di non avere comunicazioni radio e quindi non ha più l’aiuto dai box per la gestione dell’energia rimanente in batteria.
Con due giri alla fine, Lopez colpisce la vettura di Mortara, danneggiando l’ala posteriore della vettura dello svizzero e ritirandosi per danno alla sospensione. Questo ritiro però non porta all’attivazione della procedura di FCY, in quanto Lopez si è fermato in un posto sicuro: ciò crea un grande problema ad Evans, che era in quel momento in terza posizione ma, con il 4% di batteria in meno rispetto a Lotterer, è costretto a salvare il più possibile la batteria, scivolando fino al nono posto finale.
Nessun problema invece per Sam Bird che, con un vantaggio di 0.970, ottiene la vittoria davanti a Lucas di Grassi ed André Lotterer al suo secondo podio in carriera.
In classifica, Vergne mantiene comunque la testa della classifica con 18 punti su Bird e 37 su Rosenqvist, mentre nella classifica costruttori Techeetah rimane saldamente in testa, con 34 punti su Virgin e 49 su Mahindra.
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