#momentostats – I 70 anni da record della Formula 1

Tanti auguri Formula 1! Oggi, infatti, la massima espressione dell’automobilismo mondiale compie 70 anni. La prima gara della sua storia risale al 13 maggio 1950 quando Giuseppe Farina su Alfa Romeo conquistò il Gran Premio di Gran Bretagna sul circuito di Silverstone. Un inizio col botto dato che il pilota torinese diede il via a questo nuovo campionato con il primo storico hat trick. A completare quella giornata memorabile ci fu la tripletta dell’Alfa Romeo, una delle poche nella storia di questa competizione.

In questa occasione voglio ripercorrere quelli che sono i record più importanti di questo sport, molti dei quali sicuramente conosciuti, altri un po’ meno. Primati imbattibili, battuti di recente o in procinto di esserlo o altri che sembravano essere irraggiungibili fino a poco tempo fa.

Record da battere nel 2020

Iniziamo da quei record che potrebbero essere eguaglianti, infranti o distrutti nel corso di questa travagliata stagione che, ad oggi, dovrebbe partire tra poco meno di due mesi in Austria.

Quello che più di tutti potrebbe far colpo è il primato di Michael Schumacher di 91 vittorie. Al momento del ritiro definitivo del tedesco nel 2012, si credeva che questo avrebbe potuto rimanere in cima alle classifiche per molti anni. Così non è dato che Lewis Hamilton, con 7 successi nel 2020, potrebbe eguagliare il suo predecessore in Mercedes e con l’ottava addirittura superarlo con 92 successi. Per ora, però, l’inglese deve accontentarsi dei suoi 84 primi posti.

© Scuderia Ferrari Media Centre

Rimanendo alla sfida Hamilton-Schumacher, un altro primato del tedesco che potrebbe essere raggiunto, ma non ancora superato, è quello dei 7 titoli mondiali. L’ex ferrarista ha ottenuto il suo settimo iride nel 2004 e nel 2020 potrebbe vedere un secondo trono al suo fianco, quello del britannico che ora vanta sei corone da campione.

Ancora una volta la sfida si concentra tra il campione tedesco e quello inglese. In questo caso di parla del record di podi, detenuto da Michael Schuamacher che ne ha conquistati ben 155. Hamilton non dovrà “faticare” troppo per raggiungere il rivale, dato che al momento ne vanta 151.

Lasciando da parte i colossi di questo sport, ma rimanendo tra i veterani della Formula 1, un record che sarà frantumato in questo 2020 è quello dei Gran Premi disputati. Primato appartenente a Rubens Barrichello, il quale nel 2011 ha concluso la sua carriera a quota 323. A dieci lunghezze dal brasiliano c’è però Kimi Raikkonen, il quale nell’undicesima gara stagionale potrà sopravanzare l’ex pilota Williams.

Kimi Raikkonen potrebbe anche portare a casa il record di maggior numero di gare concluse. Attualmente a 244, al finlandese ne basterebbero due per togliere il record di 245 a Fernando Alonso. Gliene servirebbero invece tre gare classificate per levare il primato di 251 appartenente sempre al suo ex compagno di squadra in Ferrari.

Ultimo, ma non per importanza, nel caso Mercedes dovesse conquistare il titolo costruttori, supererebbe il record di sei vittorie consecutive nel mondiale della Ferrari, salendo quindi a quota sette.

Record migliorabili nel 2020

Ci sono record da battere e record già conquistati, ma ancora migliorabili. Non sono molti, ma qualcuno si impegnerà per diventare sempre più imprendibile e qualcun altro, invece, cercherà di invertire la tendenza.

Il primo record sicuramente da migliorare in questo 2020 è sicuramente quello delle pole position. Detenuto da Lewis Hamilton, il pilota inglese potrebbe provare già quest’anno a raggiungere le tre cifre. Con 88 pole conquistate fino ad ora, gliene basterebbero 12. Tutto dipende da quante gare in campionato ci saranno e da quanto famelico sarà il sei volte iridato.

© Mercedes AMG F1 Media Centre / LAT Images

Un’altra cifra tonda raggiungibile, questa volta senza troppe difficoltà, è quella della Ferrari che con la SF1000 raggiungerà quota 1000 Gran Premi corsi, durante il settimo GP stagionale. Per ora ne ha “solo” 993.

Un record sicuramente non invidiabile, e che con molti dubbi potrebbe cambiar proprietario nel 2020, è quello di maggior numero di gare disputate senza ottenere nemmeno una pole. Questo appartiene a Sergio Perez, il quale fino ad adesso ha accumulato 179 GP e 0 partenze al palo. Con un calendario completo, avrebbe sicuramente sfondato quota 200.

Record imbattibili

Passiamo ora alle pagine di storia già scritta e archiviata della Formula 1. Tanti sono i piloti che si sono seduti al volante di una vettura (764) e costruttori che hanno corso almeno una gara (162), ma solo alcuni hanno messo un segno indelebile in questo sport.

Uno dei più esemplari e sicuramente imbattile è quello di Keke Rosberg, il quale nel 1982 ha ottenuto il mondiale conquistando una sola vittoria in quella stagione. Data la lunghezza dei campionati attuali, potrebbe essere quasi impossibile trionfare a fine anno salendo solo una volta sul gradino più alto del podio.

© Williams Racing – Twitter

Due piloti che hanno lasciato il segno sono Riccardo Patrese e Andrea De Cesaris, i quali durante la loro carriera hanno accumulato 147 ritiri. Con poca probabilità nella Formula 1 moderna un pilota può ottenere un numero così alto di gare non finite, grazie sopratutto all’impressionante affidabilità creatasi nelle ultime stagioni.

Guardando ai primati legati all’età i piloti che quasi sicuramente resteranno al primo posto delle proprie classifiche sono Max Verstappen e Louis Chiron. I due detengono i record di pilota più giovane e più vecchio al via di un GP. L’olandese ha iniziato la sua carriera a 17 anni 5 mesi, il monegasco l’ha conclusa a 55 anni e 9 mesi. Data l’impossibilità di correre in Formula 1 con la nascita della “regola Verstappen”, nessuno potrà più correre con meno di 18 anni.

Il pilota della Red Bull detiene anche il primato di pilota più giovane ad aver vinto con 18 anni e 7 mesi e proprio per la regola precedentemente citata, salvo casi anormali proprio come quello dell’olandese, quasi nessuno riuscirà a batterlo. Il più vecchio a trionfare è invece Luigi Fagioli con i suoi 53 anni e 22 giorni.

© Clive Mason / Getty Images / Red Bull Content Pool

La lunga storia della Minardi e della Sauber ha portato le stesse ad aumentare esponenzialmente i propri record negativi. A Faenza detengono infatti il primato di maggior numero di gare senza podi (340), mentre ad Hinwil persiste quello di 373 GP senza pole e senza vittorie.

Tornando ai primati dei piloti, uno che quasi sicuramente rimarrà tale è quello ottenuto di John Watson. Il pilota inglese ha ottenuto il successo del GP degli USA West 1983 partendo dalla 22a posizione. Nessuno ha mai avuto modo di conquistare un successo partendo così distante dalla pole position.

L’ultimo record è quello che definirei il “record Hamilton”. Questo perché è un primato sviluppatosi negli anni, che nessuno prima di lui aveva mai ottenuto. Parlo del fatto che il pilota inglese, in 13 stagioni in Formula 1, è riuscito sempre ad ottenere almeno un successo e ognuno di questi è arrivato usando lo stesso motore: Mercedes. Il britannico, inoltre, ha corso 250 gare con il propulsore tedesco, ben 70 in più del primo inseguitore che è Schumacher con i suoi 180 con quello Ferrari.

Record particolari

In questa sezione andrò ad inserire quei primati che sembravano irraggiungibili, ma che non lo sono stati. Oppure quelli che sono appartenuti a qualcuno, che sono passati ad altri, ma che dopo un giro lunghissimo sono tornati al punto di partenza.

I due più esemplari, almeno fino a poco fa, erano quello di Schumacher di 91 vittorie, ormai quasi raggiunto da Hamilton e quello di Riccardo Patrese di gare disputate. Se del primo ne abbiamo già parlato, del secondo approfondirò di seguito. L’italiano ha conquistato il record nel 1988 correndo la sua 176esima gara e disputandone altre 80. Il primato è rimasto nelle sue mani fino al 2008, rendendolo di fatto il pilota che per più tempo ha mantenuto il record. Data la breve lunghezza dei campionati fino a circa 15 anni fa, sembrava che Patrese sarebbe rimasto al comando di questa classifica ancora a lungo. Ora invece, i 256 GP vengono disputati in men che non si dica, rendendo un record storico, meno irraggiungibile.

Il famosissimo record di Sir Stirling Moss di maggior numero di gare vinte, senza conquistare il titolo, sembrerebbe durare da circa 60 anni, ma così non è. Il pilota inglese, scomparso un mese fa, aveva ottenuto 16 vittorie, concludendo per sette volte sul podio mondiale, ma mai conquistando il primo posto. Dal sedicesimo trionfo del 1961, questo record non è per sempre rimasto nelle sue mani. Diversi sono stati i proprietari che lo hanno quindi “ridato” a Moss dopo aver vinto il titolo.

© Mercedes AMG F1 – Twitter

Il primo a rubare il record a Moss fu Prost che in Brasile nel 1985 ottenne la sua 17a vittoria, ma glielo restituì a fine stagione dopo 21 vittorie in carriera e il primo titolo mondiale.

A seguire il francese ci fu Mansell che conquistò il 17° successo in Francia nel 1991, chiudendo la linea negativa con il 29° in Germania nel 1992. Il GP successivo, infatti, ottenne il suo primo successo iridato.

Il terzo è Damon Hill che vide il 17° trionfo a San Marino nel 1996, ma restituì il maltolto al Moss ottenendo la 21a vittoria in Giappone e il conseguente trionfo nel campionato.

L’ultimo e più recente è invece Nico Rosberg che nel 2016 in Cina vinse per la 17a volta e dopo 23 vittorie ridiede il record a Moss con il mondiale ottenuto ad Abu Dhabi.

In conclusione voglio dire che questi sono alcuni dei pochi record che hanno caratterizzato la storia della Formula 1 in 70 anni. Alcuni avrebbero bisogno di studi improbabili e forse impossibili per essere identificati, altri sono più conosciuti. Uno dei record forse imbattibili è la capacità di radunare centinaia di milioni di tifosi davanti agli schermi e sulle tribune di tutto il mondo, ogni domenica da settant’anni. Una passione che dura dal 1950. Tanti auguri Formula 1!

Immagine in evidenza: © Scuderia Ferrari Media Centre

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