Qualifiche rinviate che sembravano non poter nemmeno iniziate, ma che hanno visto il semaforo verde con 45 minuti di ritardo. Un alternarsi di pioggia intesa e gocce leggere hanno caratterizzato il clima austriaco per le qualifiche del primo e unico Gran Premio di Stiria di Formula 1.
Se nelle prime fasi sembrava che Lewis Hamilton, miglior pilota in ognuna delle sessioni, potesse giocarsela con gli altri, nel Q3 nemmeno il tenace Max Verstappen è riuscito a tenergli testa. 1:17.825 è il tempo dell’89esima pole position del sei volte campione del mondo. Quel che però lascia più attoniti non è il crono registrato, ma il distacco rifilato. Se fino a due minuti dalla fine l’olandese della Red Bull rispondeva a giri di 2/3 decimi di gap, nell’ultima tornata l’inglese ha tirato la mazzata finale. 1.216 è il distacco che ha rifilato a tutta la griglia. Probabilmente mai prima d’ora il britannico aveva ottenuto un vantaggio così strabiliante.
Come detto nella fase finale della sessione è stato Max Verstappen l’unico a poter contendere la pole a Hamilton, mentre nei primi minuti del Q3 era Valtteri Bottas a lottare col compagno di squadra. Il vincitore del GP d’Austria deve però accontentarsi del quarto tempo a 1.4 secondi di gap da Hamilton. Davanti a lui, domani, scatterà addirittura Carlos Sainz che regala la terza piazza a McLaren, come avvenuto la settimana scorsa con Lando Norris.
In battaglia per la seconda fila però si sono visti anche Esteban Ocon (5°), Lando Norris (6°), il quale però domani partirà nono a causa della penalità ricevuta in FP1. Con loro anche Alexander Albon (7°) e Pierre Gasly (8°), che per un momento erano riusciti a mantenere alle loro spalle Verstappen, con degli ottimi terzi tempi. Un po’ più in difficoltà Daniel Ricciardo che si è accontentato del nono tempo, rifilando comunque quattro decimi a un’infima Ferrari.
Infima per non dire altro, dato che come accaduto la settimana scorsa, anche in Stiria, una delle due Rosse non ha tagliato il passaggio per il Q3. Se sette giorni fa si parlava di clamorosa esclusione di Sebastian Vettel, questa volta forse è meglio dire dell’abitudinaria esclusione di una SF1000. Il turno di oggi è stato quello di Charles Leclerc che non ha passato il taglio per 83 millesimi. Quel che però rende ancora più sconcertante la situazione è il fatto che il monegasco è stato migliore di George Russell di soli 8, e ripeto 8, millesimi.
Capolavoro quello dell’inglese che, dopo aver riportato la Williams in Q2 a distanza di 23 GP dal 15° posto di Sirotkin in Brasile nel 2018, domani partirà in sesta fila al fianco di una Ferrari. Il britannico è riuscito a tenere alle proprie spalle, per 9 millesimi, la Racing Point di Lance Stroll e per 81 l’Alpha Tauri di Daniil Kyvat.
Deludente anche la Racing Point che, se una settimana fa lottava per la seconda fila, oggi si è accontentata del 13° tempo con Stroll e addirittura del 17° con Perez. Probabilmente il team di Silverstone ha puntato la sua forza esclusivamente in gara.
A chiudere la classifica Magnussen 15°, con il danese che ha dato il cambio a Grosjean per il posto in Q2. Dietro di lui gli esclusi in Q1 a partire da Kimi Raikkonen 16°, il già citato Sergio Perez, quindi Nicholas Latifi 18 e Antonio Giovinazzi 19°. L’italiano è stato l’unico a finire contro le barriere durante l’intera sessione. Nonostante sia riuscito a ripartire, parcheggiando la vettura tre curve più avanti, ha causato la bandiera rossa a 13 secondi dalla fine del Q1. Grosjean chiude la classifica senza tempo, dopo un dritto in curva 4.
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