Antonio Felix Da Costa 10 – Si è presentato a Berlino da leader del campionato e ha fatto quello che doveva, senza lasciare nulla ai suoi avversari. Nelle prime due gare sul circuito a senso di marcia invertito il portoghese domina completamente dall’inizio alla fine, e con queste due vittorie (accompagnate da altrettante pole position) si mette nella posizione di giocare di strategia per chiudere i giochi, ed è esattamente quello che fa nella terza e quarta gara, dove si limita a chiudere in seconda posizione per conquistare il titolo. Da Costa ha fatto quello che doveva fare, mettere il sigillo su un campionato che si era già indirizzato verso di lui prima della sospensione, confermando anche la superiorità della DS Techeetah rispetto agli altri. Parabéns campeão!
Stoffel Vandoorne 8,5 – Sempre protagonista tra le prime posizioni nelle prime tre gare, con uno sfortunato contatto nella terza gara che lo ha costretto al ritiro mentre lottava per il quinto posto. Dopo due gare complicate Vandoorne reagisce nel round conclusivo con pole position e vittoria, le prime per Mercedes in Formula E, che sono valse al belga anche il secondo posto in campionato.
Oliver Rowland 8,5 – La sua esperienza berlinese è iniziata male rimanendo a secco nella prima gara, ma poi l’inglese migliora sempre di più le sue prestazioni ponendosi tra i primi nelle gare successive fino all’ottima vittoria arrivata nella quinta gara, la sua prima in Formula E, arrivata dopo un’incredibile pole position sfruttando anche i bisticci che si sono fatti i piloti del primo gruppo in qualifica. Per un attimo ha anche assaporato l’idea di chiudere il campionato in seconda posizione, ma la pessima giornata avuta nell’ultima gara lo ha subito escluso dalla contesa. Ciò non toglie che Rowland è stato molto positivo nella 9 giorni berlinese, dando un grande contributo alla Nissan e.Dams per conquistare il secondo posto nella classifica costruttori.
Jean-Eric Vergne 8 – Era uno dei più attesi in questo rush finale e non è stato da meno. Nelle prime due gare inizia bene ma poi cala sul finale, con la beffa nella prima gara anche di venir tamponato all’ultimo giro da una Audi che lo relega in fondo alla classifica. Tornato al senso di marcia originale Vergne ottiene due podi: terzo in Gara3 e la vittoria in Gara4 davanti a Da Costa, permettendo alla DS Techeetah di vincere il titolo costruttori oltre al titolo piloti per il suo compagno di squadra. Nell’ultima gara emerge bene nella bagarre e riesce a rimontare fino al settimo posto, chiudendo il campionato al terzo posto.
Maximilian Gunther 6,5 – La BMW è stata una delle delusioni più grandi nelle gare di Berlino, e la vittoria di Gunther nel terzo round salva leggermente il bilancio della casa tedesca. Anche il buon Max ha avuto i suoi momenti no: squalificato dopo Gara1 per un’infrazione tecnica, ritirato in Gara2 e l’incidente provocato al via della quarta gara. Nel bilancio generale, il tedesco merita questo voto per come ha ottenuto la vittoria nella terza gara, con grinta, velocità e tenacia nel difendersi da Frijns nell’ultimo giro.
René Rast 8 – Uscendo fuori dal novero di coloro capaci di vincere almeno una gara, il tedesco dell’Audi è stato sicuramente il migliore. Chiamato per sostituire Abt dopo lo scandalo virtuale, Rast ci ha messo poco per capire i segreti di una monoposto di Formula E ed è subito andato a punti nella prima gara approfittando della squalifica di Gunther. In qualifica Rast sfrutta il fatto di uscire tra i piloti dell’ultimo gruppo e nel complesso ha la meglio del suo compagno di squadra Di Grassi, con il miglior tempo nella fase a gruppi nella quinta gara come ciliegina sulla torta. Proprio la prima delle due gare sul nuovo layout è stata la migliore per lui, capace di conquistare addirittura il podio grazie ad una manovra a vita persa all’ultimo giro contro Lotterer, al quale fa seguito il quarto posto nell’ultima gara. Ottime performance da parte sua, che unite all’aver battuto il suo predecessore dovrebbero aver convinto i vertici Audi a sceglierlo come pilota titolare per la prossima stagione.
Robin Frijns 7,5 – Solo tre piazzamenti per l’olandese, che però può contare un quarto posto e due secondi posti, in Gara3 sfiorando la vittoria attaccando Gunther negli ultimi giri e in Gara5 alle spalle di Rowland. Dopo una prima metà sottotono, l’esperienza berlinese ha leggermente salvato la sua stagione.
Sebastien Buemi 7,5 – Sempre positivo lo svizzero, al quale è mancata solo la vittoria. Tre podi in sei gare, con un secondo posto in Gara2 e due terzi posti: nulla ha potuto contro le DS Techeetah nelle prime due occasioni, nell’ultima gara è stato beffato da De Vries per il secondo posto dopo una gara molto intelligente. Bravissimo anche nella rimonta in Gara5 dopo il caos nel suo gruppo di qualifica, riuscendo a risalire il gruppo fino ad arrivare in zona punti.
André Lotterer 7 – Il tedesco parte subito bene con un ottimo secondo posto nella prima gara dopo un incredibile duello con Bird, poi è un po’ incostante nelle gare successive, perdendo il podio in Gara5 all’ultimo giro contro Rast. Sempre a punti ad eccezione dell’ultima gara, si è confermato per l’ennesima volta l’uomo di punta per la Porsche
Alex Lynn 7 – L’inglese è tornato in Formula E per questo finale e si è comportato come meglio non poteva. Velocissimo in qualifica, in gara pecca la poca competitività sul passo della sua Mahindra, ma nelle ultime tre gare riesce ad andare a punti ottenendo anche un ottimo quinto posto nella penultima gara. Come Rast, anche lui ha fatto meglio di chi gli ha lasciato il posto, e si candida per un sedile full time per la prossima stagione.
Nyck De Vries 6,5 – L’olandese della Mercedes riesce a salire sul podio all’ultima occasione utile, con il secondo posto nell’ultima gara con un ottimo sorpasso su Buemi nel finale di gara regalando alla Mercedes una fantastica doppietta. De Vries aveva l’opportunità di andare a podio già nella prima gara uscendo però sconfitto nella bagarre con Lotterer, Bird e Vergne. Positivo anche nella quarta gara quando riesce a superare Rowland per la quarta posizione all’ultimo giro. Singolare la scena dopo il ritiro nella seconda gara che lo ha visto spostare da solo la sua vettura fuori dalla pista che gli è costata anche una penalità.
Lucas Di Grassi 6 – Solo un podio per lui e altre prestazioni sottotono per uno dei migliori piloti del campionato, un po’ per sfortuna, come il contatto con Massa nella seconda gara, e un po’ per delle difficoltà a trovare il feeling con la sua Audi. Dalle gare berlinesi il brasiliano esce sconfitto dal suo nuovo compagno di squadra, che se dovesse venir confermato per la prossima stagione potrebbe dare non pochi grattacapi al buon Lucas.
Mitch Evans 5 – Insieme alla BMW, Mitch e la Jaguar sono state le delusioni delle gare in terra tedesca. Sfortunato nella prima gara dopo essere stato tamponato da Gunther a pochi giri dal termine, Evans ha avuto grosse difficoltà in qualifica dovendo poi in gara rimontare come spesso ha fatto, ricavandone al massimo due settimi posti, che per uno che a Berlino si presentava come principale inseguitore di Da Costa è pochissima roba.
Felipe Massa 4 – Questo finale di stagione ha posto fine alla sua esperienza in Formula E con Venturi con un anno di anticipo, fatta di pochi alti e moltissimi bassi nati dall’incapacità di adattarsi a queste monoposto. Nelle sei gare a Tempelhof ha ottenuto un solo punto, perdendo nettamente il confronto con il suo compagno di squadra Mortara (voto 6, capace di far quel che può). Siamo curiosi di sapere cosa farà Felipe in futuro, se provarci in altre categorie o appendere definitivamente il casco al chiodo.
Alexander Sims 4 – Nono nella prima gara, poi chi l’ha visto?
NIO 0 – Come i loro punti nella classifica costruttori. Nemmeno l’arrivo di Daniel Abt ha dato una scossa alla squadra cinese, confermandosi ancora una volta come la peggiore del campionato. Vettura inadatta all’altissimo livello di questo campionato di quest’anno, che ha visto per la prima volta una scuderia chiudere il campionato a zero punti. Oliver Turvey ha vissuto la stagione più deludente nella sua carriera in Formula E, e per il suo bene dovrebbe guardarsi intorno per la prossima stagione, conscio di essere un pilota capace di lottare costantemente per la zona punti. Stesso discorso per Abt, reduce anche lui dalla sua peggior stagione nella serie prima del licenziamento dall’Audi e da questo ripiego per concludere la stagione. Devono ripartire in qualche modo.
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