Il Gran Premio d’Austria ha visto come vincitore Andrea Dovizioso, a bordo della Ducati, moto che ha guidato per gli ultimi otto anni. Proprio un giorno dopo la scelta da parte della casa di Borgo Panigale di non continuare con il pilota nel 2021. Il tira e molla tra il pilota ed il team andava avanti ormai da molto tempo, ma con condizioni che non hanno soddisfatto Dovi. Ironia della sorte, nel 2018, fu Jorge Lorenzo a vincere il Gran Premio d’Italia dopo aver annunciato che non avrebbe continuato a vestire di Rosso. Quella di domenica è la vittoria numero 50 di Ducati in MotoGP, alla diciottesima stagione di attività. Ripercorriamo la storia della piccola casa bolognese nel motomondiale.
Ducati-MotoGP, la sfida dopo il dominio in Superbike
Dopo aver vinto nove degli ultimi dodici titoli piloti in Superbike, precisamente 4 Maggio 2001, Ducati decide di creare un motore quattro cilindri a V. Quel motore verrà poi denominato Desmosedici, con l’obbiettivo preciso di competere nel mondiale MotoGP nella stagione 2003. Per la prima stagione in top class, Borgo Panigale opta per Loris Capirossi, esperto della classe 500cc e Troy Bayliss, campione del Mondo 2001 della Superbike. La stagione è ottima per il team italiano, con tre podi conquistati da Troy Bayliss e cinque da Capirossi. L’apice della stagione arriva alla sesta gara, sul circuito catalano del Montmeló. Loris Capirossi conquista la prima vittoria targata Ducati in MotoGP.
La stagione 2004 non è così ricca di successi: per tornare sul gradino più alto del podio bisogna aspettare la stagione 2005. Il solito Capirex porta la Ducati GP5 alla vittoria sia a Motegi che a Sepang. Conquista due podi Carlos Checa nel suo unico anno in Ducati. Lo spagnolo vincerà in rosso e non poco, nel 2011, quando verrà incoronato campione del Mondo Superbike. Nel 2006 arriva nel team Sete Gibernau, che non riesce a conquistare nemmeno un podio quell’anno, ritirandosi a fine stagione. Sale sul primo gradino del podio Capirossi per ben tre volte, a Jerez, poi Brno e Motegi. Un’altra vittoria arriva a Valencia, da Troy Bayliss, rientrante come Wild-Card dopo aver vinto il titolo nelle derivate di serie.
2007, l’anno di Casey Stoner
Alla fine del 2006 arriva un grande cambio regolamentare: le moto non saranno più 990 di cilindrata, ma 800. La Ducati GP7 verrà guidata dall’ormai veterano Capirossi e dal giovane Casey Stoner. L’australiano viene da una sola stagione in MotoGP, in sella alla Honda del team LCR. Nel 2006 Stoner è caduto spesso, ma si è portato a casa un podio ed una pole position. C’erano molti dubbi attorno alla figura di Stoner, in tanti si chiedevano se fosse stata la scelta migliore per Ducati.
L’australiano ci mette poco a smentire tutti, vincendo al debutto in Qatar la prima gara della sua carriera in MotoGP. Il #27 vincerà in altre nove occasioni in quell’anno, diventando il campione del Mondo più giovane della storia al GP del Giappone, a Motegi. In quell’occasione ci sarà anche l’ultima vittoria in carriera di Capirossi, che lascerà il team alla fine della stagione. Le 10 vittorie di Stoner nel 2007 rimane ad oggi la stagione con più successi della storia di Ducati.
Per la stagione 2008 Ducati decide di affiancare al campione del Mondo Marco Melandri, dopo aver passato diversi anni in Honda. Il ravennate delude le aspettative, concludendo il campionato al 17° posto. Casey Stoner non riesce a difendere la corona, ma conquista comunque sei vittorie, che gli valgono il secondo posto in campionato.
Nel 2009 arriva Nicky Hayden, campione della categoria nel 2006 con Honda. Kentucky Kid non brilla in sella alla GP9, portando a casa un solo podio ad Indianapolis. Il solito Stoner porta a casa altri quattro successi, ma conclude il campionato solo 4°. L’australiano è costretto a saltare ben tre gare causa infortunio. Questa line-up viene confermata per il 2010, Stoner nel GP di Australia conquista la terza vittoria stagionale, l’ultima da pilota Ducati, in quanto ha comunicato il suo passaggio in Honda HRC.
Nel 2011 Ducati vuole tornare a vincere: lo fa firmando per due anni Valentino Rossi. Il Dottore pero’ non troverà mai il bandolo della matassa in rosso, conquistando solo tre podi tra il 2011 ed il 2012. Il nove volte campione del Mondo decide così di tornare sulla amata M1, lasciando il posto ad Andrea Dovizioso per la stagione 2013.
2013, l’inizio dell’era Dovizioso-Ducati
Andrea Dovizioso arriva in Ducati dopo una buona stagione in sella alla Yamaha Tech 3. Il pilota di Forlì inizia un lavoro di sviluppo della moto non indifferente, affiancato sempre da Nicky Hayden, alla quinta stagione nel team. Il miglior risultato di quella stagione arriva a Le Mans, con un quarto posto del Dovi, seguito a ruota dall’americano, quinto. Alla fine dell’anno lo statunitense lascia Bologna, al suo posto arriva Cal Crutchlow, compagno di Dovizioso due anni prima in sella alla moto del diapason. Nel GP di Austin 2014 arriva finalmente il primo podio di Dovizioso in rosso, 3°. Questo è il primo podio di Ducati dopo Misano 2012. Anche l’inglese conquista un podio, ad Aragon. Dopo un solo anno la relazione tra il #35 e Ducati finisce, con Andrea Iannone che salirà nel team ufficiale per il 2015.
La Ducati GP15 è decisamente più competitiva, grazie anche al progetto di Gigi Dall’Igna, ex Aprilia. I due conquistano ben sette podi, le premesse per il 2016 sono ottime. Finalmente, il 14 Agosto 2016 arriva la prima vittoria Ducati dopo 6 anni. Andrea Iannone vince il GP d’Austria davanti ad Andrea Dovizioso, in una splendida doppietta. Arriverà il momento di Dovizioso, in Malesia, a Sepang, quando vincerà davanti alle Yamaha di Rossi e Lorenzo. Proprio il Por Fuera decide di firmare per Ducati, fortemente voluto dall’ingegnere Dall’Igna.
2017, l’arrivo di Lorenzo e l’esplosione di Dovizioso
Nel 2017 tutti sono convinti che sarà proprio Lorenzo a condurre Ducati ad un titolo mondiale. Lo spagnolo invece fatica e non poco nella prima stagione in sella alla Desmosedici, portando a casa solo tre podi. Andrea Dovizioso invece si prende ciò che gli spetta dopo anni di sviluppo in Ducati: sei vittorie nell’arco del campionato. Il forlivese si è anche giocato il campionato all’ultima gara con Marc Marquez, salvo poi cadere. La vittoria più combattuta e sudata di quell’anno fu senza dubbio quella a Motegi sotto l’acqua. Quello è stato solo uno dei famosi incroci che hanno fatto vincere la gara allo #04.
Nel 2018 Dovizioso arriva ancora 2° nel mondiale, sempre dietro al Cabroncito, vincendo quattro gare. A Giugno Ducati annuncia l’arrivo di Danilo Petrucci nel team ufficiale, al posto di Lorenzo, che sceglie Honda. Il #99 vince sia al Mugello che a Barcellona in back-to-back, la terza vittoria arriva al Red Bull Ring.
La stagione 2019 è sotto le aspettative sia della squadra che dei piloti, specialmente nella seconda parte dell’anno. Dovizioso vince la prima gara dell’anno in Qatar ed arriva sul podio in Argentina, Francia, Italia e Repubblica Ceca. Il secondo e ultimo acuto della stagione arriva, ovviamente, in Austria, al Red Bull Ring. Nella seconda parte dell’anno l’italiano porta a casa ulteriori tre podi. Storia diversa per Petrucci, veloce nelle prime gare dell’anno, in caduta libera nelle ultime. Nonostante ciò, Petrux conquista la prima vittoria in carriera al Mugello, dopo un duello con il compagno di squadra e Marquez. Durante la pausa forzata Ducati promuove Jack Miller nel team ufficiale, mentre Petrucci si accasa con il team Tech 3 per il 2021. Dopo la notizia del divorzio con Dovizioso, a Borgo Panigale devono trovare un degno sostituto.
I vincenti sulla Ducati
Casey Stoner, 23 vittorie (Qatar 2007-Australia 2010)
Andrea Dovizioso, 14 vittorie (Malesia 2016-Austria 2020)
Loris Capirossi, 7 vittorie (Barcellona 2003-Giappone 2007)
Jorge Lorenzo, 3 vittorie (Italia 2018-Austria 2018)
Danilo Petrucci, 1 vittoria (Italia 2019)
Andrea Iannone, 1 vittoria (Austria 2016)
Troy Bayliss, 1 vittoria (Valencia 2006)
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