Ennesima defezione per il mondiale Rally. È infatti arrivata la notizia della cancellazione ufficiale della tappa tedesca, in programma in Renania dal 15 al 18 ottobre.
Salta così una delle tappe storiche del WRC, appuntamento fisso nel calendario fin dal 2002 (con l’unica eccezione del 2009). La causa è da imputare al Covid-19 e alla risalita della curva dei contagi in atto in diverse zone d’Europa. Una “seconda ondata” che ha costretto gli organizzatori a cedere definitivamente alle misure restrittive che il governo tedesco ha dovuto imporre agli eventi sportivi di massa.
Nei giorni scorsi si era pensato anche ad un piano B, che prevedeva la disputa dell’intero rally nella base militare di Baumholder, sempre nel Land della Renania-Palatinato, prevedendo un maggiore controllo del flusso degli spettatori. Ma, a causa del tetto di persone autorizzate nella zona della gara per un massimo di 350 (squadre ed equipaggi compresi), anche questa opzione si è rilevata impraticabile. Per questo l’organizzazione ha dovuto annullare definitivamente l’evento.
Con la cancellazione del Rally tedesco e prima ancora di quello giapponese (al contempo sostituito dalla prima edizione del Rally del Belgio), rimangono 7 gli eventi in calendario per una stagione del WRC iniziata a gennaio, stoppata a marzo e che riprenderà nel post-lockdown solo nel primo fine settimana di settembre in Estonia. Così ai tre eventi già completati pre-pandemia (Monte-Carlo, Svezia e Messico) si aggiungeranno Estonia (anch’essa per la prima volta), Turchia (messa in dubbio in questi giorni), Italia (con il Rally di Sardegna che potrebbe raddoppiare) e infine il sopracitato Belgio.
La Federazione potrebbe aggiungere last-minute un altro evento, ma a questo punto la situazione è in continua evoluzione e potrebbe avere stravolgimenti sia per aggiunte che per nuove cancellazioni.
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