La Renault si tira indietro nella lotta contro le Racing Point. Il team francese è stata la prima a protestare contro la legalità delle RP20, accusando le vetture del team anglosassone di essere una copia della Mercedes dello scorso anno. Il verdetto della loro protesta è arrivato tra i due week-end di Silverstone, con la Racing Point che è stata punita di 15 punti nel mondiale costruttori e 400mila dollari di multa.
Una punizione che aveva spaccato il paddock della Formula 1, dato che Ferrari, Renault, McLaren e la stessa Racing Point avevano fatto appello alla decisione dei commissari. La McLaren è stata la prima a fare marcia indietro, ma rispettando i motivi per cui il Cavallino e la casa francese abbiano fatto appello alla decisione presa dalla FIA. Oggi però è arrivato anche l’abbandono della Renault, che tramite un post ha annunciato di aver ritirato l’appello contro le Racing Point.
Di seguito la traduzione del comunicato ufficiale Renault. “La Renault DP World F1 Team conferma di aver chiesto di ritirare i ricorsi presentati contro le decisioni dei Commissari Sportivi in relazione alle prese d’aria dei freni utilizzate dal BWT Racing Point Team. L’oggetto della questione, al di là del verdetto, è fondamentale per l’integrità della F1, sia per quanto concerne la stagione in corso sia per quanto riguarda il futuro”.
“Tuttavia, un intenso e costruttivo lavoro tra la Federazione, la Renault e tutti gli attori principali della F1 ha portato a progressi concreti nella salvaguardia del DNA di questo sport attraverso modifiche al Regolamento Sportivo e Tecnico previsto per la stagione agonistica 2021, modifiche che chiariscono i requisiti cardine per essere qualificati come Costruttore. Il raggiungimento di questo obiettivo strategico, nell’ambito delle trattative che hanno portato al nuovo Patto della Concordia, sono state la nostra priorità. Ora è tempo di mettersi alle spalle le polemiche di questo inizio di stagione perché dobbiamo concentrarci sulle tante gare che ancora restano da disputare in un campionato intenso e unico nel suo genere“.
Insomma, un passo indietro dettato anche dagli eventi esterni che sono successi nelle ultime settimane nel paddock della F1. In primis la firma di tutti i team sul Patto della Concordia 2021-2025 e il divieto da parte della FIA delle mappe da qualifica come il ‘Party Mode’ (sarà valida da Monza). Ora bisognerà vedere se la Ferrari, rimasta sola in questa battaglia contro Racing Point, deciderà anche lei di ritirare l’appello o se invece continuerà nella sua direzione, cercando anche un eventuale coinvolgimento della Mercedes nel processo.
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