Gran Premio di Toscana. Primo Gran Premio al Mugello. Millesimo Gran Premio in Formula 1 per Ferrari. Gli ingredienti per una gara storica – equilibri prestazionali permettendo – v’erano tutti. Ma mai il pubblico spettatore, in larga parte da casa e in minima rappresentanza sugli spalti, si sarebbe aspettato un epilogo così tanto rocambolesco.
Lewis Hamilton vince. E fin qui nulla di strano. Senonché suddetta vittoria sia giunta dopo ben una Safety Car, due bandiere rosse e due ripartenze in griglia (in ossequio alle recenti direttive adottate dalla Direzione Gara). Una vittoria conquistata con una gestione psicologica e prestazionale pressoché perfetta, ampliando a proprio piacimento la “forbice” con Valtteri Bottas, passeggero inerme di una montagna russa alimentata da illusioni e delusioni. Una vittoria che va oltre le prestazioni della macchina, seppur fondamentali. Una vittoria da paura. La vittoria numero 90.
Bottas, sempre più secondo, secondo anche al Woodman stra-rapido in qualifica, di occasioni ne ha avute, e non ne ha sfruttata neanche mezza, confermando ancora una volta una scarsa duttilità nelle situazioni chiave. A completamento del podio va Alexander Albon, finalmente intatto e indenne dopo una ripartenza: i precedenti di Interlagos 2019 e Austria 2020 sono ancora impressi nella memoria. Pregevoli i sorpassi all’esterno, ormai suo marchio di fabbrica, notevole l’attacco su Ricciardo, importante la risposta morale, data a se stesso ed al team, dopo la vittoria di Gasly di settimana scorsa.
A capeggiare un midfield stra-rivoluzionato dagli incidenti ecco Ricciardo, 4°, per qualche giro ampiamente in zona podio, eletto inoltre Driver of the Day. In 5° Perez, a precedere Norris, Kvyat e il trenino Ferrari, con Leclerc e Vettel a chiudere a sandwich Raikkonen. Gli occhi dei ferraristi hanno brillato per più di qualche giro, con il monegasco autore di una partenza al fulmicotone, capace di elevarlo in 3° posizione. Le speranze sono naufragate, però, dopo pochi giri, con Leclerc vittima impotente di sverniciate a destra e manca.
Dietro Russell e Grosjean, la lista dei piloti conta ben 8 ritirati: Gasly e Verstappen coinvolti nell’incidente del primo giro alla Luco; Sainz, Magnussen, Giovinazzi e Latifi protagonisti del maxi-tamponamento sul rettilineo dei box alla ripartenza della Safety Car; Ocon per problemi di surriscaldamento e Stroll per una pericolosa foratura all’Arrabbiata 2. Una caterva di situazioni che ha mostrato come il Mugello sia una pista spettacolare, in puro stile old-style, ma che ha bisogno di indicazioni ben precise e di tanta, tanta responsabilità personale e collettiva da parte dei piloti.
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