ACO ed IMSA hanno annunciato tramite una presentazione online gli ultimi dettagli che comporranno i regolamenti definiti per la LMDh. La nuova classe, nata tra la convergenza di queste due parti, permetterà ai costruttori di partecipare ad entrambi i campionati, così da poter correre sia a Le Mans che a Daytona, con costi però contenuti. Ebbene, dopo tante chiacchiere e colloqui con i vari costruttori coinvolti, ecco che sappiamo quali saranno le caratteristiche per le auto di questa nuova classe.
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Sappiamo che il telaio di questi prototipi saranno costruiti da quattro costruttori della LMP2: Dallara, Ligier, Multimatic ed Oreca. Essi collaboreranno con i costruttori per disegnare la carrozzeria, sopratutto nella parte anteriore, al fine di assecondare le richieste di quest’ultimi. Le auto avranno una lunghezza massima di 5100 mm, dovranno essere larghe due metri e avere un passo lungo 3150 mm. La macchina peserà 1030 kg, mentre il motore avrà 680 cavalli, di cui 640 in parte termica e 40 proveniente dal motorino elettrico.
Proprio sul sistema ibrido, che sarà posizionato sull’asse posteriore sono stati definiti i fornitori. Il motorino elettrico sarà fornito di Bosch, le batterie da Williams Engineering e il cambio da Xtrac. Questo sistema, che sarà bloccato, avrà un regen massimo fino a 200 kw, erogherà una potenza continua di 50 kw e potrà essere usato per un massimo di 22000 km.
Ultimo ma non ultimo, c’è il costo: una vettura LMDh completa (motore escluso) dovrebbe costare attorno al milione di euro. Questa classe dovrebbe debuttare nel mondiale WEC nel 2022 come da programma, mentre per l’IMSA si potrebbe slittare un anno più tardi. Ora la palla tocca ai costruttori, con la Porsche che ha già esaltato i regolamenti finali per la LMDh. La casa di Stoccarda dovrebbe essere una delle prime ad avventurarsi per la nuova classe, vedremo chi si unirà a lei.
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