Le prime quattro ore a Le Mans sono andate in archivio nel segno del dominio Toyota. Le vetture giapponesi hanno imposto un ritmo insostenibile per le Rebellion, abili solo nelle prime fasi con Bruno Senna a tenere il passo delle rivali. La lotta in LMP2 è straordinaria e vede in testa l’Oreca 07 Gibson #26 del G-Drive Racing con Roman Rusinov, mentre anche in GTE PRO il duello è tra Aston Martin e Ferrari. Stanno infatti deludendo le Porsche, ben lontane sul passo gara. In GTE AM la 911 RSR è invece al top, con la #56 del Team Project 1 di Matteo Cairoli che è in vetta.
Le Mans scatta e la Toyota è subito davanti con Conway che prova a prendere il largo, mentre Senna e Buemi ingaggiano una grande battaglia per il secondo posto. La Rebellion si difende tenendo la posizione, con i primi tre che allungano subito sul resto del gruppo. In LMP2 disastro per l’Alpine #36, con Andre Negrao che è costretto ad un rientro nel garage al termine del primo giro. Nelle GTE PRO, scatta a razzo la Ferrari 488 GTE #51 del team AF Corse, che con James Calado sopravanza di potenza la Porsche 911 RSR #91 di Gimmi Bruni. Il pilota italiano è in difficoltà e viene scavalcato dalle due Aston Martin, con la #97 di Lynn che sale secondo davanti alla #95 affidata a Thiim. In GTE AM tiene va in testa la Porsche #56 con Matteo Cairoli, mentre in LMP2 imperversa la lotta per la vetta, tenuta dall’Oreca 07 Gibson #22 di Filipe Albuquerque.
Brundle sopravanza Van Der Garde dopo un grande duello, portando al secondo posto la #32. Il passo dell’Aston è però irresistibile e Lynn acciuffa Calado, superandolo agevolmente dopo 20 minuti di gara. La Porsche #88 con Preining finisce a muro, mentre arrivano i primi pit stop della Rebellion #3 delle LMP2 dopo mezz’ora dal via. Colpo di scena proprio nella classe cadetta, dove la Racing Team Nederland di Van Der Garde viene ritirata nel garage per problemi tecnici. Bruno Senna e Sebastièn Buemi effettuano contemporaneamente la prima fermata, con il rifornimento della vettura nipponica che si rivela più rapido, permettendo allo svizzero di portare a casa il sorpasso. Conway si ferma subito dopo, mantenendo la vetta della gara, con le Toyota che continuano a mantenere un ritmo di alto livello a Le Mans.
Un errore della Ligier #35 di Yamanaka alla prima curva causa la prima slow zone, proprio mentre la Ferrari #71 di Rigon si avvicina al terzo posto dell’Aston di Thiim. Il ferrarista apre la danza di pit stop delle GT, cedendo a sorpresa il volante a Miguel Molina. Colpo di scena con la Toyota #8 di Buemi costretta ad un’ulteriore sosta da una foratura, che la costringe a retrocedere al quarto posto dietro le Rebellion. Nella GTE PRO, la Ferrari #51 decide di sostituire gli pneumatici alla prima sosta, scivolando indietro in classifica. Calado sfrutta le gomme fresche e rimonta, passando Thiim guadagnando la terza piazza dietro a Molina.
Curioso pit stop per la Rebellion #3 di Berthon, sulla quale viene cambiata tutta la parte del cofano motore. Gara in solitaria per la ByKolles, in quanta posizione e ben lontana dagli altri. La gara in GTE PRO delle Porsche è un inbuco, con le 911 RSR in enorme difficoltà sui rettilinei. Vilander con la Ferrari #63 supera Christensen salendo in settima piazza, mettendosi alla caccia di Bruni. Conway effettua la seconda sosta e si innesca un duello con Buemi per il primo posto. Dai box arriva l’ordine di squadra che pone la #8 per la prima volta davanti a tutti. Pochi giri dopo arriva la terza sosta del due volte campione WEC, il quale resta in macchina e torna in pista davanti alle Rebellion. Il team elvetico sembra essere andato in difficoltà con prestazioni molto più lente rispetto alle Toyota.
Al secondo pit, tra le GT Molina prende la posizione sull’Aston di Martin, iniziando una bella battaglia per il primato di classe, mentre Pier Guidi è terzo a pochi secondi dal tandem di testa. La vettura britannica prende il comando, ma le rosse non sono troppo distanti. Le Toyota nel frattempo controllano la corsa, con le Rebellion nettamente staccate ed incapaci di tenere il ritmo delle TS050 Hybrid. Dopo due ore e mezza, Conway cede il volante della #7 al poleman Kobayashi, il quale rientra in pista a 20” da Buemi. L’elvetico viene rimpiazzato da Hartley, che cede nuovamente il comando a Kamui.
Brutto errore alle curve Porsche per Vincent Capillaire, sulla #39 del team Graff. Il francese occupava il terzo posto in classe LMP2, ma durante un doppiaggio ha colpito il cordolo con troppa foga girandosi in via di fuga. Il pilota è regolarmente ripartito, perdendo però tempo prezioso. Viene nel frattempo indetta la Slow Zone sul rettilineo del traguardo, a causa della presenza di alcuni detriti. Le Toyota continuano a fare il bello ed il cattivo tempo sul tracciato di Le Mans, mentre le Ferrari si avvicinano all’Aston per la leadership tra le PRO. Al pit stop, Sam Bird riesce a prendersi il comando delle operazioni davanti a Harry Tincknell e alla rossa di Daniel Serra. Al momento, il meteo non esclude un temporale, che dovrebbe arrivare tra un paio di ore al massimo.
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