La 24 ore di Le Mans 2020 è andata in archivio nel segno di Toyota ed Aston Martin. La TS050 Hybrid ha trionfato per il terzo anno consecutivo, ancora una volta con la vettura #8 condotta da Sebastièn Buemi, Kazuki Nakajima e Brendon Hartley. Per i primi due si tratta del terzo trionfo sulla pista transalpina, mentre il neozelandese è alla seconda affermazione dopo quella del 2017 con la Porsche. Chi mastica amaro è senza dubbio la #7 di Kamui Kobayashi, Mike Conway ed Jose Maria Lopez.
Questo equipaggio ha staccato la pole con il giapponese, dominando nettamente la prima parte della gara. Nel corso della notte, un problema alla turbina ha fatto perdere loro ben mezz’ora, costringendoli ad accontentarsi del terzo posto finale. Seconda un’ottima Rebellion, con la #1 di Bruno Senna, Gustavo Menezes e Norman Nato che sono riusciti ad infilarsi tra le vetture nipponiche, anche se hanno tagliato il traguardo con ben 6 giri di distacco. La #3 di Romain Dumas, Louis Deletraz e Nathanael Berthon è quarta, ma ha perso il podio nelle fasi finali per un problema tecnico. Fuori la ByKolles #4 a causa di un incidente nella notte di Bruno Spengler.
In classe LMP2 ha dominato in lungo ed in largo l’Oreca 07 Gibson #22 dello United Autosports, con Paul Di Resta, Filipe Albuquerque e Philip Hanson che non hanno avuto rivali fino alle ultime battute. Dopo alcune prime fasi concitate, questo equipaggio ha preso il volo allungando decisamente sulla concorrenza, precedendo la #38 della Jota con Davidson-Da Costa-Gonzales. Tra Hanson e Davidson è iniziato un bel duello a distanza negli ultimi giri, con il leader che ha effettuato un’ultima breve sosta ad 8′ dal termine, rientrando di un soffio al comando. Il podio lo ha completato la #31 del Panis Racing con Vaxiviere-Jamin-Canal. Nell’ultima ora è successo di tutto, con la #39 del Graff che si è schiantata alle curve Porsche quando al volante c’era James Allen. L’impatto ha chiamato in causa la Safety car. Poco prima si era assistito al dramma della G-Drive Racing #26 con Jean-Eric Vergne. Il francese è arrivato lungo ad Indianapolis, a causa di un guasto alle sospensioni quando era in lotta per il podio. Questo li ha portati a scendere al quinto posto, alle spalle di una splendida Alpine #36. Il trio composto da Negrao-Laurent-Ragues ha rimontato alla grandissima, dopo aver perso tantissimo nelle fasi iniziali. Decimo posto per la Dallara #47 del Cetilar Racing, con Belicchi-Sernagiotto-Lacorte bravi nonostante l’inferiorità della loro vettura.
Il sogno della Ferrari 488 GTE del team AF Corse di ripetere la vittoria del 2019 è durato sino a poche ore dalla fine. Se Toyota ha stravinto a Le Mans in LMP1, L’Aston Martin #97 di Alex Lynn, Maxime Martin ed Harry Tincknell ha trionfato grazie ad una fantastica seconda parte di gara, nella quale Alessandro Pier Guidi, James Calado e Daniel Serra non sono riusciti a rispondere alla velocità della vettura britannica. La GTE PRO è vissuta su questo duello sin dalle prime battute, con un pomeriggio di ieri che era stato dominato dalle rosse. Una volta calata l’oscurità, Martin e Lynn hanno iniziato a serrare le fila, staccando nelle prime ore del mattino la macchina di Maranello. La #95 di Thiim-Sorensen-Westbrook ha completato il podio, mentre la 488 GTE #71 di Rigon-Bird-Molina è quarta. Un peccato per questo equipaggio, che ha pagato una foratura poco dopo l’una di notte, che le è costata diversi giri. Quinta la #82 del Risi Competizione con Bourdais-Gounon-Pla, mentre è stata da incubo la gara delle Porsche. La 911 RSR #91 aveva fatto la pole con Gimmi Bruni, ma sia lui che i suoi compagni di squadra non sono mai esistiti nel corso delle 24 ore, anche con l’aggiunta di diversi problemi tecnici.
La domenica perfetta dell’Aston si completa con il trionfo in GTE AM, con la #90 del TF Sport regina con Salih Yoluc, Jonny Adam e Charlie Eastwood. Seconda la Porsche #77 del Dempsey Proton Racing con Campbell-Pera-Ried, mentre il podio lo hanno completato Perrodo-Collard-Nielsen sulla Ferrari #83 dell’AF Corse. Toyota ed Aston Martin chiudono dunque da padroni questa Le Mans, con la TS050 Hybrid che si congeda con un risultato all’altezza della sua fame.
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