Penso che tutto il mondo legato alla Formula 1 (piloti, squadre, giornalisti, pubblico, personale FIA, etc) abbia perso un battito, un respiro, alla vista di quelle orribili fiamme che sono divampate da una vettura incidentata in una frazione di secondo.
La chiamata della bandiera rossa – per quanto assolutamente giusta vista la gravità della situazione – unita alla mancanza di immagini dell’incidente ed alla mancanza di notizie su Romain Grosjean, ha tenuto moltissimi sulle spine per quel lungo minuto prima che le immagini mostrassero il pilota della Haas a bordo della medical car, “sano” e salvo.
The moment Grosjean collided with the barriers#BahrainGP ?? #F1 pic.twitter.com/VL1lMtRQjR
— Formula 1 (@F1) November 29, 2020
Personalmente, al vedere quelle immagini ho urlato. Porto ancora nel cuore la morte di Anthoine Hubert, una settimana prima della mia prima esperienza sul campo – o meglio sul paddock – a Monza. Vedere immagini di quella gravità mi ha lasciato senza parole, anche e soprattutto perché Romain, in quell’incidente, poteva lasciarci la pelle.
Un plauso enorme va fatto alla FIA, alla FOM ed a tutte le parti coinvolte nell’aumentare la sicurezza delle vetture per i piloti che – ricordiamo – rischiano la vita ogni volta che salgono su uno di quei bolidi. Senza Halo, Romain avrebbe probabilmente fatto una brutta fine come Helmuth Koinigg (che nel GP degli Stati Uniti del 1974 finì decapitato da una barriera). Senza la sicurezza che si ha questi giorni, Romain non avrebbe avuto modo di parlare dal letto di ospedale in cui si trova ora mentre viene medicato per le ustioni riportate.
And his escape to safety#BahrainGP ?? #F1 pic.twitter.com/4NJ22yVAPK
— Formula 1 (@F1) November 29, 2020
L’applauso enorme di tutto il circuito quando le immagini hanno mostrato Romain uscire dalla vettura è testimone della gravità dell’accaduto, così come la preoccupazione di molti piloti interpretabile anche al di sotto delle mascherine, leggibile nei loro occhi. Non è stato semplice per nessuno, ma per fortuna tutto è andato veramente, veramente bene. Tra le fiamme, le esalazioni prodotte dall’incendio, la posizione della cellula di sicurezza e quant’altro, è veramente un miracolo che Romain sia uscito da solo dalla vettura, circondato dalle fiamme.
Le immagini sono cruente, la paura è stata tanta, ma l’enorme lavoro fatto finora – e che continua ad essere svolto – per garantire la sicurezza dei piloti ha guadagnato suo malgrado un nuovo elemento a sostegno. Quest’oggi, a mente fredda, non si può criticare assolutamente nulla del processo di sicurezza in Formula 1, dai tempi di reazione della Medical Car da fondo griglia all’intervento dei commissari di pista, all’assistenza medica immediata ed il successivo trasferimento. L’unica critica, se proprio vogliamo, è quella che Daniel Ricciardo ha fatto: il replay dell’incidente è stato mandato in onda troppe volte. Certo, il pilota era vivo ed al sicuro, ma immagini di quel tipo sono cruente e, seppur necessarie almeno una o due volte, probabilmente in seguito si sarebbero potute risparmiare. Per il resto, la FIA e la Formula 1 hanno dato dimostrazione di brillare nella sicurezza, nonostante un impatto a 221kmk/h che ha letteralmente spaccato la macchina in due.
Ma quali saranno le conseguenze per Romain? Appenderà il casco al chiodo? Tornerà a correre in altre serie? Solo il tempo lo dirà, ovviamente, ma possiamo tutti dire con certezza che, se avesse avuto qualche jolly in tasca, uno se l’è giocato proprio ieri in Bahrain.
Nous vous souhaitons un prompt rétablissement, Romain.
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