Alex Zanardi è tornato a parlare!

Zanardi si dimostra sempre di più un “Iron Man”. Oggi il campione paralimpico è tornato a parlare per la prima volta dopo il bruttissimo incidente dello scorso 19 giugno. Una splendida notizia che arriva dalle parole di Federica Alemanno, neuroscienziata del San Raffaele di Milano, che spiega gli ultimi progressi di Alex in un intervista al Corriere della Sera. “E’ stata una grandissima emozione”, le sue parole, “nessuno ci credeva. Lui c’era! E comunicava con la sua famiglia“.

Zanardi, dopo l’ultimo trasferimento all’ospedale di Padova, ha migliorato man mano le sue condizioni, fino a dare i primi segnali di comunicazione. E ora è tornato a parlare grazie anche alla “awake surgery”, una tecnica molto particolare che Alemanno spiega nel dettaglio. “Si fa in pochissimi centri in Italia, ha come obiettivo quello di garantire al paziente la migliore qualità di vita dopo un’inevitabile intervento chirurgico. Viene utilizzata in casi particolari, specialmente tra pazienti di 30 e 50 anni, con due tipi di malattia: i gliomi cosiddetti a basso grado e i cavernomi. Si parla, comunque, di malattie piuttosto rare”.

Proseguendo, la 36enne neuroscienziata mostra come funziona. “Prima di mettere in azione il bisturi fatto di radiazioni, chiamato anche gamma knife, il chirurgo simula, con stimolazioni elettriche, l’intervento zona per zona. Se per esempio siamo nell’area della memoria, ripropongo al paziente, che è sedato ma non addormentato, la fotografia della moglie. Se la riconosce, significa che il bisturi non danneggerà questa funzione e il chirurgo può procedere. Lo scopo non è solo la sopravvivenza del paziente, ma quello di salvaguardare il più possibile le funzioni cognitive e assicurare la migliore qualità di vita possibile“.

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