Terminata la sesta ora di gara della 59^ edizione della 24 Ore di Daytona si archivia il primo quarto di gara, decisamente spettacolare nelle fasi iniziali. A farla da padrone sono state le numerose caution causate da incidenti paradossali e detriti rimasti in traiettoria.
In una Daytona ormai entrata nel pieno della fase notturna le strategie iniziano a delinearsi. In DPi comanda JDC-Miller Motorsport con la Cadillac #5 momentaneamente nelle mani di Sébastien Bourdais. Il francese ha circa 10″ di vantaggio sul prototipo gemello gestito da Chip Ganassi Racing (#01) ed attualmente guidato da Scott Dixon. Nessun’altra squadra ha tenuto il ritmo delle prime due, a lungo protagoniste di un affascinante duello. In 3^ posizione, a 40″ dalla testa, troviamo l’Acura #10 di Wayne Taylor Racing, in lotta con la Ally Cadillac #48 di Mike Rockenfeller. Niente da fare, invece, per AER Whelen Engineering #31, Mazda #55 e Meyer Shank Racing #60, tutte e tre doppiate dagli equipaggi più veloci.
La classe LMP2 è stata costernata dai ritiri di DragonSpeed #81 e Racing Team Nederland #29: la prima è finita contro il guardrail in curva 1 mentre per quanto riguarda la compagine olandese l’impatto contro il muro di gomme all’esterno della Bus Stop è stato fatale. Nell’ultima ora un problema tecnico ha colpito l’Oreca del PR1/Mathiasen Motorsport, partita dalla Pole. La squadra si è ritrovata costretta a riparare ai box per risolvere il guasto, ritornando in pista dopo 10′ in 7^ piazza di classe. Cetilar Racing, invece, è protagonista di una gara solida nella zona che interessa il podio. La squadra italiana, l’unica in pista con il telaio Dallara, occupa il 4° posto, non lontana dalle dirette rivali.
In LMP3, classe notevolmente criticata, per il momento primeggia la Ligier #74 del Riley Motorsport, guidata da Gar Robinson, Scott Andrews, Oliver Askew e Spencer Pigot. Il vantaggio sul secondo classificato, Duqueine #6 del Muehlner Motorsport, ammonta a due giri.
Passando alla categoria GTLM, l’inizio gara si è rivelato piuttosto emozionante. Le due Corvette hanno lottato con la Ferrari Risi Competizione #62 guidata da Alessandro Pier Guidi per le prime ore, fino a quando la 488 GTE ha tamponato la LMP3 #38 del Tech Motorsport alla Bus Stop. Calado, in quel momento alla guida della Ferrari, è stato considerato colpevole ed ha subito una penalità drive through. Al momento le Corvette C8.R #4 e #3 comandano agilmente sulle BMW #25 e #24. Risi Competizione dovrà sperare in qualche caution per recuperare terreno.
Momenti di tensione ad inizio gara: la BMW #25 di Bruno Spengler anticipa l’accelerazione in partenza, tamponando la Porsche #75 WeatherTech – Proton. Ne scaturisce un testacoda che porta la 911 RSR prima a destra, appoggiandosi alla 488 GTE #62, e poi a sinistra, costringendo l’intero gruppo di vetture GT a schivare l’auto di Stoccarda.
In GTD la classifica è più dinamica che mai. Le Aston Martin Vantage #23 e #97 occupano i primi due posti di categoria, ma la Ferrari AF Corse #21 è incollata alle vetture inglesi. Subito dietro si piazza la Lamborghini #1 del Paul Miller Motorsport, lo scorso anno vincente a Daytona. I distacchi sono ridotti all’osso, dunque bisognerà aspettare una selezione maggiore per avere una vera e propria idea dei valori in campo.
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