Tradizione australiana

Seconda vittoria consecutiva per Miller nel caos di Le Mans

Si sa, la Ducati ed i piloti australiani hanno da sempre un legame speciale. Dopo Troy Bayliss, vincitore di tre titoli in Superbike, e Casey Stoner, unico nella storia a portare l’iride MotoGP a Borgo Panigale, è Jack Miller a voler seguire le orme dei suoi illustri predecessori. Sul tracciato di Le Mans, reso estremamente infido dalle condizioni metereologiche miste, Miller ha conquistato la sua seconda vittoria consecutiva e la terza in carriera in top class. Ciò che ha colpito è stata la maturità con cui Jack ha gestito la corsa: dopo due long lap penalty, comminati per eccessiva velocità in corsia box al momento del cambio moto, l’australiano non si è perso d’animo ed ha raggiunto e superato con facilità il poleman Fabio Quartararo. Da quel momento la sua gara è stata una passerella trionfale fino alla bandiera scacchi. E a Borgo Panigale già sognano…

Sul secondo gradino del podio sale un ottimo e consistente Johann Zarco, autore di una bella rimonta che lo ha portato a recuperare i diversi secondi che lo separavano dal connazionale Quartararo. Si tratta del terzo podio in cinque gare per il transalpino, che a questo punto non può non essere considerato tra i principali candidati al titolo. Tra i promossi anche Fabio Quartararo che, in condizioni ostiche sia per lui che per la sua Yamaha, ha minimizzato i danni con un terzo posto finale che lo riporta in testa alla classifica iridata con un punto di vantaggio su Bagnaia. L’esultanza dopo la bandiera a scacchi dimostra a pieno l’importanza di questo risultato per il classe’99. Se, in condizioni proibitive, riesce comunque a salire sul podio, i suoi avversari devono seriamente preoccuparsi. Inoltre, la corsa poco fisica a cui abbiamo assistito, ha permesso a Fabio di non stressare il braccio destro dopo l’infortunio di Jerez e la conseguente operazione per sindrome compartimentale. Insomma, una prestazione che fa ben sperare per il futuro.

4° Francesco Bagnaia, autore di una bellissima rimonta dopo delle qualifiche disastrose, e che nel finale sembrava addirittura poter impensierire Quartararo. L’italiano ha perso la vetta della classifica, ma i motivi per sorridere li ha tutti. Ha dimostrato, ancora una volta, di essere uno dei piloti più costanti e consistenti dell’intera griglia, doti che lo rendono destinato ad altri successi. 5° un ottimo Danilo Petrucci, storicamente a suo agio con l’asfalto umido, e prima KTM al traguardo; il compagno di squadra Iker Lecuona ha concluso al 9° posto dopo una buona rimonta nelle fasi finali, mentre hanno deluso sia Miguel Oliveira che Brad Binder. Il primo è scivolato quando era tra i piloti più veloci in pista, il sudafricano si è reso protagonista di una gara opaca ed ha tagliato il traguardo al 13° posto. Soddisfacenti anche le due Honda LCR, con Álex Márquez 6° ed in crescita, davanti al compagno di squadra Takaaki Nakagami.

I delusi dopo Le Mans sono in tanti: in primis Marc Márquez, che, dopo il cambio moto, era addirittura in testa alla corsa. La troppa voglia di vincere, in condizioni che non stressavano più del dovuto il suo fisico convalescente, ha giocato all’otto volte iridato un brutto scherzo. Márquez è incappato in un high-side in curva 14 e, ripartito, è scivolato ancora una volta mentre si trovava 11°. Ci vorrà ancora del tempo per vederlo competitivo in condizioni di asfalto normali, ma ancora una volta Marc ha dimostrato il suo immenso talento e la sua mentalità vincente. E siamo sicuri che a breve ritornerà nelle posizioni che competono ad un campione del suo calibro.

Cadute anche le due Suzuki di Álex Rins e del campione del mondo in carica Joan Mir. Il primo, scattato dalla quattordicesima posizione, dopo poche tornate era già nelle posizioni di testa, ma ha commesso l’ennesimo errore della sua stagione subito dopo il cambio moto, mentre era negli scarichi di Márquez. Il discorso per Rins è sempre lo stesso: si tratta di uno dei piloti più talentuosi e, allo stesso tempo, inconsistenti dell’intera MotoGP. Errore inconsueto invece per Mir, che ora dovrà dimostrare di avere la forza necessaria per riscattarsi già al Mugello.

Soltanto 10° Maverick Vinales, uno dei favoriti per la vittoria in caso di pista asciutta, ed incapace, a differenza del compagno di squadra, di massimizzare il risultato. Alle sue spalle Valentino Rossi, i cui miglioramenti nel corso del weekend erano stati cospicui, ma che non è riuscito a mostrare per intero il suo potenziale; ultimo e staccato di 4 giri da Miller il suo compagno di squadra Franco Morbidelli, autore di una caduta nelle prime fasi di gara dovuta ad un suo errore, e che ha anche compromesso la corsa di Rossi e Pol Espargaró (8° al traguardo). L’italo-brasiliano dovrà anche fare i conti con un ginocchio infortunato in allenamento e danneggiato ancora di più dalla caduta in gara.

Aprilia, nonostante un buon weekend, esce con le osse rotte dall’appuntamento transalpino: sia Aleix Espargaró (7° al momento del ritiro), sia un Lorenzo Savadori in crescita, sono stati costretti al ritiro per problemi tecnici. Capitolo altri italiani: Luca Marini ha chiuso al 12° posto, Enea Bastianini al 14°, davanti alla Ducati Pramac di Esteve Rabat.

Immagine in evidenza: ©

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