La prima stagione della Formula E si decide a Londra, tra le strade di Battersea Park su un circuito lungo 2,9 km con 17 curve al suo interno. L’appuntamento londinese prevede due gare all’interno del weekend, e nella prima gara disputata il 27 Giugno 2015 Sebastien Buemi è tornato al successo dopo la delusione avuta a Mosca regolando Jerome D’Ambrosio e Jean-Eric Vergne, con gli altri due pretendenti per il titolo fuori dal podio: Lucas Di Grassi ha chiuso in quarta posizione davanti al leader del campionato Nelson Piquet JR. Ad una gara dal termine, la situazione in campionato vede Piquet JR in testa con 138 punti davanti a Buemi a quota 133, mentre Di Grassi è più staccato a 125.
Il 28 Giugno 2015 è la giornata decisiva per l’assegnazione del primo titolo della Formula E. Le qualifiche sono caratterizzate dalla pioggia, arrivata a metà della fase a gruppi, con Di Grassi e Piquet JR che non riescono a realizzare un tempo competitivo finendo addirittura oltre il tempo limite del 107%. La pole position va a Stephane Sarrazin su Venturi in 1:23.901, capace di precedere i due piloti della Dragon Jerome D’Ambrosio e Loic Duval. Dei pretendenti al titolo, solo Buemi è riuscito a realizzare un giro veloce competitivo che gli consente di partire dalla sesta posizione sulla griglia di partenza, mentre i due brasiliani sono più indietro: Di Grassi scatterà dalla 11° posizione mentre Nelson Piquet JR scatterà addirittura dalla 16° casella sulla griglia.
GARA – La gara si disputa in condizioni di asciutto e al via Sarrazin mantiene la testa con Duval che supera D’Ambrosio, autore di un eccessivo pattinamento delle gomme al via. Alex Fontana, al debutto in Formula E per la Trulli GP, parte a rilento e perde diverse posizioni mentre i tre pretendenti al titolo passano indenni dal primo punto di frenata in curva 3, con Buemi che rimane in quinta posizione dopo un leggero contatto con Sam Bird (Virgin Racing) in ingresso curva, mentre Di Grassi e Piquet hanno già recuperato diverse posizioni: Di Grassi è nono e Piquet è già 12° al termine del primo dei 29 giri in programma.
Con questa situazione il titolo andrebbe a Buemi per cinque punti, con lo svizzero che gestisce i primi giri senza rischiare nulla. Per Piquet la situazione inizia a complicarsi: al quarto giro è già notevolmente staccato ma il leader del campionato sta risparmiando energia e al quarto passaggio si ritrova con il 4% in più rispetto ai primi. Davanti Sarrazin conduce la gara in tranquillità facendo segnare il giro più veloce al terzo passaggio in 1:29.056, prima che Jerome D’Ambrosio lo abbassi di sei decimi al quinto giro, quando i primi tre sono racchiusi in poco più di un secondo.
Al quinto giro Fabio Leimer (Virgin Racing) prova ad attaccare Simona De Silvestro per la sedicesima posizione ma danneggia la sua ala anteriore, che perde il pezzo danneggiato nel continuo del giro con i piloti alle sue spalle costretti a schivare un detrito volante, mentre Simona attacca e supera Jarno Trulli (Trulli GP) in curva 11, con Jarno che perde un’altra posizione dopo i sorpassi subiti in precedenza da Nico Prost e Karun Chandhok.
Sarrazin realizza il giro più veloce al termine del sesto giro in 1:28.392; all’inizio del settimo giro Sakon Yamamoto (all’esordio anche lui in Formula E con Amlin Aguri) prova un disperato attacco su Trulli in curva 2 ma finisce per tamponarlo e finire a muro. Al giro seguente Nick Heidfeld (Venturi) è costretto a rientrare ai box per un problema tecnico che lo vede addirittura fermo nella pit lane, lasciando la settima posizione a Salvador Duran, che deve vedersi le spalle da un arrembante Di Grassi, in odore di sorpasso. In tutto ciò Piquet JR rimane staccato in 11° posizione, alle spalle del suo compagno di squadra della NEXTEV TCR Oliver Turvey, cercando di risparmiare il più possibile energia per effettuare un giro in più prima del cambio vettura.
Il gruppo di testa inizia a sgranarsi, con Sarrazin che aumenta il suo vantaggio su Duval a un secondo e mezzo, con D’Ambrosio e Bird staccati di oltre due secondi, mentre Jean-Eric Vergne, al momento in nona posizione, viene penalizzato con un Drive Through per un eccessivo uso di energia. Al 12° giro Buemi realizza il giro più veloce in 1:27.839, riduce notevolmente il gap da Bird e guadagna altri due punti utili per il campionato.
Al 14° giro Sarrazin, Duval, Duran, Di Grassi, Oliver Turvey e Chandhok entrano ai box per il cambio vettura, con Di Grassi che guadagna la posizione su Duran. D’Ambrosio, Bird, Buemi, Bruno Senna e Prost effettuano il cambio vettura al giro seguente: Bird guadagna la posizione su D’Ambrosio e torna in pista proprio dietro Sarrazin e Duval, che sopraggiungono sul traguardo proprio quando Bird, D’Ambrosio e Buemi escono dai box con la seconda vettura. Arrivando il curva 3 succede un colpo di scena: Buemi perde la vettura e va in testacoda! Il pilota della Renault e.Dams riesce a ripartire senza danni ma perde la posizione su Bruno Senna e con Di Grassi subito dietro: un errore che Seb pagherà a caro prezzo.
Piquet JR rientra per il cambio vettura al 16° giro, ben due giri dopo il leader della gara Sarrazin, tornando in pista in decima posizione e tallonato da Prost: al 17° giro la classifica vede Sarrazin condurre la gara davanti a Duval e Bird, con D’Ambrosio in quarta posizione davanti a Senna, Buemi e Di Grassi; con questa situazione Buemi sarebbe ancora Campione per soli 4 punti, ma la pressione su di lui è aumentata a dismisura.
Al 17° giro Turvey dalla nona posizione fa il giro più veloce della gara, togliendo i due punti del giro veloce a Buemi, che vede il suo momentaneo vantaggio in classifica su Piquet dimezzarsi da quattro a due punti mentre Di Grassi ormai è tagliato fuori, ma continua ad impensierire Buemi alle sue spalle. Al 18° giro Fabio Leimer va a muro alla chicane delle curve 11 e 12, con la Safety Car che entra in pista!
La gara riparte al 22° giro per un finale di gara al cardiopalma. Sam Bird supera Duval e va in seconda posizione, con il francese che viene poi scavalcato anche dal suo compagno di squadra D’Ambrosio: al restart Duval ha perso due posizioni, passando dal secondo al quarto posto. Al 23° giro Turvey lascia passare Piquet JR per la nona posizione, e subito dopo Nelsinho supera Duran con un’incredibile sorpasso all’esterno della curva 13 ottenendo così l’ottava posizione: in un giro Piquet JR ha ribaltato la classifica del campionato portandosi in testa per un solo punto su Buemi!
Buemi deve passare all’attacco: per vincere il titolo deve superare la Mahindra di Bruno Senna; ci prova già al 25° giro, attivando anche il FanBoost, ma il brasiliano si difende con decisione e i due si toccano. Intanto in testa Bird si avvicina a Sarrazin, sfruttando anche una maggior energia residua rispetto al leader della gara (4% in più).
Al 27° giro Buemi ci riprova su Senna alla chicane di curva 14 ma l’esito è lo stesso del giro precedente, con Senna che non molla e Buemi che lo tampona leggermente, fortunatamente senza danneggiare la sua vettura, con Di Grassi e Piquet che assistono alla bagarre da dietro. Al 28° giro Bird si rende minaccioso nei confronti di Sarrazin, lo attacca alla chicane di curva 14 ma i due si toccano, con il francese bravo a non perdere la vettura e a rimanere in testa alla gara.
L’ultimo giro è infuocato: Buemi prova ad attaccare Senna in curva 3, ma il brasiliano si sposta all’ultimo verso l’interno della curva e Buemi non può far altro che tamponarlo nuovamente. Buemi ci riprova tra le curve 15 e 16, riuscendo addirittura ad affiancarlo, ma Senna non demorde e mantiene la quinta posizione fino alla bandiera a scacchi; nel frattempo in testa Sarrazin finisce l’energia residua poco prima del traguardo che taglierà in prima posizione davanti a Bird prima di ricevere una doccia fredda nel giro d’onore: Sarrazin viene penalizzato con Drive Through convertito in 49 secondi di penalità per uso eccessivo di energia. Questa penalità consegna la vittoria dell’ePrix a Sam Bird, con le due Dragon di D’Ambrosio e Duval sul podio. Con il settimo posto finale, Nelson Piquet JR diventa il primo storico campione della Formula E, vincendo il campionato 2014/2015 per un solo punto di vantaggio su Buemi: 144 contro i 143 dello svizzero, sconfitto e incavolato con Senna dopo aver oltrepassato la bandiera a scacchi: fatale per lui è stato quel testacoda subito dopo il cambio vettura che lo ha tolto da una situazione di assoluta tranquillità.
Pos- | Nº | Pilota | Team | Giri | Tempo/Ritiro | Griglia | Punti |
---|---|---|---|---|---|---|---|
1 | 2 | Sam Bird | Virgin Racing | 29 | 45:48.792 | 4 | 27 |
2 | 7 | Jérôme d’Ambrosio | Dragon Racing | 29 | +6.973 | 2 | 18 |
3 | 6 | Loïc Duval | Dragon Racing | 29 | +9.430 | 3 | 15 |
4 | 21 | Bruno Senna | Mahindra Racing | 29 | +10.147 | 5 | 12 |
5 | 9 | Sébastien Buemi | e.dams Renault | 29 | +10.689 | 6 | 10 |
6 | 11 | Lucas di Grassi | Audi Sport ABT | 29 | +11.204 | 11 | 8 |
7 | 99 | Nelson Piquet Jr. | NEXTEV TCR | 29 | +11.561 | 16 | 6 |
8 | 77 | Salvador Durán | Amlin Aguri | 29 | +12.402 | 8 | 4 |
9 | 88 | Oliver Turvey | NEXTEV TCR | 29 | +14.142 | 12 | 2 |
10 | 8 | Nicolas Prost | e.dams Renault | 29 | +14.535 | 15 | 1 |
11 | 66 | Daniel Abt | Audi Sport ABT | 29 | +23.170 | 18 | |
12 | 29 | Simona de Silvestro | Andretti Autosport | 29 | +24.610 | 13 | |
13 | 5 | Karun Chandhok | Mahindra Racing | 29 | +31.501 | 19 | |
14 | 18 | Alex Fontana | Trulli | 29 | +38.423 | 9 | |
15 | 30 | Stéphane Sarrazin | Venturi | 29 | +48.680 | 1 | 3 |
16 | 27 | Jean-Éric Vergne | Andretti Autosport | 28 | Ritiro | 14 | |
Rit | 23 | Nick Heidfeld | Venturi | 23 | Ritiro | 7 | |
Rit | 3 | Fabio Leimer | Virgin Racing | 17 | Ritiro | 17 | |
Rit | 10 | Jarno Trulli | Trulli | 14 | Ritiro | 10 | |
Rit | 55 | Sakon Yamamoto | Amlin Aguri | 6 | Ritiro | 20 |
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