Back to 2013.
Ferrari macchina imbattibile? forse si, ma non per Pirelli.
Ok, così è un po’ eccessivo.
Le vicessitudini spagnole, però, hanno avuto la capacità di elicitare sentimenti somiglianti al disgusto.
A fine gara dietro al podio, con Hamilton Bottas e Verstappen a docciarsi con lo champagne, ingombranti si issavano le ombre di una vittoria falsata.
“Eh ma cosa saranno 0,04 millimetri in meno di battistrada?”
E’ vero, c’è chi ha provato a misurarli e a malapena ci è riuscito.
Ma quel che conta è che non conta la riduzione in termini millimetrici.
Quel che conta è l’incredibile incoerenza delle parole di Mario Isola ai microfoni di Sky.
Il quale ha avuto la capacità mediatica di mescolare all’interno di un discorso due frasi palesemente contrarie, che sono passate quasi inosservate.
Inizialmente ha affermato che queste nuove gomme non causano differenze in termini di prestazioni.
Con un tono che, se anche voi avete speso numerevoli notti insonni a guardare le vicissitudini di Cal Lightman in “Lie to Me”, vi sembrerà inspiegabilmente agitato.
Qualche domanda più tardi, quasi gli è scappata, l’informazione che queste gomme lavorino a 7-10° in meno.
Ma non erano proprio le Pirelli le gomme che per funzionare avevano un range di temperatura strettissimo?
E come si fa a dire che questo cambiamento di temperatura di funzionamento delle gomme non cambi le prestazioni?
E come fa a non saperlo il Racing Manager di Pirelli, non che ex pilota di grande esperienza?
La Formula Uno non è empiria.
Infatti, non a caso, la Mercedes che di solito surriscalda le gomme, ieri e l’altro ieri volava.
La Ferrari che queste gomme le gestisce alla perfezione da inizio anno, ieri non riusciva a mandare in temperatura le gomme, con Vettel che, montato un nuovo set di gomme bianche, girava più lento di tutti.
E in qualifica sia Vettel che Iceman non sono riusciti a scaldare le supersoft, vedendosi così costretti a qualificarsi in q3 con le gomme soft.
Situazione di eguale rarezza a un Sirotkin in prima fila.
Chiudiamo con la domanda delle domande:
Si è parlato di un cambio di gomme dettato da esigenze di sicurezza.
Sicurezza? Ma se in 8 giornate di test sul circuito catalano non si è verificato neanche mezzo problema con le gomme tradizionali, quale problema si sarebbe dovuto verificare?
“Eh ma c’era tantissimo blistering”.
Al blistering ci si adatta o alla peggio si propongono set di mescole più dure.
Se ci fosse qualcuno in grado di trovare risposte a questi quesiti del giorno dopo, la sezione commenti è qui per questo.
Sicuramente la Pirelli ha agito in buona fede, ma agire in buona fede non vuol dire non agire male.
Una preghiera va a Mr. Marchionne, santo maglione, che ultimamente ha avuto la bravura di giocare a poker con Liberty Media sulle regole 2021 con una buona dose di autorevolezza ed una capacità negoziatoria sicuramente sua.
C’é da alzare la voce nel meeting che si terrà nei prossimi giorni per decidere se confermare queste gomme a Silverstone e al Paul Ricard .
Ci sono tanti anni di vittorie a Monza del #44 da vendicare.
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