Formula 3 | Hauger stellare, Martins Rookie della stagione, Leclerc in crescita

Con il week end di Sochi si è concluso il mondiale di Formula 3, andiamo a vedere come si sono comportati i principali protagonisti

Se nel calcio la Norvegia ha trovato il suo Golden Boy in Haaland, nell’automobilismo potrebbe averlo trovato in Dennis Hauger, vero e proprio mattatore di questa Formula 3, con un titolo che non è mai sembrato in discussione. Il pilota norvegese della Prema ha dimostrato di essere forte in tutto ciò che serve nelle gare: gestione gomma esemplare, sorpassi quasi mai sbagliati e alcuni spettacolari, come quello a Zandvoort all’esterno di curva 3, e velocità nel giro secco. Tutte queste qualità lo hanno portato a conquistare 9 podi, di cui 4 vittorie, e 3 pole, in 7 appuntamenti con 20 gare disputate, il che lo porta ad avere un rapporto di quasi il 50% di podi/gara, che con il doppio rovesciamento di griglia in gara 1 e 2 non è assolutamente male. Hauger, pilota Prema e dell’Accademy Red Bull, sarà certamente uno di quei piloti da tenere d’occhio la prossima stagione in F2 e qualora dovesse fare bene anche lì, non è neanche così assurdo pensare di poterlo vedere nel 2023 in F1, sapendo quanto Helmut Marko non abbia paura di rischiare con giovani che ritiene talentuosi, ma questi sono tutti discorsi da rimandare al prossimo mondiale di Formula 2.

Il giro che ha regalato la Pole a Zandvoort ad Hauger

Se è pur vero che Daniel Ricciardo non sta vivendo la miglior stagione della sua carriera alla McLaren, i tifosi australiani posso comunque guardare con entusiasmo al futuro, perchè oltre a Piastri in F2, anche Jack Doohan, figlio d’arte di Mick e pilota del programma giovani Red Bull, sembra essere un ottimo prospetto in rampa di lancio. Se è pur vero che Hauger è sempre apparso solidamente in vetta al mondiale, è stato proprio Doohan l’unico a provare a insidiarlo veramente fino all’ultimo week end di gara, e l’unico ad ottenere il suo stesso numero di vittorie (4) oltre ad altri 3 podi e due Pole Position. Purtroppo per Doohan è un po’ mancato nei momenti chiave, come Gara 2 a Zandvoort dove dopo il ritiro di Hauger avrebbe avuto l’occasione di accorciare le distanze, ma a causa di un suo errore ha concluso diciottesimo. Ad ogni modo la stagione del giovane australiano non può che definirsi molto positiva, considerando il secondo posto in classifica generale e prestazioni veloci su tutti i circuiti, visto che, escludendo la Russia dove si sono corse solo 2 gare, non c’è stato week end dove non sia andato a punti in almeno due gare sulle tre che si disputavano. Inoltre il suo bottino di punti insieme a quelli di Novalak e David Schumacher ha consentito alla Trident di vincere il titolo costruttori.

Il fantastico giro che ha regalato la Pole a Doohan sul bagnato a Spa

Terza posizione per Clement Novalak, 147 punti ottenuti senza mai vincere nemmeno una gara, ma con una costanza di risultati da metronomo: 20 gare, 16 piazzamenti nei punti (solo Hauger come lui) e 4 podi. Se poi consideriamo che delle 4 gare in cui non è andato a punti ben 3 sono quelle disputate in Austria, dove ha avuto un contatto in gara 1 con Nannini che ha compromesso anche gara 2 e nella Feature è stato colpito senza poter far nulla da Leclerc che aveva perso il controllo della vettura, ci si rende ancor di più conto della costanza di risultati che ha avuto il ventenne francese. Certo, per poter puntare a mondiali piloti servono anche degli acuti che ti permettano di portarti a casa qualche successo, ma la stagione di Novalak è stata comunque fondamentale per la Trident per conquistare il mondiale costruttori superando la Prema proprio nell’ultima gara del mondiale.

Il contatto che ha messo fuori gioco Novalak nella Feature Race in Austria

Quarta posizione per il grande deluso della stagione 2021: Frederik Vesti. Partito con i favori del pronostico vista la quarta posizione ottenuta nella scorsa stagione, non è riuscito a migliorarla, ha ottenuto meno punti, 146.5 nel 2020 contro i 138 del 2021, con una sola vittoria in Austria nella Feature contro le 3 della scorsa stagione ma un podio in più, 5 in totale in questo 2021. A questo score va aggiunta anche la Pole Position ottenuta al Paul Ricard nel secondo appuntamento stagionale. Se è pur vero che il ritiro in gara 1 in Ungheria può aver pesato, al contempo sarebbe stato lecito aspettarselo a battagliare più spesso per le posizioni di vertice, cosa che invece sfortunatamente per lui non è accaduta troppo spesso. Nota positiva per la sua stagione è l’entrata nel programma giovani della Mercedes, che potrebbe aiutarlo a fargli fare uno step in avanti nella sua carriera.

In quinta posizione troviamo il miglior Rookie di quest’anno, Victor Martins, vincitore nel 2020 della Formula Renault Eurocup, competizione che solo negli ultimi 10 anni può vantare vincitori del calibro di Piastri, Norris, De Vries, Vandoorne e Gasly. In Formula 3 il pilota francese della MP Motorsport ha ottenuto ben 6 podi impreziositi dalla vittoria in gara 2 a Zandvoort, ma ciò che fa sperare di aver trovato una stella è il percorso affrontato durante la stagione: nell’analisi di metà stagione ci eravamo chiesti se Martins fosse il talento visto nelle prime due uscite in Spagna e Francia o se fosse il pilota visto al Red Bull Ring e all’Hungaroring. Non molti Rookie dopo un periodo difficile come quello affrontato da Martins ne sarebbero usciti più forti di prima, ma Martins ce l’ha fatta andando a prendersi una vittoria, altri due podi e terminando ogni singola gara in zona punti da Spa fino alla gara finale a Sochi. Spesso si dice che un grande campione oltre ad un buon manico deve avere una grande forza mentale e, per quanto la carriera di Martins sia ancora agli albori, questa stagione ci ha dato ottime indicazioni in tal senso. L’unica sfortuna, per così dire, di Martins è di essere membro dell’Accademy Alpine, che in questo momento oltre a Ocon e Alonso confermatissimi, si ritrova anche con Piastri e Zhou in Formula 2: insomma, il team transalpino ha abbondanza di talento in questo frangente storico da cui attingere.

Un gran bel duello tra Martins e Hauger nella manche finale a Sochi

In sesta, settima e ottava posizione troviamo Smolyar, Sargeant e Caldwell, tre piloti che nel caso del primo e del terzo avevano iniziato bene per poi chiudere in discesa come risultati, mentre Sargeant aveva iniziato non bene, ma ha chiuso in crescendo ottenendo anche una vittoria a Sochi. Nessuno di questi tre piloti ha tuttavia davvero impressionato, considerando anche che nessuno di loro era alla prima stagione in Formula 3, tuttavia sarebbe ingeneroso considerare le loro stagioni da buttare in senso assoluto, visto che comunque hanno tutti e 3 vinto almeno una gara, Smolyar due, e ottenuto podi.

In nona e decima posizione troviamo due Rookie per molti aspetti simili: Caio Collet, pilota della Mp Motorsport e dell’Accademy Alpine, e Arthur Leclerc, pilota Prema e della Ferrari Driver Accademy. Entrambi hanno avuto un inizio di stagione complicato con pochi piazzamenti nei punti, ma quei pochi erano spesso acuti di prim’ordine (due podi per Collet e una vittoria e un secondo posto per Leclerc), mentre nella seconda parte hanno trovato una buona continuità di risultati. Per quanto riguarda Collet, la gara di svolta è stata gara 2 di Spa: infatti da lì ha iniziato una striscia di sei gare in cui ha ottenuto tre quarti posti e tre quinti posti, che hanno dimostrato che oltre all’irruenza del voler provare a ottenere il risultato grosso ad ogni costo, è anche maturato nel saper accontentarsi anche di buoni piazzamenti. Per quanto riguarda Leclerc il rendimento da gara 2 di Spa alla fine non è stato così elevato, ma ha comunque chiuso sempre nei primi dieci, con l’acuto della vittoria a Zandvoort, sua seconda vittoria stagionale, e ha dimostrato di aver imparato a contenere la sua irruenza nei sorpassi che nella prima parte di stagione gli ha compromesso alcune gare come la Feature Race al Red Bull Ring. Leclerc, forse ancora più di Collet, ha dimostrato di essere veramente forte nei sorpassi (avrà forse avuto qualche dritta dal fratello?) ed è stato inoltre l’unico Rookie a ottenere più di una vittoria (ne ha ottenute due) e l’unico a conquistare una Pole (Hungaroring). Se Leclerc dovesse fare quel piccolo step in avanti nella costanza di rendimento, allora potrebbe essere uno dei favoriti per il prossimo campionato di Formula 3, magari giocandosela proprio con Collet.

Chiudiamo quest’analisi della stagione di Formula 3 con un piccolo focus anche su i nostri due connazionali: Matteo Nannini e Lorenzo Colombo. Per quanto riguarda il primo la stagione sicuramente non è stata delle più fortunate, nonostante una vittoria all’Hungaroring e un podio a Barcellona: a pesare sulla classifica di Nannini è stata la seconda parte di stagione, da Spa in poi, in cui il nostro connazionale non ha più ottenuto punti se non un nono posto a Zandvoort, striscia negativa che l’ha portato dall’occupare la nona posizione dopo l’Hungaroring alla tredicesima finale. Si può invece dire che Colombo abbia fatto il percorso esattamente inverso: ha iniziato la stagione in maniera pessima, ma con il cambio di ingegnere ha ritrovato competitività e dall’Ungheria in poi ha ottenuto 4 piazzamenti a punti, fra cui una vittoria (due in realtà, anche se poi una gli è stata tolta per una penalità) e nelle gare in cui non ha conquistato punti era comunque tendenzialmente in top 15 e non più oltre la ventesima posizione come ad inizio stagione. Per entrambi possiamo dire che comunque sia stata una stagione con diversi spunti positivi da prendere, soprattutto per Colombo, che essendo un Rookie aveva anche bisogno di fare esperienza, e con la grande attenuante che sia Nannini con HWA che Colombo con la Campos sono stati gli unici a portare punti ai rispettivi team, visto che le prestazioni dei loro compagni non si sono rivelate purtroppo all’altezza. Questo aspetto è comunque molto importante, perchè il primo confronto si fa sempre rispetto ai propri compagni di squadra e sicuramente entrambi ne sono usciti vincitori e non di misura.

Ultimo appunto doveroso riguarda la classifica team: ancora una volta è un team italiano ad imporsi in Formula 3 e dopo i successi nel 2019 e 2020 targati Prema, questa volta è il turno della Trident di prendersi la gloria, superando proprio la stessa Prema nell’ultima gara. In questa estate italiana di successi sportivi anche in discipline in cui solitamente non eccelliamo, è giusto ricordare anche i successi nostrani in un mondo che da sempre ci vede protagonisti.

E voi cosa ne pensate di questa stagione di Formula 3? Chi vi ha sorpreso di più e da chi invece vi aspettavate qualcosa di meglio?

Immagine in evidenza: ©Prema Twitter Page

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Autore

Andrea Perlasca
Laureato in Filosofia, appassionato di motori, specialmente delle 4 ruote e dell'eSport.

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