Verstappen sfruttando la sezione di pista non coperta dal finlandese riesce a staccare per ultimo in curva 1 superando entrambe le frecce nere. La domenica di Bottas peggiora quando Ricciardo arrivato lungo alla staccata tampona il posteriore della sua W12 provocandone il testacoda che getterà scompiglio nelle retrovie.
Rientrata la Safety car, alle spalle di Verstappen troviamo quindi Hamilton e Perez. L’ obiettivo dei due è chiaro: rimediare all’ ottima partenza di Verstappen superandolo in pista per quanto riguarda Lewis e cercare il miglior risultato possibile davanti a una folla messicana in visibilio nel caso di Checo.
Tuttavia il piano di Lewis si complica data la straordinaria velocità della Red Bull tra i corner messicani che lo costringerà a un duello più per mantenere la propria posizione piuttosto che per guadagnare la prima.
Nella prima parte di gara Hamilton e Perez corrono con tempi pressoché simili girando con un passo medio rispettivamente di 1:21.598 e 1:21.606.
I team decidono quindi di diversificare la strategia. Mercedes decide infatti di richiamare il pilota britannico ai box montando mescola dura, gomma con la quale la W12 durante l’anno ha dimostrato una maggior competitività.
La Red Bull decide di non rientrare completando lo stint su gomma gialla al 40esimo giro (11 giri in più rispetto al rivale). Ed è proprio in questi 11 giri che i due si giocano la posizione. In particolare Hamilton durante questo “breve stint” gira con un passo medio di 1:22.469 contro 1:23.084 del messicano con gomme usurate. Il passo del messicano con mescole vecchie di 40 giri è notevole ma non abbastanza per ritrovarsi all’ uscita dei box davanti al rivale ritrovandosi con un distacco di circa 9 secondi dal sette volte campione.
La red bull decidendo di ritardare il pit-stop spera in un sorpasso di Perez nelle fasi conclusive del gran premio quando avrà a disposizione una gomma (dura) più fresca rispetto al pilota inglese. Tuttavia, Hamilton gestisce al meglio le mescole conscio del probabile arrivo in volata del messicano e riuscendo così a mantenersi lontano dagli attacchi dell’ idolo di casa. Dovrà accontentarsi del gradino più basso di un podio che comunque ricorderà per molto tempo.
Salvatore Borzì
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