L’ultima 24 Ore di Daytona della generazione DPi si chiude con lo strepitoso successo di Acura – Meyer Shank Racing, primo sul traguardo con l’equipaggio numero 60 composto da Hélio Castroneves, Simon Pagenaud, Tom Blomqvist e Oliver Jarvis. Vittoria questa raggiunta al termine di un intenso duello con l’Acura di Wayne Taylor Racing, la squadra più vincente degli ultimi anni. Negli ultimi trenta minuti di corsa Ricky Taylor ha provato a scavalcare Hélio Castroneves ma il brasiliano – ex pilota WTR – ha resistito senza problemi artigliando la seconda vittoria consecutiva a Daytona, arrivata per altro dopo l’emozionante trionfo nell’ultima Indy500.
Il podio della classe DPi è completato dalla Cadillac – Dalllara preparata da JDC Miller Motorsports, formazione vincente nel 2018. La squadra di Loic Duval, Tristan Vautier, Richard Westbrook e Ben Keating ha lottato duramente per tutte le 24 ore, tra ottime prestazioni e qualche momento difficile come il drive through comminato a Vautier per aver spinto fuori pista la Cadillac #31 durante la notte. E nella mezz’ora finale proprio AER – Whelen Engineering ha ostacolato la caccia al successo della numero 5 di JDC Miller, costretta da Derani ad andare fuori pista in curva 3. Nei minuti successivi Loic Duval e la Cadillac JDC Miller hanno superato la vettura gemella gestita da Action Express e i due equipaggi in pista con telai Dallara hanno chiuso la gara in terza e quarta posizione.
Da dimenticare la prova della seconda squadra Action Express Racing, quinta al traguardo con 22 giri di ritardo. La numero 48 è finita fuori pista nella notte quando al volante c’era Jimmie Johnson e, vista la rottura della sospensione destra, gli sforzi di Kamui Kobayashi, Mike Rockenfeller e José Maria Lopez sono serviti a poco. Stesso discorso per Cadillac Racing – Chip Ganassi, struttura che ha vissuto da protagonista la prima metà di gara salvo poi vedere le due DPi ferme ai box per parecchi minuti. A fine evento la Cadillac #02 di Bamber-Lynn-Magnussen-Ericsson è al sesto posto di classe con 27 giri di svantaggio mentre l’equipaggio #01 è settimo a ben 39 giri.
Successo targato IndyCar in LMP2, classe che ha visto vincere la DragonSpeed numero 81 di Colton Herta (autore di un sorpasso magnifico su Delétraz nel finale), Pato O’Ward, Devlin De Francesco e Eric Lux. Al secondo posto Racing Team Nederland con l’Oreca #29 guidata da van Eerd, VeeKay, Murry e van der Garde, formazione seguita da Tower Motorsport. Quest’ultimo team era in testa alla corsa nei minuti finale ma un aggressivo attacco di Herta alla Le Mans chicane ha costretto Louis Delétraz al rientro ai box a causa di una foratura. In questo modo Tower Motorsports ha chiuso al terzo posto completando il podio di categoria.
In LMP3 Riley Motorsports bissa la vittoria dello scorso anno con la Ligier #74 guidata da Fraga-Robinson-van Berlo-Cooper, seguiti a uno e due giri dalle vetture di Sean Creech Motorsport e CORE Autosport.
La gara della classe GTD-Pro si è decisa nel giro finale, teatro dello scontro tra la Porsche del team Pfaff e la vettura gemella KCMG. Dopo ore di duelli e inseguimenti, Laurens Vanthoor (KCMG) ha provato l’attacco decisivo su Mathieu Jaminet (Pfaff) alla Le Mans chicane, i due sono finiti fuori pista e Vanthoor è andato in testacoda, il tutto mentre transitavano Castroneves e Ricky Taylor. Jaminet ha così portato la 911 Pfaff Motorsport alla vittoria ed ha festeggiato insieme a Matt Campbell e Felipe Nasr. Vanthoor ed il team KCMG sono arrivati al terzo posto perdendo la posizione nei confronti della Ferrari Risi Competizione #62, vettura portata sul podio da Alessandro Pier Guidi, James Calado, Daniel Serra e Davide Rigon. Molto triste l’epilogo di Lamborghini TR3 Racing, equipaggio in Pole dopo la gara di qualifica. Bortolotti, Caldarelli, Mapelli e Ineichen sono stati costretti al ritiro a causa dei danni riportati nell’incidente multiplo verificatosi nel corso della terza ora.
Proprio nello stesso incidente si è dovuto ritirare l’equipaggio #75 di classe GTD: la Mercedes del SunEnergy1 Racing, guidata in quel momento da Kenny Habul, è stata coinvolta in una dinamica sfortunata e si è dovuta ritirare senza che Raffaele Marciello, pilota di punta insieme a Stolz, guidasse per almeno uno stint.
Nella stessa categoria ha vinto la Porsche numero 16 di Wright Motorsports, giunta per prima sul traguardo grazie agli sforzi congiunti di Heylen, Lietz, Robichon e Hardwick. Secondo posto per l’Aston Martin di Magnus Racing e terza posizione per la Mercedes preparata da Gilbert Korthoff Motorsports. Delusione per AF Corse, incorsa in un drive through con la 488 #21 per un sorpasso effettuato in regime di bandiera gialla da Nicklas Nielsen, fino all’ultima caution in lotta per la vittoria. Non è andata meglio alla vettura gemella di Cetilar Racing, funestata da problemi di varia natura a partire dall’incidente di Lacorte avvenuto in curva 1 a poche ore dall’inizio della gara.
24 ORE DAYTONA 2022 |RISULTATI UFFICIALI QUI
Matteo Pittaccio
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