Max Verstappen trionfa ancora: per la sesta volta nel corso della stagione, il campione del mondo in carica si issa sul gradino più alto del podio, grazie a una prestazione matura e senza errori, nonostante non fosse lui il pilota più veloce in pista. Carlos Sainz, infatti, giunto a meno di un secondo dal pilota della Red Bull, ha disputato un Gran Premio molto solido, e ha tentato in tutti i modi di vincere la gara, sin dalla partenza: l’iberico ha infatti sopravanzato rapidamente il connazionale Fernando Alonso, ed è stato in testa dopo la prima sosta di Verstappen, prima di effettuare la sua. In seguito, ha inanellato giri molto veloci, guadagnando del terreno sul suo diretto concorrente, quando l’incidente di Yuki Tsunoda (lungo in uscita dai box) ha obbligato i commissari a far entrare la Safety Car. Alla ripartenza, Sainz si è più volte avvicinato a Verstappen, ma la qualità di guida di Max non ha mai permesso al ventisettenne di Madrid di sferrare l’attacco decisivo. Senza ombra di dubbio la gara migliore di Carlos, apparso molto più a suo agio con la vettura di Maranello rispetto al resto della stagione.
In terza posizione conclude la gara Sir Lewis Hamilton: il sette volte campione del mondo ritorna così sul podio dopo otto appuntamenti, sul circuito che lo vide per la prima volta vincitore di un Gran Premio quindici anni fa. Dietro di lui il suo compagno di squadra, George Russell, che termina per la nona volta su nove la gara all’interno delle prime cinque posizioni, e la classifica iridata, che lo vede quarto con 111 punti, davanti a Sainz, e solo quindici punti dietro Leclerc, lo sta premiando con merito. Quinto Charles Leclerc, dopo una rimonta travagliata, ma nel complesso efficace: il monegasco limita i danni e aggiunge dieci punti ai 116 che aveva, portandosi a 126, a quarantanove lunghezze da Verstappen. In sesta posizione un solido Ocon, seguito dalle altrettanto solide Alfa Romeo di Bottas e Zhou, quest’ultimo apparso in netto miglioramento rispetto alle prime sette gare; il problema (l’ennesimo) di affidabilità di Baku gli aveva impedito di lottare per un posto nei dieci, ma a Montréal la sua prestazione è stata premiata con quattro punti. Conclude nono, sicuramente meno soddisfatto del cinese, Fernando Alonso: una gara complessa per il bi-campione del mondo: dopo essere partito dalla prima fila (non succedeva dal Gran Premio di Germania di dieci anni fa), non solo non è stato assistito da una strategia ottimale, ma dei problemi all’ERS (Energy Recovery System) hanno reso ancor più difficili i settanta giri dell’asturiano. Per concludere in bellezza, una penalizzazione di cinque secondi, (e un punto sulla Superlicenza) che lo hanno retrocesso dalla settima alla nona posizione, a vantaggio, come è stato detto in precedenza, delle due Alfa Romeo. L’ultimo, meritato, punto va al pilota di casa, Lance Stroll, che conclude per la terza volta (su quattro) nei punti il “suo” Gran Premio.
Fuori dai dieci le due McLaren di Daniel Ricciardo (undicesimo) e Lando Norris (quindicesimo): la vettura inglese non è stata all’altezza dei punti, e i problemi in fase di pit stop non hanno fatto altro che peggiorare la situazione. Chiude dodicesimo Sebastian Vettel: il tedesco ha tentato una strategia particolare, che alla fine non ha pagato. La crescita dell’Aston Martin, tuttavia, è evidente e costante; per raccogliere qualche soddisfazione in più manca un po’di concretezza, ma la strada intrapresa sembra quella giusta. Dietro Vettel, in tredicesima posizione, un sempre positivo Alexander Albon, che precede l’AlphaTauri di Pierre Gasly: fare più di ciò che sta facendo il thailandese con la tanto veloce sui rettilinei, quanto lenta nelle curve, Williams, è davvero difficile. Sedicesimo Latifi, sicuramente soddisfatto di aver finalmente disputato il Gran Premio di casa, ma con prestazioni che si confermano distanti da quelle del suo compagno. Tutt’altro che giulivi, invece, i piloti della Haas: Kevin Magnussen è stato costretto dai commissari a rientrare ai box dopo aver danneggiato l’ala anteriore in un contatto, avvenuto nelle primissime battute della corsa, con Hamilton. Da quel momento, la gara ha avuto poco da raccontare. Mick Schumacher, invece, aveva le carte in regola per conquistare i suoi primi punti iridati, ma un problema occorso alla Power Unit ha rimandato ulteriormente l’appuntamento. Weekend incoraggiante, comunque, per il pilota tedesco, cosa che non si può dire di Sergio Pérez: dopo una qualifica molto deludente, il messicano ha dovuto parcheggiare la sua Red Bull per un problema di affidabilità: detto ciò, l’ex pilota della Sauber non è mai apparso al livello di Verstappen.
Ed è tutto, prossimo appuntamento in Inghilterra, sul circuito di Silverstone, dal primo al tre di luglio. Grazie per aver letto l’articolo, spero possa essere stato di vostro gradimento.
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