Juri Vips paga a carissimo prezzo la sua uscita infelice su Twitch: la Red Bull, dopo le investigazioni fatte sulle parola razziste usate dal pilota estone, ha deciso di licenziarlo con effetto immediato come test driver e pilota di riserva. Egli era stato sospeso pochi giorni fa dopo che aveva usato la parola “ne**o” mentre giocava online ad uno sparatutto. Inoltre, Vips si è anche rifiutato successivamente di indossare un capellino rosa offerto dal suo compagno di academy Liam Lawson perché era “da gay”.
Una notizia che va di pari passo insieme alla bufera su Nelson Piquet a tema razzismo, con il tre volte campione del mondo brasiliano che ha usato (lo scorso novembre) la parola “neg***to” nei confronti di Lewis Hamilton, causando forti prese di posizione da parte della F1 stessa e della maggior parte dei suoi piloti e team (inclusi Ferrari e Leclerc) a difesa del britannico della Mercedes. Non è la prima volta che Nelsinho finisce in polemica, con diverse uscite infelici sul suo connazionale Ayrton Senna, con l’ultima nel 2017 in cui alla domanda sul chi era meglio tra i due ha detto “io sono ancora vivo”.
Curioso che la Red Bull, nonostante il comunicato su Vips termina con un “la squadra non perdona alcuna forma di razzismo”, non sia intervenuta direttamente sul caso Piquet. Ciò potrebbe avere a che fare con la relazione sentimentale tra Max Verstappen e Kelly Piquet, figlia di Nelson, che ha recentemente difeso le parole usate dallo zio in uno post online. Insomma, una situazione molto intricata mentre il circus della Formula 1 si prepara al week-end di gara con il GP Gran Bretagna a Silverstone (ANTEPRIMA).
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