Dopo un 2020 in netta crescita rispetto alle annate precedenti per KTM le ultime due stagioni non sono state affatto all’altezza delle aspettative. La tendenza sembrava essersi invertita nelle prime due gare stagionali, con Brad Binder 2° in Qatar in scia ad Enea Bastianini e Miguel Oliveira che aveva conquistato uno splendido successo sotto il diluvio di Mandalika. Dopo questi due exploit i due alfieri della casa austriaca sono finiti ad annaspare a metà gruppo e non sono più stati in grado di competere per le posizioni di prestigio. E la sensazione è che in KTM siano decisamente messi meglio a piloti rispetto alla moto.
Binder ed Oliveira: talenti sprecati?
Compagni di squadra sin dalle classi minori, Brad Binder e Miguel Oliveira sono sicuramente tra i piloti di maggior talento in classe regina ma, a causa del calo di competitività della casa austriaca, non riescono ad esprimersi al meglio. Fra i due finora quello che ha fatto meglio è il sudafricano, attualmente 6° in classifica iridata con 93 punti, 22 in più del compagno di squadra, che però ha al suo attivo una vittoria in questo primo scorcio di stagione. La sensazione è che Oliveira sia dotato di maggior talento naturale rispetto a Binder, che però è più abile a sopperire alle carenze del mezzo. Se si guardano tutte le gare stagionali si nota che, fatta eccezione per Mandalika e Portimao, Brad è sempre andato meglio di Miguel, non di molto, ma pur sempre davanti. Altrettanto vero è che, nelle occasioni in cui KTM può lottare per le posizioni di rilievo, Oliveira vola e Binder è più indietro: lo dimostra per esempio il trittico Mugello/Barcellona/Sachsenring dello scorso anno, oppure il sopracitato successo di Mandalika. Anche in Moto3 e Moto2, a parità di moto, il portoghese era sempre andato meglio del sudafricano. In ogni caso si tratta di due potenziali top rider che sarebbe interessante vedere in un team più competitivo: l’anno prossimo Binder continuerà la sua lunga esperienza con KTM e verrà affiancato dell’australiano Jack Miller, mentre Oliveira sembra diretto verso il team satellite Aprilia, con la speranza di poter tornare a lottare ad altissimi livelli.
Fernández e Gardner: un esordio da incubo
Dominatori della scorsa stagione di Moto2, in cui si erano giocati il titolo fino a Valencia, Remy Gardner e Raúl Fernández hanno dovuto fare i conti con una moto, la KTM Tech3, non esattamente all’altezza delle rivali. Per Gardner, fresco campione del mondo della classe di mezzo, il miglior risultato è stato un undicesimo posto a Barcellona, mentre Fernández, condizionato anche da un infortunio che lo ha costretto a saltare gli appuntamenti di Portimao e Jérez, non è andato oltre il 12° posto del Sachsenring. Nonostante abbia perso lo scorso anno il confronto interno con il collega australiano, Fernández è senza ombra di dubbio uno dei talenti più cristallini della sua generazione ed è un peccato che debba navigare nelle retrovie, al pari del compagno di squadra. Al momento nè l’iberico nè il figlio d’arte sono sicuri di un posto in classe regina il prossimo anno, con il primo dato per futuro pilota del team RNF Aprilia insieme al compagno di marca Oliveira ed il secondo che sta valutando varie opzioni, tra cui una sella in Superbike. Insomma, per KTM Tech3 la situazione non sembra affatto essere rosea…e i piloti scappano.
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