GP Singapore, la FIA allenta la TD39 rivedendo la metrica AOM

Le Federazione rivede la direttiva tecnica anti-porpoising: non verranno registrati valori sopra i 7G causa le varie asperità del tracciato

Il termine “porpoising” torna di moda alla vigilia del weekend del GP Singapore (Anteprima). Secondo quanto riportato dai media la FIA, tramite una nota scritta da Nicholas Tombazis e inviata tutte le scuderie, ha modificato la normativa TD39 a partire da questo fine settimana, intervenendo nello specifico sulla metrica AOM con la quale vengono misurate le oscillazioni delle auto. La direttiva tecnica in questione era stata introdotta dal GP Canada dopo i lamenti dei piloti per i saltellamenti dovuti proprio al fenomeno generato dall’effetto suolo. Tuttavia, per via di parametri iniziali troppo severi e dopo tante discussioni tra gli organi F1 e le squadre, quest’ultima è entrata in vigore solo dopo la pausa estiva dal GP Belgio.

Nonostante ciò, la Federazione teme gli appuntamenti che verranno da Marina Bay in avanti: la paura è che le deformazioni dell’asfalto su piste come quelle del GP Singapore o, ad esempio, di Austin, possano alterare e non poco il rilevamento dei dati. Per questo motivo la FIA ha deciso di intervenire sulla TD39: essa non terrà più conto dei picchi di rivelazione che vanno oltre i 7G, proprio per via delle possibili distorsioni dati non più dal fenomeno del porpoising, ma dalle sconnessioni e gli sobbalzi dei circuiti su cui il circus correrà da qui in avanti. Rimangono al momento invariate le normative previste per il 2023 come l’altezza del fondo minima di 15mm.

Immagine in evidenza: © Scuderia Ferrari Media Center

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