DIREZIONE GARA Voto 0 Dispiace dover inserire in testa alle pagelle una tirata d’orecchie all’organo che dovrebbe garantire lo svolgimento regolare e in sicurezza di ogni gara, tuttavia quanto visto a Suzuka rappresenta il punto più basso di una stagione ricca di contraddizioni nello stanzino dei commissari. Partiamo dall’aspetto più importante, quello della sicurezza. Già a Monza avevamo fortemente criticato la scelta di mandare in pista la gru per recuperare la macchina di Ricciardo mentre le altre auto erano in pista, seppure dietro la Safety Car e in condizioni di visibilità perfette. Come possiamo ormai vedere tutti tramite la “helmet cam”, i piloti hanno una visibilità estremamente ridotta dal proprio abitacolo e infatti a Monza De Vries, procedendo a zig-zag per scaldare le gomme si è improvvisamente trovato il mezzo pesante pochi metri davanti a lui. Nonostante già in quell’occasione ci siano state polemiche, i commissari hanno incredibilmente ripetuto l’errore con mille aggravanti in più. Dopo l’incidente di Sainz e lo stop in pista di Albon, sono state mandate in pista ben due gru mentre i piloti non erano ancora compatti dietro la Safety Car. Il tutto in condizioni di visibilità e di aderenza dell’asfalto assolutamente scarse per via della pioggia, il tutto nella stessa pista e nelle stesse condizioni in cui nel 2014 ha trovato la morte il compianto Jules Bianchi. Bene ha fatto Gasly a farsi sentire con i giornalisti e, crediamo, anche in Direzione Gara; è ormai palese che i piloti non si sentono protetti dai commissari e se la FIA non deciderà di scendere dal piedistallo su cui è salita la situazione, anche per via delle tensioni con Liberty Media, rischia di diventare esplosiva. Per quanto riguarda il capitolo sportivo, viene da chiedersi perché per punire Perez ci siano volute ben 3 ore nonostante l’infrazione fosse assolutamente palese e reiterata (tra l’altro con una sanzione pensata ad hoc per consentirgli di mantenere la vittoria) mentre per punire Leclerc siano bastati 30 secondi senza neanche convocare il pilota per consentirgli di difendersi. La penalità poteva starci ma il metodo è assolutamente sbagliato e alimenta visioni complottiste che avvelenano il bellissimo clima che si è creato negli ultimi anni intorno alla Formula 1. A quattro gare dalla fine della stagione possiamo dire tranquillamente che il problema non era Michael Masi e che la gestione a due capi di quest’anno è stata assolutamente un fallimento.
GRAN PREMIO DEL GIAPPONE Voto 7.5 Un Gran Premio a Suzuka sul bagnato è sempre bello, se non altro per le insidie e la difficoltà della pista. Quest’anno abbiamo visto una gara sprint di 40 minuti in cui Verstappen ha fatto il vuoto e gli altri lottavano con il degrado gomme oltre che con gli avversari. Seppur senza sorpassi è stato molto bello il duello fra Ocon e Hamilton così come quello fra Leclerc e Perez. Peccato che la regia si sia persa la volata finale fra Vettel e Alonso per la P6, con il tedesco che ha salutato la “sua” Suzuka nel migliore dei modi.
MAX VERSTAPPEN Voto 10 Abbiamo finito gli aggettivi per descriverlo. Al di là delle polemiche su budget cap, direzione gara ecc. quest’anno Max ha semplicemente distrutto gli avversari e la staccata di curva 1 su Leclerc dimostra come non ci siano dubbi sul fatto che questo titolo sia andato al pilota (al momento) più forte. Dimostra già dalle qualifiche che voleva il titolo qui a Suzuka prendendosi la pole per un niente su Leclerc e Sainz. Nella gara “sprint” parte cauto e dopo aver montato le gomme intermedie fa il vuoto dietro di sé andando a prendersi un’altra vittoria che lo pone al fianco di Fernando Alonso nelle statistiche della F1. Scopre di aver vinto il titolo durante le interviste e certe scene fanno male alla sua immagine prima che a quella della Formula 1, un campione del suo calibro non ha bisogno di certi aiutini a favore di sponsor.
SERGIO PEREZ Voto 7.5 In qualifica non tiene il passo dei primi tre, in gara la pioggia lo aiuta a rientrare in lotta almeno per il 2° posto. D’altronde Sainz si è auto-eliminato alla prima partenza (anche se Checo lo aveva bruciato allo start) e nella seconda parte di gara, grazie a un degrado gomme nettamente inferiore rispetto a quello di Leclerc, il messicano riesce a rientrare facilmente negli scarichi della Ferrari senza però portare un attacco. La posizione se la prende grazie alla penalità inflitta al monegasco ma soprattutto grazie alla necessità di incoronare Max Campione a casa della Honda.
CHARLES LECLERC Voto 8 In qualifica sfiora una pole che gli avrebbe reso, col senno di poi, la gara molto più semplice perché parte bene, affianca Verstappen ma la traiettoria interna sul bagnato non è la migliore e così Max allunga la staccata e si riprende la leadership della corsa. Quando la gara riparte Charles si mostra molto in palla con le gomme full-wet ma è sfortunato nel passaggio alle intermedie e i sogni di gloria finiscono qui. Innanzitutto perché, costretto ad aspettare il passaggio di Perez per ripartire dalla piazzola, perde secondi preziosi che lo fanno rientrare dietro a Zhou ancora con gomme da bagnato estremo. Proprio per superare il pilota cinese e per recuperare il terreno perso da Max, il monegasco spinge troppo nei primi giri e si ritrova con le gomme finite dopo poche tornate. Inizia così una sofferenza fino al traguardo, nonostante ciò Charles rintuzza gli attacchi di Perez fino all’ultima chicane quando arriva lungo e viene penalizzato di 5 secondi perdendo così la seconda piazza.
ESTEBAN OCON Voto 8.5 Veloce sia in qualifica sull’asciutto che in gara sul bagnato, dove si rende protagonista di uno splendido duello con Lewis Hamilton in cui era estremamente facile commettere un errore e in cui invece è stato perfetto, sfruttando al meglio la velocità di punta della sua Alpine. Ottiene il miglior risultato stagionale e permette alla squadra francese di riscattare la debacle di Singapore, tornando davanti a McLaren in Classifica Costruttori.
LEWIS HAMILTON Voto 7.5 La Mercedes aveva puntato tutto su un assetto da bagnato e, visto il meteo, la scelta era giusta. Si giustificano così le difficoltò patite in qualifica con Lewis che riesce comunque a ottenere la terza fila. In gara tutti si aspettavano una Mercedes quantomeno da podio e il passo effettivamente c’era, peccato che con una macchina così carica superare era davvero impossibile, come dimostra la gara del sette volte Campione del Mondo. Lui le ha provate tutte ma alla fine si è dovuto accontentare del 5° posto.
SEBASTIAN VETTEL Voto 9 Semplicemente strabiliante in qualifica, dove porta una Aston Martin in difficoltà cronica sul giro secco alla Q3, altrettanto in gara dove ha l’intuizione di montare per primo le gomme intermedie e risale così una classifica nella quale era precipitato all’ultimo posto per una partenza forse troppo ottimistica. Il duello finale con Alonso è semplicemente poesia su ruote, l’occhio della tigre con cui vince la volata sul rivale storico è il segno che il sacro fuoco della competizione in lui brucia ancora.
FERNANDO ALONSO Voto 7.5 Vista la competitività della Alpine, in qualifica poteva fare meglio della 7° posizione; in gara invece viene penalizzato da una strategia incomprensibile. Passi l’azzardo iniziale di provare a star fuori con gomme full-wet ma la seconda sosta per gomme intermedie nuove quando mancavano una decina di minuti alla fine della corsa è stata letteralmente un suicidio a cui Nando è riuscito a mettere una pezza concludendo ugualmente in 7° posizione e soffiando quasi la sesta a Vettel.
GEORGE RUSSELL Voto 7 Opaco in qualifica, in gara aveva un gran passo e avrebbe potuto ottenere molto di più dell’8° posizione finale ma si ritrova a lungo nel traffico e nel finale ha finito le gomme. Mezzo voto in più per essere stato l’autore di ben tre sorpassi in una corsa avara sotto questo punto di vista.
NICHOLAS LATIFI Voto 8 Ci regala un ultimo (probabilmente) lampo prima di lasciare la Formula 1 a fine stagione. Il canadese, diventato un meme dopo essersi perso per strada durante le prove libere, quando vede la pioggia riesce sempre a fare grandi gare. Come Vettel si gioca il jolly delle intermedie e la sua scelta paga poiché la fa rientrare in zona punti, nel finale bravo a difendersi da Norris.
LANDO NORRIS Voto 6 Dopo la scorpacciata di punti di Singapore Lando e la McLaren tornano brutalmente alla realtà a Suzuka. Su una pista estremamente tecnica la vettura di Woking soffre sia sull’asciutto che sul bagnato e Lando non può far altro che accontentarsi di un misero punticino.
DANIEL RICCIARDO Voto 6 Stesso giudizio che per Norris, stavolta come prestazioni è lì ma è proprio la McLaren a non andare a Suzuka.
LANCE STROLL Voto 7 Disastroso in qualifica, meriterebbe però la lode per la partenza della domenica in cui dall’ultima fila risale fino ai piedi della zona punti in condizioni di visibilità pari a zero. Dopo la ripartenza rimane imbottigliato nel traffico di centro gruppo e può fare ben poco per risalire in zona punti.
YUKI TSUNODA Voto 5.5 Non un gran weekend davanti ai tifosi di casa, anonimo sia in qualifica che in gara sul bagnato.
KEVIN MAGNUSSEN Voto 6 Anche per lui qualifica terribile ma in gara ci regala bei sorpassi in una curva quasi impossibile come Degner quindi si guadagna la sufficienza.
VALLTERI BOTTAS Voto 5.5 Non male in qualifica, in gara si perde nella nube d’acqua del centro gruppo.
GUANYU ZHOU Voto 5 Una comparsa sia in qualifica che in gara anche se il problema è da imputare più al calo di Alfa Romeo nelle ultime gare.
MICK SCHUMACHER Voto 6.5 Dopo l’errore delle prove libere (grave sì perché nel giro di rientro ma le condizioni della pista erano al limite) si riprende con una qualifica e una gara corse con il coltello fra i denti. In gara si toglie addirittura lo sfizio di guidare un Gran Premio per una manciata di metri prima di essere fagocitato da Verstappen, prova l’azzardo della vita restando in pista con gomme Full Wet. Poi la squadra forse se lo dimentica e quando rientra per mettere le intermedie è troppo tardi e la sua gara è ormai compromessa.
PIERRE GASLY Voto 5 Weekend da dimenticare, anche per la paura e la rabbia provate con quei due trattori in pista.
ALEXANDER ALBON Voto SV Neanche il tempo di cominciare che la sua Williams lo lascia a piedi, peccato perché vista la gara di Latifi anche lui si sarebbe potuto divertire.
CARLOS SAINZ Voto SV Velocissimo sul giro secco, la sua gara finisce dopo poche curve per un acquaplaning su cui ha poco da rimproverarsi.
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