Marcus Ericsson apre al meglio il 2023 della INDYCAR trionfando nel GP di St. Petersburg e siglando la quarta vittoria della carriera. Lo svedese, partito quarto, ha avuto la meglio su Pato O’Ward, frustrato e deluso per aver perso la prima posizione a tre giri dalla fine per via di un vuoto di potenza sulla sua Arrow McLaren Chevrolet #5. Il messicano aveva colto il comando della corsa dopo l’incidente tra Scott McLaughlin e Romain Grosjean, entrambi a muro in curva quattro al giro 72 dopo che il francese tentava l’attacco al neozelandese del Team Penske, leader della corsa dopo il secondo ed ultimo pit stop. Se McLaughlin ha comunque chiuso la gara portando l’auto al traguardo al tredicesimo posto, lo stesso non si può dire per Grosjean, costretto al ritiro.
O’Ward si è così trovato le porte spalancate ma, come anticipato nel primo paragrafo, la gloria è durata sino a tre giri dalla bandiera a scacchi, quando la McLaren ha ceduto il passo alla numero #8 di Chip Ganassi Racing guidata dall’ultimo vincitore della 500 Miglia di Indianapolis. Mentre Ericsson si è involato verso il successo, O’Ward è riuscito a difendersi egregiamente dall’offensiva di Scott Dixon, terzo sul traguardo. Il sei volte campione INDYCAR è stato per certi versi protagonista nella carambola del primo giro: in partenza, infatti, Dixon si è toccato con Rosenqvist in curva due e lo svedese, rallentando per una danno alla ruota posteriore destra, ha costretto tutto il gruppo a decelerare. Pochi secondi dopo Ferrucci ha tamponato Castroneves, fermatosi in mezzo alla pista e preso in pieno da Devlin DeFrancesco, a sua volta colpito ad altissima velocità da Benjamin Pedersen. Quest’ultimo impatto ha comportato il decollo di DeFrancesco, sfortunato protagonista di un volo verticale davvero pericoloso. Nel “big one” sono stati coinvolti anche Sting Ray Robb e Simon Pagenaud, impossibilitati nell’evitare le monoposto rimaste ferme in piena traiettoria. Esposta la bandiera rossa, la direzione gara ha fermato la corsa, ripartita circa trenta minuti dopo.
Ma i colpi di scena non sono finiti qui perché nella ripartenza del quarantaduesimo giro (dopo la caution provocata da Daly, fermo dopo il contatto con Kirkwood) Rinus VeeKay ha impattato contro il muro di gomme in curva quattro, venendo seguito a ruota da Jack Harvey e Kyle Kirkwood. Proprio Kirkwood ha preso il volo salendo sulla Dallara di Harvey, scavalcandola letteralmente. La grande sicurezza delle Dallara IR-18 ha fatto sì che nessun pilota riportasse infortuni: Castroneves ha riportato giusto dei dolori al ginocchio destro dopo l’incidente del primo giro mentre Harvey si è sottoposto ad una visita nell’ospedale più vicino, confermando di sentirsi bene dopo aver percepito dei dolori ad entrambe le braccia.
A cambiare le sorti della gara prima dell’incidente tra McLaughlin e Grosjean è stata la neutralizzazione dovuta al contatto tra Will Power e Colton Herta, in lotta per il settimo posto. Power ha tentato di mantenere la posizione in curva otto, tenendo saldamente l’interno ed appoggiandosi su Herta, spinto contro le gomme di protezione e costretto al ritiro. Il campione in carica è stato ritenuto responsabile dell’incidente, venendo spostato in fondo al gruppo prima della ripartenza.
Dopodiché, la gara si è prevalentemente incentrata sul confronto tra Scott McLaughlin e Romain Grosjean per la vittoria, un duello risolto con il già citato episodio del 72° passaggio. La beffa finale di O’Ward si è successivamente aggiunta ai numerosi colpi di scena del primo GP stagionale, vinto da Marcus Ericsson dopo più di due ore di gara. Lo svedese, dunque, si conferma puntuale nell’approfittare di scenari caotici, proprio come successo a Detroit e Nashville nel 2021, dimostrandosi abile nel trovarsi al posto giusto nel momento giusto. Alle spalle di O’Ward e Dixon, saliti sul podio, si sono classificati Alexander Rossi, alla prima con Arrow McLaren, e Callum Ilott, davvero bravissimo nell’ottimizzare il pacchetto Juncos Hollinger Racing. Il giovane britannico ha rimontato insieme a Rahal dal fondo della griglia e i due hanno chiuso il GP al quinto e sesto posto. Settima posizione per Will Power, arrivato sul traguardo dinanzi ad Alex Palou, Christian Lundgaard e David Malukas. Quest’ultimo ha terminato la corsa appena davanti all’esordiente Marcus Armstrong, che ha riportato una foratura al giro 10 per una toccata da parte di David Malukas, penalizzato con un drive through. Infine, conclusione molto amara per Josef Newgarden, fermo ai box a pochi passaggi dalla bandiera a scacchi per un problema al motore Chevrolet, avaria che ha privato il due volte campione dei 22 punti assegnati al nono classificato.
INDYCAR | RISULTATI GP ST. PETERSBURG 2023
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