La gara di F3 inizia nel segno di Paul Aron e del circuito si SPA ancora umido dopo la pioggia caduta prima dell’alba e freddo per via dell’orario di gara.
L’estone, forte di aver la propria monoposto equipaggiata con pneumatici rain ha conquistato la testa della corsa nel giro di qualche curva, recuperando ben 10 posizioni.
Situazione completamente opposta per Martì che, partendo dalla pole, ma con gomme slick, nel giro di 2 giri si è ritrovato in tredicesima posizione.
Nonostante un gruppo ‘agitato’ e parecchio movimentato grazie ai piloti con pneumatici rain, la gara è stata senza intoppi fino al quinto giro, quando Goethe ha perso il controllo della sua monoposto all’uscita dell’Eau Rouge ed è finito pesantemente contro le barriere. Il pilota danese è uscito illeso dalla propria auto, ma l’impatto è stato notevole.
Proprio questa safety car ha permesso a diversi piloti di effettuare il pit stop per passare su pneumatici slick, mettendoli in condizione di sfruttare meglio di altri il miglioramento delle condizioni della pista.
Uscita dai box con gomme slick, e insabbiamento per Faria, con il brasiliano della Charouz che, appena uscito dal box con pneumatici da asciutto, ha messo due ruote sul bagnato e ha perso il controllo della sua monoposto.
Safety car che dura 3 giri, giusto il tempo di ripulire le barriere esterne dell’Eau Rouge e rimuovere la monoposto di Faria, e il gruppo riparte con qualche difficoltà per i piloti con gomme slick. La maggior performance della gomma rain, permette ai piloti equipaggiati con i pneumatici scanalati di aprire un gap di oltre 9 secondi tra i due gruppi bel giro della ripartenza. Proprio i piloti con gomme rain, nonostante siano più lenti nel primo e terzo settore, vanno più forte di ben 8 secondi nel settore centrale.
Il crossover tra le coperture arriva al giro 12, quando tra i due gruppi il gap è di oltre 17 secondi. Per i piloti con le slick, solo tre giri per chiudere il gap con il piloti equipaggiati con gomme rain, e tentare di andare a vincere. La totale assenza di battaglie nel gruppo di testa, impone agli inseguitori di aumentare il ritmo prendendosi anche diversi rischi, per cercare di chiudere il gap, e all’inizio del quattordicesimo giro, il gap tra i due gruppi è di 11 secondi, ma va detto che anche il gruppo di testa è abbastanza sgranato.
Nonostante i tentativi di ricucire lo strappo, però, i piloti che hanno tenuto le coperture rain sono riusciti a capitalizzare al massimo
Barnard, Mansell, che partiva ventitreesimo, Bedrin, Garcia, Collet, Montoya, Sophia Florsch (al suo miglior risultato in categoria), Paul Aron, che è un pò sparito dopo il cambio di coperture, Marti e Colapinto.
Subito fuori dalla top ten Gabriel Bortoleto, vero showman del gruppo con slick dopo la ripartenza.
A risultare decisivo per questa gara, è stato il tempo di asciugatura del settore centrale, quello guidato, dove i piloti con gomma rain sono stati competitivi fino all’ultimo nonostante un notevole miglioramento delle performances dei pneumatici con gomme slick del primo e terzo settore. Bravi comunque i ragazzi a evitare che questa diventasse una gara ad eliminazione, viste le condizioni così complesse.
Bortoleto non riesce a chiudere i giochi per i titolo in Belgio. Per lui sarà decisivo il Gran Premio di Monza, dove potrà mettere la parola ‘fine’ alla rincorsa al titolo di Campione della F3.
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