Álex Palou vince il Gran Premio di Portland e si laurea per la seconda volta in carriera campione NTT INDYCAR Series. Gara perfetta per il catalano classe 1997, partito 5° e subito salito al 3° posto (sufficiente per diventare campione) nelle prime due curve. Gestendo al meglio una strategia Palou ha poi artigliato il comando della corsa, mantenuto anche quando a metà gara il rivale Scott Dixon sembrava prendere il sopravvento.
Nonostante l’assenza di Barry Wanser, stratega di fiducia di sostituto da Mike O’Gara (ex-Ericsson ora operativo nella divisione Endurance di Ganassi) per problemi di salute, Palou ha ridotto gli effetti negativi del degrado delle gomme morbide, conducendo la gara fino al traguardo e mettendo le mani sulla Astor Challenge Cup.
Il numero 10 di Ganassi è fuggito anche a Felix Rosenqvist dopo la caution provocata al giro 85 da Agustín Canapino, finito fuori pista in curva 10. Approfittando della neutralizzazione Rosenqvist si è fermato ai box per montare le morbide, superando uno Scott Dixon visibilmente frustrato nei confronti della tempistica scelta dalla direzione gara per mandare in pista la Pace Car.
Ripartita la corsa, le posizioni non sono cambiate: Palou ha vinto la quinta gara della stagione, nona della carriera, conquistando il titolo con una gara d’anticipo (non accadeva dal 2007 con Bourdais nella Champ Car). Quarta posizione per Patricio O’Ward, seguito da un Josef Newgarden in rimonta dal 12° posto “ottenuto” in qualifica. Sesto Rinus VeeKay, al miglior risultato dell’anno, poi Marcus Ericsson, David Malukas e Scott McLaughlin.
Quest’ultimo è partito in prima fila alle spalle del poleman Graham Rahal (12°), ma la strategia di accorciare il primo stint non ha pagato, con entrambi finiti nel traffico e impossibilitati nel recupero anche dopo la caution del giro 85.
Buona progressione, invece, per Kyle Kirkwood, 10° sotto la bandiera a scacchi dopo aver scontato tre penalità (obbligo di ridare la posizione) per contatti e infrazioni in regime di caution. Male, invece, Colton Herta e Romain Grosjean: il primo ha dovuto scontare un drive-through per aver violato il limite di velocità ai box, finendo poi in testacoda a 3 giri dalla fine mentre e chiudendo 13°. È durata poco la gara di Grosjean, costretto al ritiro a causa di un contatto con Callum Ilott nel corso del primo giro.
Un disastro la corsa di Will Power, fuori pista dopo pochi km nel tentativo di difendersi da VeeKay. Provocando la prima caution, Power non è pero riuscito a non perdere il giro dal leader, correndo tutta la gara da doppiato.
Ottimo, infine, il debutto di Juri Vips, tornato a gareggiare dopo esser stato allontanato dalla famiglia Red Bull per l’uso di parole razziste in live su twitch. Al debutto in IndyCar con il team Rahal, l’estone ha portato a casa un solido 18° posto.
Tra pochi giorni la IndyCar Series sarà a Laguna Seca per il GP of Monterey, il 17° ed ultimo round del 2023.
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