Dopo qualche tempo (mi corre scusare il mio ritardo) i frutti sono maturi, anche fin troppo, per giudicare i team – le squadre – che se la sono vista in pista, e senza esclusione di colpi, per un anno intero. Vi rinfresco la memoria: così come per i piloti, anche questa sezione delle pagelle verrà suddivisa in due parti, la prima sarà destinata alla seconda metà della classifica costruttori (6°-10° posto), mentre la seconda vedrà sottolineate le performance dei primi cinque concorrenti. La valutazione comprenderà gli aspetti imputabili alle sole scuderie e le aspettative di ciascuna delle stesse ai nastri di partenza.
MoneyGram Haas F1 Team – 10° in classifica con dodici punti ottenuti.
La scuderia statunitense non si può definire soddisfatta del suo 2023. Al di là del numero di punti ottenuti, ciò che preoccupa è la confusione – se latente o apparente questo non lo so – sul tema aggiornamenti: pochi e soprattutto non all’altezza della concorrenza, ma ciò che fa specie è come all’ultimo Gran Premio della stagione le due VF-23 adottassero specifiche aerodinamiche differenti, segno di quella confusione che menzionavo in precedenza. Non benissimo. Certamente il rendimento tra qualifica (discreto) e gara (pessimo) è una delle certezze (in negativo) che il gruppo di Simone Resta deve evitare di far rendere, ancora per una volta, il leitmotiv del campionato del team di Gene Haas. Voto: 5.
Alfa Romeo F1 Team Stake – 9° in classifica con sedici punti ottenuti.
Il discorso fatto sul team a stelle e strisce non differisce più di tanto da quello che faccio su quello elvetico. I pacchetti di aggiornamenti messi a punto dal gruppo del direttore tecnico Jan Monchaux non hanno soddisfatto le aspettative, le quali indicavano il settimo posto come il target da centrare prima, e l’ottavo (verso il finire di stagione) poi. Nono posto finale e un campionato che può definirsi incolore senza il timore di dover essere smentiti, senza acuti da evidenziare (eccezion fatta per la qualifica del Gran Premio di Ungheria). Voto: 5.
Scuderia AlphaTauri – 8° in classifica con venticinque punti ottenuti.
Nel continuare a usare termini musicali, il crescendo rossiniano del costruttore faentino è degno di nota. Numerosissimi (ed efficaci) gli update introdotti massicciamente nel corso di tutta la stagione, ultimo quello che è stato visto negli Emirati Arabi Uniti con sguardo al 2024. Dal Gran Premio di Singapore le cose sono andate meglio grazie all’adottamento della sospensione posteriore Red Bull (e dall’anno prossimo la sinergia con il team campione del mondo sarà ancora più marcata), e in termini di ritmo gara, questo è stato in numerose occasioni all’altezza con l’Alpine, e superiore ai diretti concorrenti con cui la squadra italiana si è dovuta fronteggiare nella prima metà, se non tre quarti, di campionato. Quattro piloti, tante montagne russe e un nuovo inizio nel segno del toro. Voto: 6.
Williams Racing – 7° in classifica con ventotto punti ottenuti.
Gli ultimi anni del glorioso costruttore britannico non sono stati semplici, specialmente l’ultimo lustro, e il risultato conseguito nell’annata da qualche settimana conclusasi non può certo essere il punto di arrivo di un gruppo di lavoro determinato e pronto a scalare i ranghi della massima categoria automobilistica. Si può definire invece come il punto di partenza, anche se la strada intrapresa sarà molto accidentata: i limiti della FW45 non potranno sparire con la FW46, e a Grove dovranno contare su quell’Alex Albon che in questo campionato si è rivelato una vera salvezza, e sulla crescita del confermato Logan Sargeant. Ci sarà però un Pat Fry in più, e questo è (potrebbe essere) già un passo avanti. Voto: 7.
BWT Alpine F1 Team – 6° in classifica con 120 punti ottenuti.
Nella terra di mezzo. Una voragine sia se si guarda davanti che dietro. L’obiettivo iniziale era rappresentato dal mantenimento del quarto posto, e sotto questo aspetto – che è poi quello che conta alla fine della fiera – il bersaglio è stato mancato alla grandissima. Troppo poco per un costruttore ufficiale. La squadra francese è alla ricerca di un’oasi nel deserto, ma a quanto pare si dovrà camminare ancora a lungo, alla ricerca di quel paradiso in terra che non è destinato ad apparire all’improvviso. Voto: 5.5.
A presto con la seconda parte delle pagelle, sperando che questa prima sia stata di vostro gradimento.
P.S. Buone (continuate) feste!
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