F3 | Sprint Race: in Bahrain è Lindblad show, Fornaroli sul podio

E che gara che è stata, la Sprint di F3, combattuta fino all’ultimo metro, se escludiamo il primo posto, dopo che Arvid Lindblad, rookie del team Prema, partito quarto, si è sbararazzato di tutti gli avversari con doppi sorpassi e un’audacia apprezzabile anche da chi non lo aveva mai visto gareggiare. Più di cinque secondi il distacco che ha inflitto al secondo classificato, l’altro rookie Laurens van Hoepen (autore del giro veloce che assegna un punto se concludi nei primi dieci), superato dal britannico a sei giri dal termine, sintomo di una superiorità – anche sul lato gestione gomme – apparsa netta.

Una categoria rinfrescata, rinvigorita da una nuova generazione che sta entrando prepotentemente nel motorsport che inizia a contare davvero, quello in cui avverti che forse ce la stai facendo, ma sei consapevole che ci vorranno tanti risultati e un pizzico di buona sorte – essere nel cosiddetto posto giusto nel momento giusto – per aspirare a quello che tutti aspirano.

La gara, come detto, è stata ricca di azione, tanto è vero che si è fatta fatica a segnare tutti gli eventi da menzionare. Terzo, per soli trentasei millesimi di secondo, Leonardo Fornaroli, alla sua seconda stagione nella categoria ritenuto già esperto, e oggi l’ha dimostrato, risalendo con la testa il gruppo dalla settima posizione di partenza, senza strafare, cosa che ha invece fatto Tsolov, partito dalla prima fila. Il bulgaro aveva superato il pole sitter (nonché compagno di squadra nel team ART) van Hoepen prima di ingarellarsi con lo stesso – che si è fatto, educatamente, sentire alla radio – in una serie di battaglie che lo hanno visto combattere con il coltello tra i denti, prima di soccombere nei confronti dello stesso van Hoepen, da Lindblad e da Fornaroli concludendo quarto la sua Sprint.

In quinta posizione un altro rookie, tedesco, che come idolo ha Sebastian Vettel, come Lindblad membro del Red Bull Junior Team, Tim Tramnitz, autore di una corsa estremamente matura, davanti a un Max Esterson che, nonostane partisse terzo, può essere soddisfatto della sua prestazione. Esterson che ha preceduto di un’inezia (quattro millesimi) Gabriele Minì. Il palermitano era finito fuori dai dieci nei primissimi giri, ma è riuscito a scalare la classifica e a portare i primi punticini a una stagione che deve avere come ambizione quella del titolo.

Ottavo Mari Boya, al quale manca forse un po’ di continuità, ma non di certo la velocità. Lo spagnolo della spagnola Campos ha preceduto il suo compagno Oliver Goethe, protagonista di una bella rimonta. La brutta qualifica di ieri lo costringerà a partire dalla pancia del gruppo anche domani, e questo non se lo può proprio permettere. Davanti al tedesco ci era finito un altro contendente al titolo, Luke Browning. La gara del britannico, membro dell’academy Williams, è stata buona fino a quando una penalità di dieci secondi (causa un sorpasso – doppio – effettuato fuori dalla linea bianca) ha spento ogni velleità di punti. Ultimo, dei punti e della top ten, Sami Meguetounif, tra le prime posizioni nei giri iniziali quando ha un po’ peccato di inesperienza perdendo terreno.

Tra gli altri, da menzionare la grandissima gara di Martinius Stenshorne, undicesimo da ventiduesimo, sintomo della qualità del pilota che – ci esponiamo – verrà fuori a breve anche nelle posizioni più nobili, la brutta prestazione di Mansell, colato a picco da metà gara in poi, la buona rimonta di Montoya (da 29° a 18°) e le speranze di Ramos, León e Beganovic compromesse da contatti nell’imbuto di curva uno nelle fasi di partenza. Unico costretto al ritiro Matías Zagazeta.

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