Se in pista c’è il dominio di Verstappen, fuori dal tracciato la Formula 1 continua a far parlare molto di se. Dopo Horner, ora è Mohammed Ben Sulayem a finire nell’occhio del ciclone. Il presidente FIA è al centro di un’inchiesta partita dalla stessa Federazione che è stata informata, secondo la BBC, da una fonte anonima italiana che gli avrebbe riportato della sua interferenza con i risultati finali del GP Arabia Saudita del 2023.
In particolare si concentra sulla rimozione nel post gara della penalità di 10 secondi alla Aston Martin di Fernando Alonso, che altrimenti avrebbe perso il terzo posto e il centesimo podio di carriera. Ben Sulayem avrebbe fatto forti pressioni, chiamando lo sceicco Abdullah bin Hamad bin Isa Al Khalifa, vicepresidente della FIA per il Medio Oriente e Nord Africa, in Arabia Saudita per ribaltare la decisione originale dei commissari.
Tale versione è stata confermata da molti all’interno della FIA, anche se si vuole far chiarezza sulla traduzione riportata dalla fonte italiana che ha usato la parola “pretended” che però in inglese non vuol sempre dire pretendere ma anche fingere. Ad alimentare le polemiche sul presidente FIA, però, è anche la rivelazione di una sua chiacchierata con Max Verstappen in Bahrain.
Ben Sulayem avrebbe consigliato al pilota della Red Bull di supportare pubblicamente Christian Horner, mentre l’olandese avrebbe risposto dicendogli a lui di aprire un’inchiesta sulle chat e foto private del TP Red Bull. Tra l’altro sulla figura di Mohammed piombano le incertezze sul suo mandato visti i casi precedenti, tra cui il dietrofront sul caso Wolff. Di certo non è il clima migliore per la Formula 1, mentre il circus si dirige a Jeddah per il secondo round del mondiale 2024 (ANTEPRIMA).
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