F1 | Caso Horner, la dipendente del team presenta reclamo alla FIA

Non c’è ancora pace per Christian Horner. Dopo le accuse per “comportamenti inappropriati” e le indagini della Red Bull sul team principal concluse con un nulla di fatto, la dipendente che aveva denunciato il dirigente britannico (ed è stata sospesa poco dopo) avrebbe presentato un reclamo ufficiale alla FIA, chiamando quest’ultima ad esercitare una parte attiva nelle indagini. Quello di Horner è stato il caso che ha più di tutti tenuto il banco nell’inverno e nell’inizio del mondiale 2024 di Formula 1 e su cui si è creato un velo di mistero e di guerra fredda all’interno della squadra che sta dominando lo sport.

La Red Bull non ha per il momento voluto rilasciare un commento sul reclamo presentata dalla sua dipendente, che aveva denunciato il comportamento ai piani alti della multinazionale delle bevande energetiche già a dicembre 2023. Dopo che le indagini non avevano riscontrato nulla su Horner, ella avrebbe notificato più volte alla FIA del comportamento adottato dal colosso austriaco sul caso Horner, con la Federazione che, al momento, non ha confermato ufficialmente l’arrivo di un reclamo, anche se le ultime voci dal paddock sembrano indicare ad un intervento diretto della Federazione.

Tutto ciò arriva in un clima teso per il paddock, con i messaggi e le foto private leakate da un file inviato a giornalisti e agli organi della F1 e con il presidente della Federazione, Ben Sulayem, indagato dalla stessa FIA per sospetta manipolazione dei risultati al GP Arabia Saudita 2023. In più, Helmut Marko era in rischio di lasciare la Red Bull dopo le ulteriori voci di un disaccordo con Horner e i vertici thailandesi che avrebbe portato ad un addio o una sospensioni nel team di Milton Keynes. Tutto ciò è stato prontamente smentito nel weekend di Jeddah, ma non c’è dubbio che questa nuova tappa della vicenda che riguarda il noto team principal protrarrà le discussioni su cosa sta accadendo dentro la scuderia che sta dominando quest’era della Formula 1.

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