Come in F3, anche nel FIA F2 a Monaco le qualifiche si sono articolate in due gruppi, con – in questa occasione – i piloti con i numeri pari che hanno costituito il gruppo A, con i dispari a comporre il gruppo B. E anche in questo caso il primo raggruppamento ha offerto la migliore prestazione assoluta, nonché una sessione più lineare, senza chissà quali intoppi.
Il gruppo A ha visto in pista quasi tutti i migliori di Imola, con i due vincitori Franco Colapinto (MP Motorsport) e Isack Hadjar (Campos), il poleman Gabriel Bortoleto (Virtuosi) e il terzo della Feature Joshua Dürksen (AIX). Ma il miglior tempo l’ha fatto segnare Richard Verschoor (Trident), che ha fermato il cronometro sull’1’21″283 davanti a un Isack Hadjar che ha rischiato un incidente di proporzioni non indifferenti con Ritomo Miyata (Rodin), il quale – vittima di problemi – ha rallentato vistosamente nel tunnel, cercando poi di stare più interno possibile per ragioni di sicurezza, e quando è transitato Hadjar è stata solo una questione di centimetri (unita a una salvifica prontezza di riflessi da parte del franco-algerino) ad evitare il patatrac. Terzo è Colapinto, seguto da Andrea Kimi Antonelli (Prema) con Bortoleto a completare la top cinque. È finito nelle retrovie Zak O’Sullivan (ART), nelle prime posizioni prima di scivolare quasi misteriosamente ottavo del gruppo, mentre Juan Manuel Correa (DAMS) è sotto investigazione per un impeding su Antonelli.
Il secondo gruppo, quello con la lettera B, conteneva (tra gli altri) il leader del campionato, Zane Maloney (Rodin), l’enfant prodige Ollie Bearman (Prema), il quarto della classifica Dennis Hauger (MP Motorsport) e il secondo Paul Aron (Hitech), ma nella prima fase di sessione, quando tutti i piloti erano in procinto di iniziare a fare sul serio, una bandiera rossa ha spezzato il ritmo: Rafael Villagómez (Van Amersfoort) ha valutato male la staccata della Santa Devota e, dopo aver impattato contro il muretto, si è fermato all’inizio della salita che porta a Beau Rivage prima e Massenet poi. Dopo il tempestivo intervento dei sempre fantastici commissari di Monaco, l’attività è ripresa con dieci minuti a disposizione, ed è stata l’altra Trident, quella di Roman Staněk, a rubare la scena, sia in positivo che in negativo, con due possibili impeding ai danni di Hauger che saranno investigati dalla Federazione. Il ceco siedeva al comando fino a pochi attimi dalla bandiera a scacchi, quando Victor Martins e l’ART si sono, finalmente, fatti valere, strappando il primato a Staněk ma non la prima posizione assoluta, che se l’è aggiudicata Verschoor per 27 millesimi di secondo. Tra Victor e Roman, poi, è spuntato Aron, il quale avrà l’occasione di strappare la testa della classifica a Maloney, solo settimo nel raggruppamento, appena dietro a un altrettanto deluso Bearman, sotto investigazione per un presunto impeding ai danni di Josep Maria Martí (Campos).
La griglia definitiva vede così Verschoor (gruppo A) in pole davanti a Martins (gruppo B), con la seconda fila composta da Hadjar (A) e Aron (B), seguiti da Colapinto (A) e Staněk (B), che a loro volta precedono Antonelli (A) e Hauger (B), con Bortoleto (A) e Taylor Barnard (AIX, B) a completare le prime cinque file. Il britannico, terzo pilota McLaren nel campionato di Formula E, con la squadra papaia è stato protagonista di due promettenti risultati nei punti in qualità di sostituto di Sam Bird, e scatterà dalla prima casella nella Sprint di sabato mattina. Insoddisfatti, come detto, Bearman (A), dodicesimo con l’incrocio dei tempi, Maloney (A), quattordicesimo, Maini (A), sedicesimo e sotto investigazione per non aver rallentato in regime di bandiera gialla, e la coppia Dürksen-Martí (A) in decima fila con il paraguaiano di origini tedesche davanti allo spagnolo che l’anno scorso, in F3, aveva trionfato nella Sprint Race.
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