Nel giorno che sancisce il trionfo di Tadej Pogačar al Giro d’Italia, in F3 un nuovo pilota ha conquistato vittoria e leadership, tappa e maglia. Gabriele Minì (Prema) ha concesso il bis, e dopo la pole e la vittoria del 2023, si è ripetuto nel 2024 firmando il primo successo dell’anno. Successo, per il diciannovenne siciliano, che mancava dalla Sprint dell’Ungheria, quando correva per Hitech. Con questo risultato, ottenuto comandando dall’inizio alla fine, senza scomporsi di fronte a una safety car finale – che ha ricompattato tutti prima dell’ultimo giro – Gabriele ha ottenuto la testa del campionato per la prima volta da quando è in F3, e può contare su 5 punti di vantaggio su Luke Browning (Hitech), oggi terzo, e su 8 nei confronti dell’ex leader Leonardo Fornaroli (Trident), quinto sotto la bandiera a scacchi.
Tra Minì e Browning si è inserito, o meglio è rimasto, Christian Mansell (ART), il quale è riuscito a terminare un fine settimana aperto con una bellissima qualifica prima di ritirarsi nella Sprint per un contatto causato da Arvid Lindblad (Prema), che ha concluso la sua prima Monaco al quarto posto. Le restanti posizioni, se si parla dei primi dieci, e quindi dei punti, se le sono aggiudicate Dino Beganovic (Prema), ora quarto in classifica, Mari Boya (Campos), Tim Tramnitz (MP Motorsport), che ha centrato due partenze su due, districandosi poi alla grandissima con un sorpasso su Joseph Loake (Rodin), quest’ultimo nono e seguito da Ollie Goethe (Campos), che ha quantomeno concluso dignitosamente un weekend opaco, condizionato ancora una volta da una qualifica non entusiasmante, e qui non ce lo si può proprio permettere.
La corsa, come è tradizione nel Principato, ha vissuto fasi piuttosto convulse, anche se sarebbe potuta andare peggio. In primo luogo, dopo una partenza più o meno regolare, Piotr Wiśnicki (Rodin) ha colpito un incolpevole Charlie Wurz (Jenzer) al Portier, costringendo la direzione gara a penalizzarlo con dieci secondi sul tempo totale di corsa. Qualche giro dopo è il turno di Callum Voisin (Rodin), colpevole di un tamponamento al Loews (nessuna investigazione) nei confronti di Tommy Smith, autore del suo miglior weekend in F3. Nello stesso punto, da rimarcare un bel sorpasso di Nikita Bedrin (AIX) su Kacper Sztuka (MP Motorsport), vanificato da una foratura causata da un contatto con Nikola Tsolov (ART), vincitore della Sprint, nella stessa manovra.
Peccato per Laurens van Hoepen (ART), che dopo aver effettuato il sorpasso del weekend al Mirabeau Alto su un Noel León (Van Amersfoort) abbastanza dormiglione, aveva quasi sopravanzato Joseph Loake, e però ha tagliato la chicane, e nel restituire immediatamente la piazza al Tabaccaio, fuori traiettoria, ha valutato male la situazione colpendo le barriere e gettando alle ortiche punti (seppur pochi) sicuri. Infine, un incidente tra lo stesso León, Tsolov e Sami Meguetounif (Trident): Nikola, soprannominato leone bulgaro non per caso, ha tentato di imitare van Hoepen al Mirabeau Alto, ma è troppo lontano e León, il difendente, chiude pensando di non avere nessuno al suo fianco. Il risultato è un contatto, con Meguetounif costretto a (non) reagire e terminare la sua corsa contro le barriere, mentre Tsolov (penalizzato di dieci secondi) e León sono perlomeno riusciti a ripartire dal fondo della classifica.
La Formula 3 riprenderà la sua marcia sul circuito di Barcellona nel weekend di domenica 23 giugno, con la quinta (su dieci) tappe di un campionato più aperto che (quasi) mai.
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